Un pensiero sulla violenza sessuale.

Pren­do spun­to da que­sto arti­co­lo del Cor­rie­re. Una don­na di 32 anni rac­con­ta la sua espe­rien­za e di come sia riu­sci­ta ad evi­ta­re lo stu­pro con la fur­bi­zia ma, soprat­tut­to, menan­do l’aggressore.

Ora, imma­gi­ni­no i signo­ri maschiet­ti che leg­go­no que­sto arti­co­lo, cosa pos­sa signi­fi­ca­re per una don­na esse­re violentate.

Non ci riu­sci­te? Pos­so immaginarlo.

Per ten­ta­re di capi­re que­sta cosa, occor­re com­pren­de­re che una don­na, con­sa­pe­vo­le o meno, rap­pre­sen­ta in se mol­ti prin­ci­pi. Quan­do vie­ne vio­len­ta­ta, non vie­ne stu­pra­ta solo lei, ma tut­ti i prin­ci­pi col­le­ga­ti al femminile.

Madre, aman­te, com­pa­gna, gene­ra­tri­ce, dispen­sa­tri­ce di dol­cez­za e di acco­glien­za, ini­zia­tri­ce… una don­na rac­chiu­de in se’ tut­to ciò e mol­to altro.

La vio­len­za fisi­ca è il meno. Quel­lo che distrug­ge una don­na nel­l’in­ti­mo è la per­ce­zio­ne del­la gran­de offe­sa a tut­ti que­sti prin­ci­pi. Una per­ce­zio­ne che, per quan­to incon­sa­pe­vo­le, ne per­mea l’es­sen­za più profonda.

Chi stu­pra una don­na stu­pra l’es­sen­za stes­sa del­l’u­ni­ver­so. E que­sto, una don­na, lo sen­te “den­tro”.

Per que­sto, la mia per­so­na­le opi­nio­ne è che uno stu­pra­to­re per­de tut­ti i dirit­ti di un esse­re uma­no, e pure quel­li di un animale.

Come ho già det­to tem­po fa, sono con­tra­rio alla pena di mor­te, ma nel caso di uno stu­pra­to­re… no. Lo stu­pra­to­re non è più un esse­re uma­no, per quan­to mi riguar­da, e nep­pu­re un ani­ma­le: è qual­co­sa di più bas­so, infi­mo, schi­fo­so e orri­do che andreb­be eli­mi­na­to pri­ma possibile.

Ter­mi­na­to con estre­mo pre­giu­di­zio, come direb­be Altieri.

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Walter

Bel­lis­si­mo post e con­di­vi­do tut­to. Vor­rei aggiun­ge­re che anche lo stu­pra­to­re è già “mor­to”. E’ vero che per l’uo­mo la don­na rap­pre­sen­ta una por­ta subli­me ma non pos­sie­de solo carat­te­ri­sti­che bel­le e positive.

Fabio

Ehhh …caro Franz … io che vivo inti­ma­men­te dub­bi per­so­na­li sul­l’u­ti­liz­zo del­la vio­len­za nel­la real­tà … su QUESTO tra­gi­cis­si­mo pun­to … non pos­so che SOTTOSCRIVERE paro­la per paro­la ciò che hai – dav­ve­ro – mira­bil­men­te espres­so … è sem­pre sta­ta, da quan­do ne ho memo­ria, un’im­ma­gi­ne che mi ha fat­to rivol­ta­re den­tro total­men­te e ter­ri­bil­men­te … un’i­dea dav­ve­ro insop­por­ta­bi­le, inac­cet­ta­bi­le… vomi­te­vo­le … e le tue paro­le … mi han­no fat­to com­pren­de­re (forse…“ricordare”…) un po’ di più il perché.…

Fede

Si, vaf­fan­cu­lo agli stupratori!!

Ailinen

Non pos­so che dar­ti ragio­ne Franz.… Una don­na vie­ne distrut­ta den­tro, ma basta anche un ten­ta­ti­vo per­chè una don­na si sen­ta vio­la­ta e ne por­ti i segni per sempre.…

Donatilla

Franz gra­zie per tut­te noi don­ne, sei un uomo ma hai anche la sen­si­bi­li­tà di una donna,l’articolo che hai scrit­to sul­la vio­len­za alle don­ne è come se l’a­ves­se scrit­to una don­na; mi ha toc­ca­to nel pro­fon­do e con­di­vi­do pie­na­men­te tut­to ma sopra­tut­to la fra­se ” La vio­len­za fisi­ca è il meno. Quel­lo che distrug­ge una don­na nell’intimo è la per­ce­zio­ne del­la gran­de offe­sa a tut­ti que­sti prin­ci­pi. Una per­ce­zio­ne che, per quan­to incon­sa­pe­vo­le, ne per­mea l’essenza più profonda.
Aggiun­go che una don­na stu­pra­ta si sen­te che è sta­to vio­len­ta­to e spor­ca­to il sacro prin­ci­pio femminile.

rosa

Gra­zie Franz!
Con que­sto post hai dimo­stra­to una vol­ta di più (non che ce ne fos­se biso­gno) di esse­re un Ani­ma di rara sen­si­bi­li­tà e bellezza.
Rifa­cen­do­mi ad un tuo recen­te post…che Dio ti benedica!

Un pro­fon­do Namastè.

Sting

Sis­sì, condivido.
Però farei pro­va­re allo stu­pra­to­re la stes­sa “medi­ci­na”.
Vor­rei che sen­tis­se in ogni fibra del suo esse­re cosa si pro­va ad esse­re vio­la­ti, usa­ti, sen­za il mini­mo rite­gno, con foga meno che animale.
Per­ché cre­do che mol­ti (non sem­pre e non tut­ti, cer­to) com­met­ta­no que­sto abo­mi­nio sen­za nean­che ren­der­si con­to di ciò che fan­no e del­le con­se­guen­ze del loro agire.
E allo­ra vor­rei dar loro una mano a capire… 😈

Ilia

Caro Franz, con­di­vi­do il tuo pen­sie­ro tran­ne l’u­ti­liz­zo del­la pena di mor­te. Cre­do che l’e­li­mi­na­zio­ne del­la pena di mor­te da par­te di una socie­tà, per QUALUNQUE tipo di rea­to, sia un’e­vo­lu­zio­ne del­la socie­tà stes­sa. Lo si può capi­re per esem­pio con­fron­tan­do l’Eu­ro­pa, dove la pena di mor­te non esi­ste più vista la sua anti­ca sto­ria, con gli Sta­ti Uni­ti, un pae­se dal­la sto­ria anco­ra mol­to gio­va­ne. Infat­ti chiun­que abbia cono­sciu­to diver­si ame­ri­ca­ni sa che mol­ti di ess­si, per diver­si aspet­ti, sono pro­prio dei bambini. 

Que­sto non è un discor­so né buo­ni­sta né mora­li­sta, infat­ti con­se­pi­sco benis­si­mo che in cer­te situa­zio­ni la scel­ta miglio­re sareb­be l’e­li­mi­na­zio­ne fisi­ca del­l’in­di­vi­duo, ma non cre­do che sia giu­sto che la socie­tà sia a far­lo, per il sepli­ce moti­vo che di que­sto pas­so ci sareb­be­ro tan­to altri rea­ti che potreb­be­ro ese­re para­go­na­ti per diver­si aspet­ti alla cru­del­tà del­la voi­len­za ses­sua­le e non si capi­reb­be allo­ra per­ché anche non per que­sti ammet­te­re la pena di mor­te. Een­tiual­men­te se ne assu­ma la respon­sa­bi­li­tà il sin­go­lo se ritie­ne di ave­re la sag­gez­za e la visio­ne per poter assu­mer­si que­sta repon­sa­bi­li­tà, innan­zi tut­to di fron­te alla pro­pria coscienza.

Tem­po fa sen­tii dire da una per­so­na mol­to in gam­ba una cosa che ricor­de­rò sempre: 

“La leg­ge non può esse­re ugua­le per tut­ti, la vera giu­sti­zia richie­de la sag­gen­za dei sin­go­li, le leg­gi di una socie­tà non pos­so­no mai esse­re vera­men­te giu­ste, pos­so­no solo impe­di­re mag­gio­ri ingiustizie.”

Que­sto è il mio pensiero. 

Un salu­to.

Roberto Rini
Reply to  Ilia

d’ac­cor­do con te Ilia…

non può esse­re una socie­tà a toglie­re la vita, per­chè non è la socie­tà a darla…la socie­tà può puni­re un rea­to cer­can­do un pun­to di equi­li­brio tra offe­sa-dife­sa-pena. diver­so discor­so, come dici tu, per la scel­ta individuale..di cui un sin­go­lo si assu­me le respon­sa­bi­li­tà dinan­zi a se stes­so e al suo sen­so del­la vita. Sareb­be­ro tan­ti i rea­ti per cui si potreb­be fare que­sto discor­so, e diver­se le situa­zio­ni in cui que­sti rea­ti acca­do­no (pren­dia­mo il caso di distur­bi psichici..o di sta­ti momen­ta­nea­men­te alte­ra­ti da dro­ghe, alcool ecc..); per cui io ammet­to che potrei ucci­de­re se qual­cu­no vio­las­se chi amo o anche me stes­so.. ma non può esse­re una socie­tà a ragio­na­re in que­sti termini.Per i pedo­fi­li (e potrei ampli­fi­ca­re , sele­zio­nan­do una cate­go­ria, scri­ven­do: “per i pre­ti pedo­fi­li”…) ad esem­pio che dovrem­mo fare?..visto che la vio­la­zio­ne di bam­bi­ni inno­cen­ti, fisi­ca­men­te ancor più fra­gi­li degli adul­ti, è una vio­la­zio­ne anco­ra più aberrante..?

inve­ce si può cam­bia­re la legi­sla­zio­ne, con­sen­ten­do mag­gio­re pos­si­bi­li­tà di dife­sa alle donne..e pene mooool­to più aspre per gli stu­pra­to­ri (e no che dopo 3 anni sono fuori!!).
Ricor­da­te Thel­ma e Loui­se? fu legit­ti­ma dife­sa l’o­mi­ci­dio che una del­le due com­mi­se per sal­va­re l’altra…ma diven­ne­ro del­le ricercate..
ecco, è sul pia­no del­la pre­ven­zio­ne e del­la legit­ti­ma dife­sa che agi­rei di più…
peral­tro in una socie­tà come la nostra in cui il ses­so è distor­to e ampli­fi­ca­to da media, da com­por­ta­men­ti castran­ti o – al con­tra­rio- di super­fi­cia­le licen­zio­si­tà, da dog­mi mora­li­sti­ci o – per con­trap­pas­so – immorali…in cui gli uomi­ni per­do­no l’or­go­glio del­la pro­pria for­za, e le don­ne quel­lo del loro mistero..una socie­tà in cui non c’è nes­su­na edu­ca­zio­ne alla cono­scen­za del cor­po, del ses­so, del­le pro­prie energie.…..beh è pres­so­chè ine­vi­ta­bi­le che le situa­zio­ni ten­da­no ad esplo­de­re nel­la follia!
il tuo discor­so, Franz, è rispet­ta­bi­le come pun­to di vista soggettivo…ma una per­so­na che cre­de in modo pro­fon­do al valo­re del per­do­no, o alla pos­si­bi­li­tà di reden­zio­ne per chi com­met­te vio­len­za, non la pen­se­reb­be come te..e una socie­tà deve pote­re ammet­te­re la pos­si­bi­li­tà di reden­zio­ne o di muta­men­to o di rie­du­ca­zio­ne, pur ina­spren­do le condanne..oppure riflet­te­re su cosa por­ti alla vio­len­za, inter­ro­gan­do­si sui valo­ri che veicola..

ma non sono cer­to io a difen­de­re gli stupratori…

per indo­le rea­gi­rei come te..

come rifles­sio­ne più ampia dico che c’è qual­co­sa che non va a monte..come può un uomo tro­va­re l’e­ner­gia per ecci­tar­si nel­la vio­len­za? e sopra­tut­to come può un atto che rea­liz­za l’ ”uni­tà” diven­ta­re il suo esat­to oppo­sto? ci sono seco­li di vio­len­ze che ci mostra­no que­sto fatto..
..eppu­re mol­te per­so­ne “ragio­na­no” così a diver­si livel­li anco­ra oggi: mol­te per­so­ne fan­no veri e pro­pri “stu­pri psi­chi­ci” pri­ma anco­ra che fisici..anche se quel­lo fisi­co è il peg­gio­re e il più umiliante…
l’at­to ses­sua­le come pro­va di for­za e sopraf­fa­zio­ne, l’e­sal­ta­zio­ne del pro­prio ego nel­la domi­na­zio­ne dell’altro…tutto que­sto si spie­ga con un vero e pro­prio bloc­co a livel­lo del cuo­re, per cui le ener­gie esplo­do­no in “oriz­zon­ta­le” e ver­so il ” bas­so” in modo fol­le e osses­si­vo. Non sono solo gli stu­pra­to­ri che vivo­no così, sono in tan­ti, solo che chi stu­pra è come una diga che si spez­za ..ed ecco l’inondazione..

biso­gne­reb­be agi­re sul livel­lo che pre­ce­de que­sta rot­tu­ra, e sul­le cause..

Sting

A pro­po­si­to di stu­pra­to­ri, guar­da que­sto video da 0,35 sec. in poi…
http://www.youtube.com/watch?v=a967NeqFrFo&feature=player_embedded#!
Ecco una bel­la “ria­bi­li­ta­zio­ne!!!
Hasta la vista!

Fede

Ciao Ilia
Allora…una sera, maga­ri la sera del vostro anni­ver­sa­rio, stai aspet­tan­do a casa la tua com­pa­gna per il giu­sto festeggiamento.
Tu con amo­re­vo­le impe­gno ti sei ope­ra­to per del­le ore nel­l’or­di­na­re casa e nel pre­pa­ra­re una cena raf­fi­na­ta e suc­cu­len­ta. Ad un cer­to pun­to, pro­prio quan­do ini­zi a rilas­sar­ti, squil­la il tele­fo­no: il nume­ro è sco­no­sciu­to e quin­di, con una cer­ta curio­si­tà rispon­di: ‘buo­na sera, qui è l’o­spe­da­le mag­gio­re ‑dice una voce fem­mi­ni­le e un po fred­da- devo comu­ni­car­le che pur­trop­po la sua com­pa­gna è rico­ve­ra­ta al nostro pron­to soc­cor­so per­ché è sta­ta ogget­to di bru­ta­le vio­len­za da par­te di un uomo che è sta­to catturato’
Ti pre­ci­pi­ti all’o­spe­da­le, vai al pron­to soc­cor­so e final­men­te giun­gi di fron­te al suo let­to ma ciò che vedi ti lace­ra il cuo­re: lei è sedu­ta sul cusci­no con le ginoc­chia por­ta­te al pet­to e le brac­cia che cin­go­no le gam­be, si don­do­la avan­ti e indie­tro into­nan­do una can­ti­le­na, la stes­sa che la mam­ma le into­na­va per far­la addor­men­ta­re quan­do era una bambina…
Ma è quan­do la guar­di negl’ok­ki che ti ren­di con­to che la tua don­na non c’è più: al suo posto c’è un esse­re lace­ra­to offe­so dila­nia­to nel più pro­fon­do.… in un atti­mo ti ren­di con­to che la tua lei non tor­ne­rà più… e allo­ra un pro­fon­do dolo­re e una infuo­ca­ta rab­bia si impa­dro­ni­ran­no di te… e allo­ra sen­ti­rai che anke la mor­te, per quel­lo schi­fo­so, è poco…POKISSIMO!

Ilia
Reply to  Fede

Caro Fede, one­sta­men­te tro­vo la tua argo­men­ta­zio­ne piut­to­sto debo­le, e poco convincente. 

È asso­lu­ta­men­te scon­ta­to che, da un pun­to di vista per­so­na­le, tan­te azio­ni, e non solo la vio­len­za ses­sua­le, sono in gra­do di pro­dur­re a chi ne subi­sce per­so­nal­men­te le con­se­guen­ze, rea­zio­ni emo­ti­ve for­ti e desi­de­ri di ripa­ga­re l’au­to­re di cer­ti atti con una rea­zio­ne tale da con­ce­pi­re la mor­te come uni­ca solu­zio­ne. Ma si trat­ta di una rea­zio­ne emo­ti­va, è natu­ra­le, è uma­no, è com­pren­si­bi­le. Ma una socie­tà civi­le, che tale voglia defi­nir­si, si basa per for­za di cose su con­si­de­ra­zio­ni di carat­te­re diver­so, basa­te più su una visio­ne macro­sco­pi­ca e meno per­so­na­li­sti­ca del­la vita. È l’ar­ro­gan­za di noi sin­go­li indi­vi­dui, tale da con­si­de­rar­ci sem­pre al cen­tro del­l’u­ni­ver­so, come se tut­to ciò che ci acca­de doves­se esse­re tenu­to in alta con­si­de­ra­zio­ne dal mon­do che ci cir­con­da. Ma non è così, sia­mo solo insi­gni­fi­can­ti gra­nel­li di sab­bia nel­l’e­co­no­mia del­l’u­ni­ver­so, in un pic­co­lo pia­ne­ta loca­liz­za­to in una zona peri­fe­ri­ca del­la nostra galas­sia, una tra le innu­me­re­vo­li nell’universo. In ogni momen­to qual­co­sa in gra­do di stra­vol­ge­re la nostra esi­sten­za potreb­be acca­de­re, que­sta è la vita, il suo miste­ro, la sua cru­de­le bellezza. 

Nel­la situa­zio­ne ipo­te­ti­ca che descri­vi vi è inol­tre un’al­tro pun­to debo­le, cioè non tene­re con­to asso­lu­ta­men­te di qua­li cau­se han­no por­ta­to una esse­re uma­no a com­pie­re un atto come una vio­len­za ses­sua­le. Con que­sto non voglio dire ovvia­men­te che ci sia­no del­le giu­sti­fi­ca­zio­ni, ma imma­gi­na un bam­bi­no cre­sciu­to in mez­zo a vio­len­za e sop­pru­si tali da spin­ger­lo a diven­ta­re con il tem­po una bestia vio­len­ta, che non cono­sce altro modo di vive­re se non quel­lo del­la vio­len­za e del­la pre­va­ri­ca­zio­ne. È egli vera­men­te respon­sa­bi­le del­le sue azio­ni oppu­re non e’ anch’egli una vit­ti­ma del­la stes­sa vio­len­za di cui è incon­sa­pe­vo­le por­ta­to­re suo mal­gra­do? Se accet­tia­mo la pena di mor­te per lui dovrem­mo dare la stes­sa puni­zio­ne a tut­te quel­le per­so­ne che sono sta­ti respon­sa­bi­li del suo esse­re dive­nu­to quel­lo che è. E poi, se è giu­sto con­dan­na­re a mor­te uno stu­pra­to­re, per­chè non fare lo stes­so con tut­te quel­le per­so­ne che per esem­pio, lavo­ran­do nel cam­po del­la finan­za e del­la spe­cu­la­zio­ne, con le loro azio­ni sen­za scru­po­li sono la cau­sa del­la mes­sa sul lastri­co di cen­ti­na­ia di miglia­ia di per­so­ne nel mon­do, del­la mor­te di bam­bi­ni nel ter­zo mon­do, dell’inquinamento del nostro pia­ne­ta (vedi l’ultimo caso del­la marea nera nel gol­fo del Mes­si­co). Guar­da cosa sta facen­do l’E­NI nel del­ta del Niger solo per fare un esem­pio. Ma natu­ral­men­te in que­sti casi, le cose non ci toc­ca­no per­so­nal­men­te e quin­di non c’è la stes­sa rea­zio­ne emo­ti­va, ma è l’emotività un metro di giu­di­zio ade­gua­to in una socie­tà? Per­so­nal­men­te non cre­do proprio.

No caro Fede, non è que­sta la solu­zio­ne, le tue paro­le sono solo det­ta­te da un tra­spor­to com­pren­si­bi­le ma allo stes­so tem­po, per­met­ti­mi, un po’ arro­gan­te e infantile. 

Un salu­to.

Roberto Rini

Franz..anch’io sono mol­to stan­co sta­se­ra per cui ti rispon­do di get­to come vie­ne, ripro­met­ten­do­mi di ritor­na­re con più cal­ma e pre­ci­sio­ne quan­do posso..
ma..
o sei per la pena di mor­te o no…nel sen­so che se la intro­du­ci (e sto par­lan­do giu­ri­di­ca­men­te, cioè in rela­zio­ne alla rego­le socia­li) per un caso, che è quel­lo che TU ritie­ni il più gra­ve, è invi­ta­bi­le che si crea­no le con­di­zio­ni per intro­dur­la in tan­tis­si­mi altri casi di orro­re e vio­len­za. per­chè no allo­ra la pena di mor­te per i pedo­fi­li (caso che io riten­go, se ha sen­so un gra­dua­zo­ne degli orro­ri, peg­gio­re del­lo stu­pro di un adulto)???..o anche – visto che la con­dan­na è com­mi­su­ra­ta sul rea­to- per l’omicidio…qualsiasi omi­ci­dio ?? pena di mor­te per i mafio­si ad esem­pio , che vio­len­ta­no un’in­te­ra socie­tà. Se per lo stu­pro di una don­na pre­ve­di la pena di morte..anche per l’o­mi­ci­dio di una don­na sareb­be logi­co intro­dur­la, non credi?..cioè sareb­be una esca­la­tion in cui lo sta­to, la socie­tà, re-intro­dur­reb­be la pena di mor­te in toto…
altro discor­so le rea­zio­ni di un indi­vi­duo dinan­zi alla vio­len­za personale..una don­na che ucci­de il suo stu­pra­to­re effet­tua una legit­ti­ma difesa…anche se lo doves­se ucci­de­re dopo tempo..sono d’accordo..
io mi pos­so assu­me­re il dirit­to – pagan­do­ne le con­se­guen­ze di coscien­za o esi­sten­zia­li – di ucci­de­re chi mi ha fat­to del male..
la scel­ta di un sin­go­lo rica­de sul singolo…e pro­ba­bil­men­te io ucci­de­rei chi ha fat­to del male a chi amo.. o for­se no..non so…dovrei tro­var­mi nel­l’u­ni­ca e irri­pe­ti­bi­le e sog­get­ti­va situazione..(potrei pure sco­pri­re il per­do­no cri­stia­no, chissà..ne dubito..ma chissà..)

ma una socie­tà dovreb­be inglo­ba­re mol­ti prin­ci­pi al suo inter­no, e non solo quel­lo di una giu­sti­zia che diven­ta ven­det­ta per un caso (e non per altri..??),
le scel­te di uno sta­to riguar­da­no milio­ni di per­so­ne e quin­di occor­re una valu­ta­zio­ne com­ples­si­va sui valo­ri eti­ci e giu­ri­di­ci che quel­la socie­tà ritie­ne impor­tan­ti e universali..

se voglia­mo riflet­te­re sul­la “pena di mor­te in toto” ok…sulla “pena di mor­te solo per stu­pro” non saprei cos’al­tro aggiun­ge­re, per­chè mi sem­bra una tua per­so­na­le visio­ne che ritie­ni “oggettiva”..(fermo restan­do tut­to l’or­ro­re che lo stu­pro rap­pre­sen­ta eh… ma di orro­ri ce ne stan­no a bizzeffe..senza mini­miz­zar­ne nessuno).

cre­do che anche tu pos­sa fare di meglio Franz…mi sem­bra che Ilia la veda giu­sta quan­do par­la di impe­to emotivo..va bene per un sin­go­lo, non per le scel­te di una società..

ma non voglio affat­to convincerti..solo instil­la­re un dubbio..
ne ripar­lia­mo con meno stan­chez­za addosso

Ilia

Ciao Franz, rispon­do qui a tut­ti i tuoi com­men­ti per sem­pli­ci­tà e con­se­quan­zia­li­tà del discorso.

Tro­vo la tua pre­ci­sa­zio­ne sul­la pena di mor­te con­di­vi­si­bi­le a 100%, espri­me sem­pli­cemt­ne in un’al­tra for­ma lo stes­so con­cet­to che ho espres­so io. Una socie­tà civi­le, per quel­lo che l’u­ma­ni­tà ha rag­giun­to al momen­to, non si può per­met­te­re di rein­tro­dur­re la pena di mor­te, fareb­be un sal­to indie­tro e cor­re­reb­be trop­pi rischi. E’ ovvio che se una socie­tà si basas­se sul­la vera sag­ge­za, allo­ra il discor­so cam­bie­reb­be com­ple­ta­men­te. Per­so­nal­men­te ho dei dub­bi che una tale con­sa­pe­vo­lez­za sia pra­ti­ca­men­te rea­liz­za­bi­le a livel­lo socia­le e quin­di per quan­to mi riguar­da, la cosa è tal­men­te lon­ta­na da veni­re che rima­ne una pura spe­cu­la­zio­ne teo­ri­ca che con­di­vi­do, ma non appli­ca­bi­le per ora.

Per quan­to riguar­da il com­men­to a Fede, ti con­si­glio vera­men­te di rileg­ge­re quel­lo che ho scrit­to. Io non ho det­to che lui è arro­gan­te, ma che lo sono sta­te un po’ le sue paro­le, natu­ral­men­te secon­do la mia sen­si­bi­li­tà, e per­met­ti­mi que­sta non è asso­lu­ta­men­te la stes­sa cosa. Non si trat­ta di un giu­di­zio per­so­na­le. Se quel­lo che osser­vo è vero è sem­pli­cemn­te una osser­va­zio­ne di un dato di fat­to, se inve­ce è una per­ce­zio­ne sba­glia­ta, è sem­pli­cemn­te una per­ce­zio­ne sog­get­ti­va sba­glia­ta, ma non vi è nien­te di per­so­na­le. Io Fade non lo cono­sco nem­me­no, vede­re nel­le mie paro­le un giu­di­zio è una for­za­tu­ra che non pos­so accet­ta­re per one­stà intel­let­tua­le. Mi sareb­be emo­ti­va­men­te più faci­le dar­ti ragio­ne e chie­de­re scu­sa, ma men­ti­rei a me stesso. 

Per quan­to riguar­da il moti­vo del­la sua arro­gan­za te lo spie­go. Io ho fat­to alcu­ne argo­men­ta­zio­ni gene­ra­li, dal mio pun­to di vista, sul per­chè non sia giu­sto da un pun­to di vista socia­le, con­dan­na­re a mor­te uno stu­pra­to­re, sot­to­li­ne­na­do allo stes­so modo che è com­pren­si­bi­le e con­di­vi­si­bi­le il sen­ti­re uma­no in tal sen­so di chi sia coni­vol­to diret­ta­men­te. Anzi, per dir­te­la tut­ta, per­so­nal­men­te io met­te­rei a mor­te anche chi sevi­zia gli ani­ma­li, chi abban­do­na i cani in auto­stra­da, solo per afre alcu­ni esem­pi, sem­pre di vio­len­za nei con­for­ni­ti di una for­ma di vita si trat­ta, che uma­na o ani­ma­le che sia, ha la sua for­ma di sacra­li­tà. Ma ovvia­men­te so che que­sto è un mio sen­ti­re emo­ti­vo per­so­na­le, che non può esse­re tra­sfor­ma­to in un codi­ce socia­le. Alle mie argo­men­ta­zio­ni, con­di­vi­si­bi­li o meno, Fede cosa fa? La but­ta sul per­so­na­le e sul­l’e­mo­ti­vo, cer­can­do di “coin­vol­ger­mi per­so­nal­men­te” in una situa­zio­ne ipo­te­ti­ca, cioè sul pia­no che ave­vo chia­ra­men­te sepa­ra­to in quan­to non lo riten­go appli­ca­bi­le ad un livel­lo più gene­ra­le. Mi sareb­be venu­to da dirgli:

” Ma hai let­to quel­lo che ho scrit­to? Che cosa c’en­tra il livel­lo per­so­na­le con del­le con­si­de­ra­zio­ni di carat­te­re socia­le più gene­ra­le? E poi, pen­si che sono così stu­pi­do da non aver­ci pen­sa­to a que­sto tipo di situa­zio­ni e aver per­so­nal­men­te fat­to la mia libe­ra scel­ta da qua­le par­te voglio sta­re, se da quel­la del­la rea­zio­ne emo­ti­va per­so­na­le oppu­re di una visio­ne più gene­ra­le e più distaccata?”

Ecco dove sta l’ar­ro­gan­za, ovvia­men­te incon­sa­pe­vo­le infat­ti non è che me la sono pre­sa, una tota­le man­can­za si atten­zio­ne per il mio com­men­to pen­san­do di poter­lo liqui­da­re sen­za uno strac­cio di srgo­men­ta­zio­ne per­ti­nen­te ma con un sem­pli­ce con­tro esem­pio. Caro Franz, a vol­te pos­so­no esse­re mol­to più graf­fia­ni e sgra­de­vo­li le paro­le non det­te, anche inco­sa­pe­vo­lemt­ne, di quel­le det­te espli­ci­ta­men­te. Ero con­sa­pe­vo­le di esse­re sta­to un po’ “abra­si­vo” nel mio tono del­la rispo­sta, ma per­met­ti­mi, ho sem­pli­cemt­ne rispo­sto a tono alla sua pro­vo­ca­zio­ne e pro­prio da te, che sei spes­so altert­tan­to “ruvi­do”, non accet­to che mi vie­ni ades­so a fare “la pun­ta allo stron­zo”. La dia­let­ti­ca è anche que­sto, acce­tar­re le osser­va­zio­ni e i toni degli altri sen­za fare trop­po i sen­si­bi­li fin­che la cosa rima­ne all’in­ter­no di una nor­ma­le dial­tet­ti­ca. Altri­men­ti allo stes­so modo mol­ti dei tuoi com­men­ti di que­sto blog potreb­be­ro esse­re con­si­de­ra­ti un po arro­gan­ti, pre­sun­tuo­si e inac­cet­ta­bi­li, ma inac­cet­ta­bi­li da chi poi mi chie­do. Sia­mo qui per con­forn­tar­ci, uno spa­zio aper­to per la dia­let­tic­ca, un luo­go aper­to al con­fron­to, non un mee­ting di signo­ri­ne ingle­si riu­ni­te per il te, quin­di per cor­te­sia, non veni­te a far­mi i sen­si­bi­li, que­sto si che mi sem­bra un po’ mora­li­sta e non nel­lo spi­ri­to di que­sto blog.

Per con­clu­de­re, so di avert rispo­sto in manie­ra mol­to diret­ta sen­za peli sul­la lin­gua, ma l’ho fat­to per la sti­ma ed il rispet­to che ti porto.

Un caro saluto.

Walter

Riguar­do alla rea­zio­ne del sin­go­lo indi­vi­duo sono dac­cor­do con Rober­to. Inve­ce per quan­to riguar­da la socie­tà solo il Divi­no può giu­di­ca­re e con­dan­na­re a morte.

Ilia

Caro Franz, dire che una cosa è una caz­za­ta cosmi­ca sen­za argo­men­ta­re, per quan­to uno può esse­re stan­co, è que­sto si supe­ri­cia­le, anche se da te come caro ami­co accet­to que­sto e ben altro. Quin­di cre­do che, se hai voglia e tem­po di rispon­de­re a me e a Rober­to, sia tu il pri­mo a dover fare di meglio.

Che io sia sta­to arro­gan­te non cre­do… ho scrit­to i miei due com­men­ti con mol­ta cura rileg­gen­do mol­te vol­te per cer­ca­re equi­li­brio e mi cono­sci, quin­di ti con­si­glie­rei di rileg­ge­re quel­lo che ho scrit­to con mag­gio­re atten­zio­ne, in par­ti­co­lar modo la fra­se (che non è mia ten­go a precisare): 

“La leg­ge non può esse­re ugua­le per tut­ti, la vera giu­sti­zia richie­de la sag­gen­za dei sin­go­li, le leg­gi di una socie­tà non pos­so­no mai esse­re vera­men­te giu­ste, pos­so­no solo impe­di­re mag­gio­ri ingiustizie.”

che al di la di tut­te le argo­men­ta­zio­ni sia mie che di Rober­to, secon­do me rac­chiu­de l’es­sen­za del­la que­stio­ne e riten­go per­so­nal­men­te espri­ma mol­ta compassione.

In ogni caso, si pos­so­no ave­re opi­nio­ni diver­se, anche que­sta è la vita, ma cre­di­mi se ti dico che quel­lo che ho scrit­to è medi­ta­to e non già un com­men­to but­ta­to li “en passant”.

Un salu­to.

Fede

ilia e Rober­to sie­te libe­ri di pen­sa­re il caz­zo che vole­te. Giu­di­ca­te­mi pure (anke se tro­vo che i giu­di­zi non ser­vo­no a un caz­zo: meglio atte­ner­si alla com­pren­sio­ne…): non me ne fre­ga un caz­zo dei vostri giu­di­zi come non mi é mai fre­ga­to un caz­zo dei milio­ni di giu­di­zi che ho rice­vu­to nel­la mia stra­na e colo­ri­ta vita…

Papa­le papa­le vi dico, e non solo a voi, che se la mia Bar­ba­ra venis­se vio­len­ta­ta, allo­ra io mi farei arre­sta­re e man­da­re nel car­ce­re dove han­no rin­kiu­so il balor­do e.….…

Ilia
Reply to  Fede

Nes­su­no ti ha giu­di­ca­to Fede. 

Ovvia­men­te tu, Rober­to ed io, come chiun­que altro del resto, abbia­mo tut­ta la liber­tà di pen­sa­re quel­lo che voglia­mo, sot­to­li­near­lo è asso­lu­ta­men­te reto­ri­co. Dovreb­be far­ti pen­sa­re inve­ce la rea­zio­ne incaz­za­ta che hai avu­to nel­le tue ulti­me paro­le… ma for­se la cosa non ti interessa. 

Fam­mi una cor­te­sia, e qui for­se si che sono un po’ arro­gan­te ma quan­do ci vuo­le ci vuo­le, se non ha voglia, o non sei in gra­do, di discu­te­re con cal­ma, lascia per­de­re, non spre­ca­re il tuo tem­po, non c’è nul­la da vin­ce­re o da perdere.

Un salu­to.

Roberto Rini
Reply to  Fede

ecco..il livel­lo emotivo..
quan­do una comu­ni­ca­zio­ne dera­glia nel­la sog­get­ti­vi­tà , sen­za ascol­ta­re gli altri..

io ti ho giudicato??
dove? quando?..

indub­bia­men­te il tema è cal­do, ma è pro­prio que­sto che fa per­de­re lucidità…
tut­ti, mi sem­bra, con­ve­nia­mo che la rea­zio­ne di rab­bia indi­vi­dua­le sareb­be vio­len­tis­si­ma e giu­sti­fi­ca­bi­le se capi­tas­se a cia­scu­no di noi…ognuno di noi agi­reb­be secon­do il pro­prio sen­ti­re coin­vol­to nel­la vicenda.….e sareb­be legit­ti­mo fare questo..

ma , evi­den­te­men­te, abbia­mo opi­nio­ni diver­se su cosa deb­ba fare inve­ce un tri­bu­na­le, un giu­di­ce, una socie­tà civi­le, un codi­ce pena­le – quin­di qual­cu­no o qual­co­sa che ser­va ad osser­va­re gli even­ti in modo più equi­li­bra­to pos­si­bi­le, in modo anche “fred­do” e più ampio – per far sì che si esca dal­la barbarie..
(…ed evi­te­rei di tira­re in bal­lo Leg­gi Uni­ver­sa­li in rela­zio­ne a “scel­te” sto­ri­che col­let­ti­ve o soggettive.…)

Fede

Ilia mi stai dicen­do che mi devo ‘annul­la­re’?

Ilia
Reply to  Fede

No Fede, non devi pro­prio nien­te. Ti invi­ta­vo sem­pli­ce­men­te, in manie­ra un po’ pro­vo­ca­to­ria visto il tono del tuo ulti­mo com­men­to, a non fare l’in­caz­zo­so inul­til­men­te, non c’è ne moti­vo. Nes­su­no ti hai giu­di­ca­to. Ognu­no ha le sue opi­nio­ni, si può discu­ter­ne se si vuo­le, ma biso­gna sape­re ascol­ta­re e pro­va­re ad argo­men­ta­re, altri­men­ti secon­do me è meglio resta­re in silen­zio, tenen­do­si libe­ra­men­te il pro­prio pun­to di vista. 

PS: Mi augu­ro di cuo­re che nes­su­no toc­chi mai la tua Barbara.

Fede

Sai Ilia, io sono cre­sciu­to in un ambien­te fami­lia­re dove, pur­trop­po, veni­va gene­ra­ta con­ti­nua­men­te una tota­le sfi­du­cia nei miei con­fron­ti, e una “sot­ti­le” vio­len­za basa­ta su un cer­to ter­ro­ri­smo… Ma nono­stan­te ciò non mi sono mai sogna­to di fare vio­len­za a chicchessia!
Anzi io sono di pas­so bene­vo­lo in que­sto mondo!…
Buo­na gior­na­ta a tutti!

Ilia
Reply to  Fede

Caro Fede, scu­sa­mi ma con­ti­nui a non capi­re e a fare l’er­ro­re di per­so­na­liz­za­re, guar­dan­do le cose solo attra­ver­so il fil­tro del­la tua espe­rien­za sog­get­ti­va. Pen­si for­se di aver avu­to l’in­fan­zia più sfor­tu­na­ta e dif­fi­ci­le di tut­ti? Ci sono sof­fe­ren­ze a que­sto mon­do che ne io ne tu pro­ba­bil­men­te riu­scia­mo nem­me­no a con­ce­pi­re e, se le aves­si­mo subi­te, mol­to pro­ba­bil­men­te oggi non sarem­mo qui a discu­te­re su que­sto blog. Qiue­sto non giu­sti­fi­ca chi com­me­te la vio­len­za, di qua­lun­que tipo, ma chi sia­mo noi per giu­di­ca­re e con­dan­na­re in manie­ra defi­ni­ti­va? Esi­ste a que­sto mod­no un Kar­ma che ci con­tie­ne, che comun­que la si pen­si fa il suo cor­so, ine­lut­ta­bil­men­te e non spet­ta a noi fare i giu­di­ci inqui­si­to­ri. Pro­va a stac­car­ti da una visio­ne per­so­na­list­ca che sareb­be com­pren­si­bi­le se fos­si diret­tam­ne­te coi­vol­to emo­ti­va­men­te da una pesan­te situa­zio­ne trau­ma­ti­ca, ma per for­tu­na così non è. 

Non hai biso­gno di giu­sti­fi­car­ti con me di quel­lo che non sei, del­la tua natu­ra, io non ti cono­sco (e cer­to non mi basta qual­che scam­bio su que­sto blog per capi­re vera­men­te qual­co­sa di te) quin­di limi­tia­mo­ci al più ad argo­men­ta­re con un po’ di distac­co, sen­za cade­re nel per­so­na­le. Se un gior­no avre­mo l’op­por­tu­ni­tà di guar­dar­ci negli occhi, di sede­re allo stes­so tavo­lo a bere un caf­fe insie­me… allo­ra sarà tut­ta un’al­tra storia. 

Un salu­to.

Fede

hmmmm no! Non sono dac­cor­do: io par­to sem­pre dal­la mia espe­rien­za o da altre espe­rien­ze che sono vere…
Par­li di ciò che io ho vis­su­to come se ne cono­sces­si tut­ti i trat­ti!!! Se per­met­ti, al limi­te, que­sto pos­so far­lo solo io…

Negl’an­ni ’80 ho volu­to tan­to bene a Sara, una bel­la ragaz­za che quan­do ave­va 9 anni ven­ne vio­len­ta­ta brutalmente…

Ilia
Reply to  Fede

Cia Fede, ho rispo­sto pri­ma ad un com­men­to di Franz che mi ave­va indi­riz­za­to. Se lo leg­gi tro­ve­rai anche del­le con­si­de­ra­zio­ni che riguar­da­no il nostro pre­ce­den­te scam­bio. Per quan­to riguar­da la tua espe­rien­za per­so­na­le io non la giu­di­co mini­ma­men­te. Con­ti­nuo sem­pli­cemn­te a soste­ne­re che l’e­spe­rien­za per­so­na­le di nes­su­no è suf­fi­cen­te per poter etra­po­la­re del­le con­clu­sio­ni di carat­te­re gene­ra­le appli­ca­bi­li per l’in­te­ra socie­tà. Io non cri­ti­co il tuo sen­ti­re nei con­fron­ti di uno stu­pra­to­re e qua­li sareb­be­ro le tue rea­zio­ni, le com­pren­do benis­si­mo. Dico sem­pli­cemn­te che una socie­tà non può basar­si su que­sto tipo di sen­ti­re sog­get­ti­vo per fare del­le leg­gi che val­go­no per tut­ti, che deb­ba­no con­tem­pe­ra­re diver­se esi­gen­ze, tenen­do spe­cial­men­te con­to del livel­lo di “poca sagez­za” che l’es­se­re uma­no ha rag­giun­to, e quin­di l’al­to rischio di con­dan­na­re a mor­te qual­cu­no di innon­cen­te. Se con­ti­nui a rispon­de­re ai miei com­men­ti but­tan­do­la sul per­so­na­le, riten­go che le tue paro­le sia­no sem­pli­ce­men­te non per­ti­nen­ti con quel­lo che sto espri­men­do. Spe­ro così di esse­re esse­re sta­to più chiaro. 

Un salu­to.

Fede

No com­ment.

Fede

si com­ment.
Ilia scu­sa ma il tuo sti­le non mi pia­ce mol­to: pri­ma ‘spa­ri addos­so’ e poi salu­ti come se nien­te fos­se sta­to… brrrtrrrrr