Far parte di una minoranza… conviene!

democrazia o demagogiaCon­vie­ne per­chè, ad oggi, que­sta demo­cra­zia diri­ge a pas­si lun­ghi e ben diste­si ver­so la dema­go­gia. Que­sto, a sua vol­ta, impli­ca del­le assur­di­tà come, ad esem­pio, dare alle “mino­ran­ze” più dirit­ti che alle “mag­gio­ran­ze”.

Il tut­to nasce da un idea­le nobi­le, ovvia­men­te, vale a dire pro­teg­ge­re le mino­ran­ze dai “sopru­si” del­le maggioranze.

In un pae­se idea­le, ret­to da uomi­ni illu­mi­na­ti, que­sto ver­reb­be sem­pli­ce­men­te mes­so in atto.

In un pae­se qual­sia­si del­l’eu­ro­pa, ma par­ti­co­lar­men­te in Ita­lia, que­sto prin­ci­pio vie­ne com­ple­ta­men­te stra­vol­to fino a far si che una mino­ran­za abbia mag­gio­ri dirit­ti e mino­ri dove­ri di tut­ti gli altri.

Il pro­ble­ma di base è che il con­cet­to stes­so di “mag­gio­ran­za” e “mino­ran­za” nascon­de un gran­dis­si­mo erro­re. Quel­lo di separare.

Gli esse­ri uma­ni sono innan­zi­tut­to… esse­ri uma­ni. Poi ci sono quel­li cui pia­ce una cosa e quel­li cui pia­ce un altra, quel­li che cre­do­no in una cosa e quel­li che cre­do­no in un altra.

La dif­fe­ren­za è insi­ta nel­l’es­se­re uma­no, codi­fi­ca­ta nel suo DNA fino ai livel­li più pro­fon­di. Gesti­sce l’in­te­ro appa­ra­to fisi­co e non solo, ma, fon­da­men­tal­men­te, la dif­fe­ren­za tra mag­gio­ran­za e mino­ran­za è un con­cet­to del tut­to illu­so­rio gene­ra­to a sua vol­ta dal­la distor­sio­ne di quel­lo di democrazia.

E’ la demo­cra­zia che con­tie­ne in se’, quan­to­me­no nel­l’o­dier­na con­ce­zio­ne, una distor­sio­ne fon­da­men­ta­le: il pote­re del­la mag­gio­ran­za a sca­pi­to del­la minoranza.

Se la mag­gio­ran­za deci­de una cosa, la mino­ran­za si deve ade­gua­re. Pun­to. Ma ecco che, con la deca­den­za del­la demo­cra­zia ver­so la dema­go­gia, que­sta cosa non vale più. La mino­ran­za non deve ade­guar­si. La mino­ran­za deve esse­re pro­tet­ta dal vole­re del­la maggioranza.

In altre paro­le, pro­prio in que­sto aspet­to, la demo­cra­zia, ovve­ro il pote­re del popo­lo, rive­la tut­ti i suoi limi­ti e le sue contraddizioni.

La demo­cra­zia non può esi­ste­re. Alla lun­ga, in qual­che modo, vie­ne sem­pre sop­pian­ta­ta da una qual­che for­ma di gover­no “spu­ria”, ovve­ro inqui­na­ta (in sen­so neu­tro) da altre for­me di gui­da del pae­se. Fac­cio rife­ri­men­to alle varie “demo­cra­zie repub­bli­ca­ne”, “indi­ret­te”, etc etc.

Il pote­re del popo­lo può sus­si­ste­re solo nel momen­to in cui il popo­lo stes­so è illu­mi­na­to. A quel pun­to però, un popo­lo non ha più biso­gno di un gover­no, ma di un coor­di­na­men­to, o meglio di un siste­ma per far cir­co­la­re le informazioni.

Nel frat­tem­po, il popo­lo deci­de qua­li per­so­ne al suo inter­no pos­so­no esse­re più adat­te a rap­pre­sen­tar­ne le idee. Ed ecco che nasce il con­cet­to di gover­no, essen­zia­le ovvia­men­te all’in­ter­no di una socie­tà non illuminata.

Ma a que­sto pun­to il gover­no non può che esse­re la rap­pre­sen­ta­zio­ne sin­te­ti­ca dei gusti di una popo­la­zio­ne, spe­ci­fi­ca­ta­men­te del­la sua fet­ta più con­si­sten­te, ovve­ro del­la maggioranza.

Come dice­va Chur­chill “Ogni popo­lo ha il gover­no che si merita”.

Tut­to chia­ro, mi pare…

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Donatilla

Chia­ris­si­mo … sia­mo pro­prio nel­la Merda!!!!!!!!!!!

Superion

cap­pi­to ti ho!!! Un popo­lo di bar­ba­ri si fa gover­na­re da dei bar­ba­ri, inve­ce un popo­lo di indi­vi­dui illu­mi­na­ti si sce­glie dei lea­ders illuminati!!!
dun­que se tan­to mi da tan­to dedu­co che ave­va ragio­ne Vil­lag­gio quan­do diceva:“Pagliaccio Ita­lia­no che man­cia spa­chet­ti e suo­na man­to­li­no!!!”.… Chis­sà per­ché non ho mai sen­ti­to… :” pagliac­cio Giap­po­ne­se che man­cia spa­chet­ti ti riso e suo­na koto!!!”, mah.…. :idiot: