Il sentire e la ragione… non sempre vince la logica

Que­sto per­chè, come dice l’e­ti­mo­lo­gia, la logi­ca è l’ar­te del ben ragio­na­re. Ma per ragio­na­re occor­ro­no alcu­ni pre­re­qui­si­ti fon­da­men­ta­li: pri­mo fra tut­ti una men­te in gra­do di discernere.

E qui già casca l’asino.

La men­te ordi­na­ria, quel­la che ci ritro­via­mo più o meno tut­ti, non è gran che. Anzi, come dice la paro­la stes­sa, la men­te… mente!

Men­te per­chè in real­tà scam­bia­mo la men­te per il pen­sie­ro, ridu­cen­do­ne ulte­rior­men­te le pos­si­bi­li­tà, essen­do que­st’ul­ti­mo basa­to esclu­si­va­men­te su un siste­ma bina­rio. Si o no. Per il pen­sie­ro non esi­ste “boh”, non esi­ste il gri­gio in tut­te le sue sfu­ma­tu­re. Esi­sto­no solo il bian­co e il nero.

La men­te è qual­co­sa di diver­so, uno stru­men­to che, se raf­fi­na­to a suf­fi­cien­za e usa­to, appun­to, come uno stru­men­to, rap­pre­sen­ta un’ef­fi­ca­cis­si­ma arma con­tro la menzogna.

Ma quan­do ci “info­gna­mo” trop­po nel­la men­te ecco che scat­ta l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne e la men­te diven­ta solo un pal­li­do ricor­do, lascian­do spa­zio nel­la real­tà ad una miria­de di rea­zio­ni più o meno auto­ma­ti­che mes­se in pie­di dal pen­sie­ro o da quel­le par­ti non pro­pria­men­te eccel­se del­la mente.

L’ar­te del ben ragio­na­re quin­di, dipen­de for­te­men­te dal gra­do di svi­lup­po del­la men­te che met­te in atto l’ar­te suddetta.

Ma una men­te sif­fat­ta dev’es­se­re per for­za anda­ta oltre il pen­sie­ro mec­ca­ni­co e que­sto non è pos­si­bi­le sen­za un ben pre­ci­so per­cor­so di cre­sci­ta interiore.

Altret­tan­to, un simi­le per­cor­so non può esi­me­re dal­l’a­ver segui­to anche altri sen­tie­ri, ovve­ro quel­li mol­to più miste­rio­si ed assai meno defi­ni­ti che han­no a che vede­re con il cuore.

Il cuo­re, ovve­ro quel­la par­te di noi che ci con­sen­te di “sen­ti­re”, a sua vol­ta dev’es­se­re sta­to “usa­to” a dove­re. Non come stru­men­to in que­sto caso, quan­to come luo­go, come spa­zio in cui l’in­di­vi­duo tro­va quel silen­zio indi­pen­sa­bi­le all’a­scol­to di se’, un se’ pari­men­ti loca­liz­za­bi­le nel­lo stes­so cuore.

Dal cuo­re è pos­si­bi­le sen­ti­re, quan­do il resto del nostro mon­do è sta­to mes­so in silen­zio, una sor­ta di sus­sur­ro. Quel­lo che for­se potrem­mo defi­ni­re il sus­sur­ro dell’anima.

Un sospi­ro, un pro­fu­mo estre­ma­men­te sot­ti­le, che non è pos­si­bi­le avver­ti­re se tut­to il resto del nostro mon­do affo­ga nel rumore.

Ma quan­do que­sto sot­ti­le filo si rive­la, allo­ra il sen­ti­re la fa da padro­ne, sra­di­can­do la logi­ca. L’ar­te del ben ragio­na­re allo­ra dav­ve­ro può dive­ni­re uti­le, quan­do è asser­vi­ta ad un’al­tra arte, quel­la del ben sentire.

Eccel­le­re in que­st’ul­ti­ma for­ma si che può gui­da­re; con­tro ogni pen­sie­ro, con­tro ogni ragio­ne… in buo­na sostan­za con­tro ogni logi­ca, a vol­te, ma ben dif­fi­cil­men­te nel­la dire­zio­ne sbagliata.

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11 Commenti
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Artos

Ciao Franz, è un bell’articolo .

Pirata

come dico­no due sag­gi: ‘il sen­ti­re è tra la fede e la conoscenza’…
Otti­mo come sem­pre Franz!

Donatilla

…Ti sei sen­ti­to e ascol­ta­to mol­to per scri­ve­re un così veri­tie­ro articolo…
Gra­zie mi hai commosso…

lucia

Temo che, pur­trop­po, pochi (trop­po pochi) tra noi sia­no dispo­sti a pas­sa­re attra­ver­so le for­che cau­di­ne del­la “sof­fe­ren­za”. Per riu­sci­re a “sen­ti­re” un sus­sur­ro dal­l’a­ni­ma cre­do sia neces­sa­rio met­ter­si costan­te­men­te in discus­sio­ne. E quan­do comin­ci a far­lo, di nor­ma suc­ce­de qual­co­sa che non pia­ce: sco­pri che men­ti a te stes­so… per i moti­vi più sva­ria­ti che, il più del­le vol­te, sono costrui­ti ad hoc da chi ci desi­de­ra “non sen­zien­ti” ma “con­sen­zien­ti”, ahimé!
Bel­lo sareb­be che, anche per una micro­sco­pi­ca fra­zio­ne di nano­se­con­do tut­ti, ma pro­prio tut­ti riu­scis­si­mo a sen­ti­re cosa ci sus­sur­ra l’a­ni­ma. Chis­sà cosa succederebbe…

jackll

Bell’articolo,Franz ed eccel­len­te repli­ca di Lucia.
Ci vor­reb­be una bel­la discus­sio­ne di approfondimento.

Valeria

Le tue paro­le Franz mi fan­no pen­sa­re all’inganno del sen­so comune.
Mi rife­ri­sco a quan­do una real­tà fisi­ca diver­ge com­ple­ta­men­te da ciò che potreb­be sem­bra­re “logi­co” per la men­te uma­na che fil­tra attra­ver­so il pro­prio pregiudizio.
Nel miglio­re dei casi insom­ma, quan­do “pen­sia­mo”, rischia­mo di inter­pre­ta­re la real­tà adat­tan­do­la ai nostri convincimenti.
Per dir­la alla Ein­stein: “Non si per­vie­ne alle leg­gi uni­ver­sa­li per via logi­ca, ma per intuizione”.
Ciao :bye:

Valeria

Magi­co, si…

Pirata

Vale, io sono testi­mo­ne che Franz sa bene cos’è l’in­tui­to… che poi è anche una del­le qua­li­tà del suo segno…

Valeria
Reply to  Pirata

Ciao Pira­ta, non ne dubi­to affat­to, anzi! :bye: