Marea nera: fatti i conti finali… è andata molto peggio del previsto!

La per­di­ta di petro­lio è sta­ta argi­na­ta, la fal­la chiu­sa e mo’ pos­sia­mo fare due conti.

O meglio, li han­no fat­ti gli ame­ri­ca­ni. Il risul­ta­to fa male solo a pen­sar­ci: in mare sono fini­ti cir­ca 5 milio­ni di bari­li di petro­lio greg­gio, pari a cir­ca 820 milio­ni di litri!

Se non riu­sci­te ad ave­re un’i­dea di quan­to sia una quan­ti­tà simi­le… beh, se vi può con­so­la­re non sie­te i soli.

Può for­se tor­na­re uti­le imma­gi­na­re un con­te­ni­to­re lun­go 2 chi­lo­me­tri, lar­go 4 e alto uno. Però così anco­ra non riu­scia­mo a figu­rar­ce­lo, giusto?

Beh allo­ra imma­gi­na­te di pren­de­re l’in­te­ra cit­tà di Lodi, vici­no a Mila­no, e sep­pel­lir­la sot­to mil­le metri di petro­lio. Così ren­de meglio, vero?

Cer­to, si trat­ta di un volu­me irri­so­rio se para­go­na­to all’in­te­ra esten­sio­ne dell’oceano.

Ma il fat­to è che l’in­qui­na­men­to fun­zio­na come l’in­chio­stro nel lat­te. Met­te­te una goc­cia di inchio­stro di chi­na in un bic­chie­re di lat­te e capi­re­te cosa inten­do dire.

In altre paro­le, il dan­no pro­dot­to da 820 milio­ni di litri di petro­lio, for­se non è leta­le in se’, nel sen­so che in qual­che miglia­io d’an­ni fini­rà per depo­si­tar­si da qual­che par­te (ren­den­do il fon­da­le un deser­to, ovvia­men­te) e in qual­che altro miglia­io d’an­ni tor­nan­do ad esse­re assor­bi­to in pro­fon­di­tà (non se ne andrà mai, dato che il petro­lio non è biodegradabile).

Fin­tan­to che rima­ne in giro però, i dan­ni ci sono ecco­me. A par­ti­re dal­l’e­co­si­ste­ma bio­lo­gi­co, che ha già visto spa­ri­re inte­re raz­ze dal Gol­fo del mes­si­co, per pro­se­gui­re ver­so quel­lo sani­ta­rio (signo­ri, ricor­do che gli idro­car­bu­ri incom­bu­sti sono leg­ger­men­te cancerogeni).

La cosa che i gior­na­li han­no taciu­to è che, con ogni pro­ba­bi­li­tà, lo stes­so asset­to cli­ma­ti­co cam­bie­rà in segui­to a que­sto disastro.

La Cor­ren­te del Gol­fo infat­ti avreb­be subi­to pesan­ti devia­zio­ni e modi­fi­che dal­la pre­sen­za del­la chiaz­za pro­vo­ca­ta dal­la BP.

Il pro­ces­so potreb­be inter­rom­per­si o modi­fi­car­si, con­ti­nua­re o riprendersi.

Ovvia­men­te a noi sarà impos­si­bi­le saper­lo per­chè la noti­zia è sta­ta spro­fon­da­ta nel più igno­bi­le silenzio.

E tut­to que­sto pra­ti­ca­men­te sen­za alcu­na con­se­guen­za per la BP (a par­te qual­che miliar­do di dol­la­ri di dan­ni). Nes­su­no è fini­to sul­la sedia elet­tri­ca con l’ac­cu­sa di cri­mi­ni con­tro l’u­ma­ni­tà, nes­su­no è sta­to nep­pu­re arrestato.

Anzi, il CEO di BP è sta­to man­da­to a diri­ge­re la sede sibe­ria­na (capi­rai che pro­ble­ma, pove­ri­no), e con pure una liqui­da­zio­ne da un milio­ne di sterline!

E poi veni­te­mi a dire che uno non si deve incazzare…

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2 Commenti
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Sciuscia

Che bel­lo.

dilmun

mac­ché! si è già bio­de­gra­da­to!! (pre­sto lo dirà anche Obama)
W i mira­co­li! :muah:

http://www.businessweek.com/news/2010–07-28/bp-oil-is-biodegrading-easing-threat-to-east-coast.html
http://www.nytimes.com/2010/08/04/science/earth/04oil.html