Hero – By Giuseppe

Hero, un film epi­co per gli aman­ti sia del­le anti­che Arti Mar­zia­li che del­la sto­ria cine­se, ma non solo.

Gra­zie alle infi­ni­te varia­zio­ni cro­ma­ti­che e musi­ca­li, o alla cura dei par­ti­co­la­ri e dei tem­pi sce­ni­ci, que­sto capo­la­vo­ro di Zhang Yimou (Lan­ter­ne Ros­se) rie­sce a pia­ce­re anche a quan­ti sono a digiu­no dell’antica arte del­la guer­ra o di sto­ria, pur­ché abbia­no gusto per la bel­lez­za scenica.

Un film comun­que di cui non è faci­le par­la­re, non tan­to per la sto­ria e l’intreccio del­le vicen­de, quan­to per la ric­chez­za dei particolari.

La sto­ria e l’intreccio sono pre­sto det­ti: nel 221 a.c. – cioè nel perio­do dei Set­te Sta­ti com­bat­ten­ti – il re di Qin rie­sce con la for­za e con l’inganno ad uni­fi­ca­re la Cina, auto­pro­cla­man­do­si Impe­ra­to­re. Ma non sono pochi i nemi­ci che lo voglio­no mor­to. Tra que­sti vi sono tre temi­bi­li guer­rie­ri: Spa­da Spez­za­ta, Neve che cade e Cie­lo. Essi han­no già atten­ta­to alla vita del re, ma han­no fal­li­to. Ora con l’aiuto di un infal­li­bi­le spa­dac­ci­no, Sen­za Nome, riten­ta­no la dif­fi­ci­le impre­sa. L’ostacolo prin­ci­pa­le è riu­sci­re ad esser ammes­si al cospet­to dell’inavvicinabile Imperatore.

Sarà Sen­za Nome che, facen­do cre­de­re di aver eli­mi­na­to i tre guer­rie­ri, riu­sci­rà ad ave­re l’onore di arri­va­re a die­ci pas­si dall’Imperatore. E’ que­sta la distan­za che ser­ve allo spa­dac­ci­no per ave­re la cer­tez­za di non fal­li­re il bersaglio.

Una vol­ta davan­ti al sovra­no il gran­de guer­rie­ro rac­con­ta la sua ver­sio­ne dei fat­ti, com­pli­can­do la vicen­da fino all’inverosimile, ma il re di Qin non ci casca e lo sma­sche­ra. Però l’Imperatore è con­sa­pe­vo­le che ormai nul­la può più fer­ma­re la mano omi­ci­da di Sen­za Nome.

Eppu­re l’imperturbabilità del sovra­no di fron­te alla pro­pria mor­te e la sua ver­sio­ne sul per­ché di tan­ti mas­sa­cri per uni­fi­ca­re un immen­so ter­ri­to­rio sem­pre in lot­ta, con­du­co­no Sen­za Nome a rinun­cia­re al suo pro­po­si­to omi­ci­da, pur sapen­do che cer­ta­men­te gli coste­rà la vita.

Sen­za Nome rinun­ce­rà e, sep­pur con­tro il vole­re del Sovra­no, ver­rà giustiziato.

Due uomi­ni di estre­mo corag­gio si sono con­fron­ta­ti e a lun­go si sono guar­da­ti negli occhi, rico­no­scen­do­si come simi­li e tri­bu­tan­do­si ono­re reciproco.

Ma la bel­lez­za del film ha tal­men­te tan­te sfac­cet­ta­tu­re da non poter rice­ve­re una giu­sta valu­ta­zio­ne lin­gui­sti­ca. Come si può descri­ve­re, infat­ti, la sce­na ini­zia­le dove Sen­za Nome affron­ta Cie­lo in una lun­ga, inter­mi­na­bi­le pro­va psi­co­lo­gi­ca sot­to la piog­gia, men­tre un cie­co suo­na­to­re fa vibra­re le cor­de del suo stru­men­to? Come si potreb­be ren­de­re la bel­lez­za cro­ma­ti­ca e sce­no­gra­fi­ca del volo a pelo d’acqua, di Sen­za Nome e Neve che cade, men­tre la spa­da dei guer­rie­ri sfio­ra lie­ve­men­te la super­fi­cie del lago incre­span­do l’acqua immobile?

Que­ste e mil­le altre sce­ne fan­no di Hero un film capo­la­vo­ro da vede­re e rive­de­re, per sem­pre sco­pri­re nuo­vi par­ti­co­la­ri che pri­ma era­no sfug­gi­ti anche ad un occhio atten­to e interessato.

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3 Commenti
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Walter

Se mi per­met­ti, oltre a quel­lo che hai espo­sto, le arti mar­zia­li ven­go­no rap­pre­sen­ta­te mol­to bene dal lato piu’ pro­fon­do, come il con­cet­to di “uni­ta’”.

Giuseppe

Cer­ta­men­te Wal­ter, rico­no­sco di aver qua­si com­ple­ta­men­te tra­scu­ra­to l’a­spet­to del­le Arti Mar­zia­li che, tra l’al­tro, è l’a­spet­to por­tan­te di tut­to il film. Gra­zie per aver­lo mes­so in evi­den­za. E’ che mi riu­sci­va dif­fi­ci­le par­lar­ne ren­den­do giu­sti­zia a ciò che il film rie­sce ad espri­me­re. bye: