Piacere e sofferenza

La sof­fe­ren­za c’è. Esi­ste, non vi è alcun dubbio.

Il pro­ble­ma è: che sen­so ha?

Par­to sem­pre dal­la stes­sa con­si­de­ra­zio­ne: se esi­ste una veri­tà ulti­ma, omni­com­pren­si­va, allo­ra la sof­fe­ren­za deve far par­te obbli­ga­to­ria­men­te di que­sta verità.

Come può dun­que esi­ste­re qual­co­sa di così ter­ri­bi­le come la sof­fe­ren­za? Non può esse­re! Ma dato che ognu­no di noi, in misu­ra mag­gio­re o mino­re, spe­ri­men­ta costan­te­men­te una qual­che for­ma di sof­fe­ren­za, la sua esi­sten­za è innegabile.

Del­le due, quin­di, l’u­na: o la veri­tà non esi­ste o sba­glia­mo qual­co­sa noi nel con­ce­pi­re la sofferenza.

Non riten­go sia pos­si­bi­le per chiun­que sano di men­te il nega­re l’e­si­sten­za di qual­co­sa che com­pren­da tut­to ciò che esi­ste, quin­di dev’es­ser­ci qualcosa’altro che ci spin­ge ad una per­ce­zio­ne erra­ta del­la real­tà e che ren­de tale la sofferenza.

Ma se ammet­tia­mo che la sof­fe­ren­za, come la per­ce­pia­mo noi esse­ri uma­ni, è qual­co­sa di illu­so­rio, una spe­cie di erra­ta per­ce­zio­ne del­la real­tà, allo­ra potrem­mo anche ammet­te­re che altret­tan­to illu­so­ria è la per­ce­zio­ne che abbia­mo del piacere.

E que­sto avreb­be un sen­so, con­si­de­ra­to che, anche nel­le nostre con­di­zio­ni di estre­ma incon­sa­pe­vo­lez­za, non è raro con­fon­de­re tra loro pia­ce­re e sof­fe­ren­za, così come non è raro che ciò che da pia­ce­re agli uni sia ragio­ne di sof­fe­ren­za per gli altri.

Dun­que, se pia­ce­re e sof­fe­ren­za sono per­ce­zio­ni erra­ti­che di una real­tà com­ple­ta­men­te diver­sa, su quan­te cose ci stia­mo sbagliando?

Que­sto è un dub­bio che tut­ti, ma pro­prio tut­ti, dovreb­be­ro far­si veni­re spesso.

Anzi… sem­pre!

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3 Commenti
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Donatilla

Ciao Franz, è da tem­po che che ho un dub­bio o qua­si una cer­tez­za è che abbia­mo una visio­ne del­la vita e del­la real­tà com­ple­ta­men­te capo­vol­ta, ma sia­mo così iden­ti­fi­ca­ti nel­l’il­lu­sio­ne che è dif­fi­ci­le ave­re costan­te­men­te una visio­ne vera.

Artos

Ciao Franz, secon­do me non ci stia­mo sba­glin­do su nien­te. Il ricer­ca­to­re ha biso­gno di per­ce­pi­re due cose com­ple­ta­men­te diver­se o oppo­ste. Si dice che affer­ma­zio­ne, nega­zio­ne e ricon­ci­glia­zio­ne sia­no tre cose diver­se per per­ce­pi­re nel­l’il­lu­sio­ne la veri­tà. Chi è ricer­ca­to­re di una qual­sia­si disci­pli­na lo scopre.

jackll

Sen­za sof­fe­ren­za non ci sareb­be felicità,penso che sia­no stret­ta­men­te collegati,il Bhud­di­smo insegna !