Marea Nera: fallito l’ennesimo tentativo di fermarla. La BP conosceva i rischi da un anno.

La BP ha top­pa­to anco­ra! La fal­la nel con­dot­to con­ti­nua a but­ta­re petro­lio in mare, il che signi­fi­ca che, nono­stan­te i cal­co­li dei vari “esper­ti” sia­no ormai com­ple­ta­men­te diver­gen­ti, nel Gol­fo del Mes­si­co sono sta­ti but­ta­ti qua­si sicu­ra­men­te più di 120.000.000 di bari­li di petro­lio, cir­ca mez­zo miliar­do di litri!

Nono­stan­te nes­sun gior­na­le lo dica, è ormai la pià gran­de cata­stro­fe ambien­ta­le che abbia mai col­pi­to il nostro pianeta.

Una cata­stro­fe che peg­gio­ra di gior­no in gior­no, con la BP che ten­ta le stra­de più assur­de ma non rie­sce in nes­sun modo a fer­ma­re la perdita.

In più, il New York Times pub­bli­ca docu­men­ti ori­gi­na­li inter­ni del­la com­pa­gnia petro­li­fe­ra da cui si evin­ce chia­ra­men­te che i tec­ni­ci era­no al cor­ren­te dei rischi da oltre un anno.

Ave­te nota­to che le testa­te ita­lia­ne non stan­no dan­do alcun risal­to all’a­spet­to eco­lo­gi­co e ambien­ta­le del­la cosa? Vi sem­bra normale?

Com’è pos­si­bi­le che nes­su­no anco­ra abbia mes­sa in evi­den­za e par­la­to del­le con­se­guen­ze di un disa­stro che, qua­si sicu­ra­men­te, rica­dran­no sul­la testa del­l’in­te­ra popo­la­zio­ne mon­dia­le da qui alle pros­si­me deci­ne di anni?

Ecco cosa vale l’in­for­ma­zio­ne ufficiale.

Nien­te.

Comin­cia­te a far­ve­ne una ragione!


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27 Commenti
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Vito S.

Ciao Franz, l’in­for­ma­zio­ne mon­dia­le è con­trol­la­ta sem­pre da loro.
Le noti­zie san­no come dar­le e quan­do dar­le. La gen­te si deve tut­to vedrai che fra poco quan­do deci­do­no la BP la faran­no pure santa.
Ciao Vito.

Ailinen

Ciao^^
Ma sai ai gior­na­li­sti ita­lia­ni quan­to glie­ne fre­ga dei dan­ni ambien­ta­li. Le cifre fat­te da dol­la­ri per­si sono moooool­to più inte­res­san­ti. Gra­zie al cie­lo, non tut­ti gli Ita­lia­ni sono dei coglio­ni con il pro­sciut­to davan­ti agli occhi.…
Io met­te­rei in gale­ra anche i tec­ni­ci, ma tan­to si risol­ve­rà tut­to con il paga­men­to di una mul­ta, anche sala­ta, ma solo una multa.

Fede

io pren­de­rei diri­gen­ti e tec­ni­ci, e li met­te­rei a bagno maria in uma vasca pie­na di petro­lio per una set­ti­ma­na, così for­se si ren­de­reb­be­ro con­to del bio danno…

Vito S.

For­se potreb­be­ro inte­res­sa­re i pri­mi due arti­co­li di http://scienzamarcia.blogspot.com/

Il Veronesi

Ma io mi doman­do: per­ché sca­ri­ca­re tut­ta la col­pa su BP? Se BP ave­va una licen­za, qual­cu­no di sta­ta­le deve aver­glie­la con­ces­sa. E come fai a chie­de­re una licen­za se non hai un PRC ad hoc per tut­te le fasi? Secon­do me chi ha con­ces­so la licen­za è respon­sa­bi­le quan­to la BP.

Sting
Reply to  Il Veronesi

E’ vero, la col­pa non è TUTTA del­la BP, ma non riten­go sia da attri­bui­re a chi ha rila­scia­to licen­ze, piut­to­sto a chi non ha fat­to le ispe­zio­ni come si deve. Ma sap­pia­mo che tra dichia­ra­zio­ni di con­for­mi­tà, auto­cer­ti­fi­ca­zio­ni e abbon­dan­ti “lubri­fi­ca­zio­ni”, gli occhi di chi deve veri­fi­ca­re mol­to spes­so si chiu­do­no, soprat­tut­to se ci sono di mez­zo gros­si inte­res­si economici.
Le cau­se di que­sto imma­ne disa­stro van­no ricer­ca­te mol­to lon­ta­no, a par­ti­re da chi ha deci­so che nien­te con­ta, se non il pro­fit­to degli azio­ni­sti, e che tut­to può esse­re risarcito.
Espro­prio del­la BP, uti­liz­zo dei suoi fon­di per ripa­ra­re il dan­no, con­dan­na a vita dei diri­gen­ti e del con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne, a spa­la­re petro­lio dal­le coste, inter­na­men­to a Guan­ta­na­mo per i con­trol­lo­ri che non han­no controllato.
For­se (for­se) così si dareb­be un segna­le vero. Ma se Oba­ma deci­des­se in que­sto sen­so ne fareb­be­ro un’al­tro JFK. :bleah:

Il Veronesi
Reply to  Sting

In gene­ra­le sarei d’ac­cor­do. Il pro­ble­ma è che, nel­la fat­ti­spe­cie, non è sta­to pre­sen­ta­to, al momen­to del­la richie­sta di licen­za, alcun tipo di pia­no di emer­gen­za per situa­zio­ni come que­sta (alme­no così ho sen­ti­to alla radio). Per que­sto poi pen­so che la respon­sa­bi­li­tà vada a chi ha legi­fe­ra­to in mate­ria. Per­ché era d’ob­bli­go, a mio avvi­so, da par­te del­l’en­te pre­po­sto, ren­de­re obbli­ga­to­ria la pre­sen­ta­zio­ne di un pia­no di emer­gen­za e far­lo valu­ta­re ad uno staff tecnico.

Alessandro

Fer­ma­te que­sta deva­stan­te per­di­ta di petrolio!!!!!!!!!!!!!ma con tut­ti i mez­zi che esi­sto­no al mondo…le mega­men­ti che costrui­sco­no mega­co­stru­zio­ni in ogni dove!!!!non si rie­sce tap­pa­re un buco, anche se a quel­la pro­fon­di­tà!!!!!!!!!!!!!!! TOPPATELO CRIBIO!!!

bujo

la marea nera… il più gran­de disa­stro ambientale…

Sen­ti­te gen­te, di disa­stri veri (sen­za nul­la toglie­re a que­sto) ce ne sono ben peg­gio­ri e meno mediatici.
Voglia­mo par­la­re dell’ ISOLA DI RIFIUTI del Paci­fi­co, per dir­ne una? http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/ambiente/isola-rifiuti/isola-rifiuti/isola-rifiuti.html
Una mostruo­sa ere­di­tà da quat­tro milio­ni di ton­nel­la­te di mer­da che ci sia­mo costrui­ti TUTTI NOI, poco a poco, a furia di pro­dur­re, con­su­ma­re e but­ta­re ogni cosa ci capi­tas­se per mano, sconsideratamente.

Il petro­lio, alla fine, è un pro­dot­to natu­ra­le. Il pia­ne­ta lo dige­ri­sce, anche se all’ ini­zio ne sof­fre. Le mate­rie pla­sti­che e tut­te le altre “mera­vi­glie” indu­stria­li sono un far­del­lo ben più noci­vo e duraturo.
E soprat­tut­to, ripe­to, sono l’ ere­di­tà di TUTTO il mon­do indu­stria­liz­za­to, non la col­pa di un mani­po­lo di mani­gol­di avi­di che pur di suc­chia­re un po’ più di greg­gio fà sal­ta­re tut­to (sti­le Chernobyl..).

chia­ro il con­cet­to? Indi­gna­te­vi pure per que­sta fac­cen­da, è cor­ret­to. Ma da qui a dire che sia il peg­gior disa­stro ambien­ta­le e fare i bra­vi bam­bi­ni eco­lo­gi­sti pen­sa­te­ci bene

Il Veronesi
Reply to  bujo

:unbe­lie­ve:
Bujo, a me non è chia­ro il con­cet­to. Me lo puoi spie­ga­re meglio? Det­to così sem­bra un po’ uno scle­ro sen­za alcun filo logi­co con­tro non si sa bene chi…

bujo
Reply to  Il Veronesi

hai det­to qua­si bene.
Non è un “scle­ro” (le facol­tà pen­so anco­ra di aver­le) ma uno sfo­go. Un pen­sie­ro ad alta voce che ho già det­to ad altri e ripe­tu­to qui da voi, sen­za un vero desti­na­ta­rio ma con un mes­sag­gio piut­to­sto netto.

In sin­te­si: è giu­sto con­dan­na­re que­sta vicen­da, ma è sba­glia­to gon­fiar­la ed esi­bir­la qua­le mas­si­ma espres­sio­ne dell’ inqui­na­men­to ambien­ta­le, come ormai sem­bra sia di moda.…. per la serie “risol­ta quel­la non ci sono più pro­ble­mi”. Ma dove?

Già uno l’ ho ram­men­ta­to pri­ma (e cre­do sia fra i più ecla­tan­ti e più sot­ta­ciu­ti). A par­te il tono pole­mi­co, voglio dare uno spun­to di rifles­sio­ne sul tema.

Il Veronesi
Reply to  bujo

Mmmm… Ok, io non ho gli stru­men­ti per defi­ni­re la “posi­zio­ne in clas­si­fi­ca” di que­sta imma­ne mer­da, per cui è pro­ba­bi­le che altre sia­no mag­gio­ri… Però ho let­to dati che mi con­fer­ma­no che si trat­ti del più enor­me dan­no ambien­ta­le subi­to dagli USA. Ed essen­do gli USA un 8% del­la popo­la­zio­ne mon­dia­le, oltre ad un buon qua­si 7% del­le ter­re emer­se ed ospi­ta­no cir­ca il 67% del­le spe­cie ani­ma­li del­l’e­mi­sfe­ro nord… beh, mi pare si trat­ti di una mer­da­ta di quel­le che non solo lascia­no il segno, ma di quel­le che van­no trat­ta­te. Vedi Bujo, mi per­met­to di segna­la­re una cosa, poi mi dirai tu se sba­glio, ma se in un Pae­se acca­des­se una cosa del gene­re e non se ne par­las­se si direb­be subi­to che insab­bia­no la cosa, che c’è la cen­su­ra, etc. Se ne par­la­no inve­ce si vuo­le fare il caso media­ti­co, ci sono ben altri pro­ble­mi… E allo­ra? Che si fa? Se ne deve par­la­re, ma non trop­po. E chi indi­ca la quan­ti­tà giu­sta? Io cre­do che sia det­ta­ta da quan­to la gen­te ne par­la e ne vuo­le sape­re, in un regi­me demo­cra­ti­co. E di que­sto se ne par­la tan­to. Allo­ra for­se il pun­to sareb­be che c’è da dare più voce alle altre mer­de? Sono per­fet­ta­men­te d’ac­cor­do. E sic­co­me cono­sco un po’ il Franz, so per cer­to che appe­na le bec­ca qua le potrai leg­ge­re e potrai dare il tuo appor­to, spe­ro costrut­ti­vo. In più: tra una emer­gen­za ed un pro­ble­ma sta­bi­le nel tem­po, pen­so sia nor­ma­le par­la­re di più del­l’e­mer­gen­za. E’ cor­ret­to par­la­re del pro­ble­ma del­le sco­rie radioat­ti­ve, ma se sal­ta per aria una cen­tra­le per­met­ti che in quei gior­ni se ne par­li di più? Che dici? Buo­na serata.

bujo
Reply to  Il Veronesi

io la vedo da un ango­lo diverso.

un disa­stro ambien­ta­le, per esse­re defi­ni­to tale, deve ave­re dei “requi­si­ti”, dicia­mo. E se è vero che la marea di petro­lio avrà effet­ti dram­ma­ti­ci a bre­ve ter­mi­ne, riten­go altret­tan­to vero che ragio­nan­do in ter­mi­ni di decen­ni (non di più) l’ eco­si­ste­ma se lo sarà già dimenticato.
Il pia­ne­ta – per for­tu­na – è un siste­ma dina­mi­co e il petro­lio è un suo pro­dot­to: mi pare plau­si­bi­le che rie­sca a dige­rir­lo sen­za trop­pi sfor­zi. Quin­di anche se que­sta è un emer­gen­za, come dici, lo è solo sul momen­to (anni).
Vice­ver­sa un pro­ble­ma come quel­lo che ho pro­po­sto ha un’ aspet­ta­ti­va di vita e, di con­se­guen­za, un ritor­no di effet­ti dan­no­si enor­me­men­te più lun­go e insi­dio­so (cen­ti­na­ia di anni o più). Ecco per­ché mi irri­to a sen­tir par­la­re non “trop­po” ma nel modo sba­glia­to di even­ti come la marea nera e pari­men­ti a veder taciu­te altre maga­gne dal­la por­ta­ta più ampia (a lun­go termine).

Sarà il mio mestie­re di medi­co, ma ormai ho impa­ra­to che le pato­lo­gie len­te e “silen­zio­se” sono ben peg­gio­ri di quel­le ecla­tan­ti e vio­len­te, per quan­to pos­sa sem­bra­re il con­tra­rio: per­ché que­st’ ulti­me le vedi e sai come affron­tar­le, men­tre le altre sono mol­to più sfo­ca­te e ten­do­no spes­so a pas­sa­re inos­ser­va­te per poi rie­mer­ge­re quan­do ormai è tardi..

Il Veronesi
Reply to  bujo

Ehm… Bujo, dove eser­ci­ti come medi­co, che mi spa­ven­ta un po’, la cosa. Come fai a dire che non è a lun­go ter­mi­ne il disa­stro del petro­lio? La spa­ri­zio­ne di un così ele­va­to nume­ro di ani­ma­li e pian­te por­ta ine­vi­ta­bil­men­te a scon­vol­gi­men­ti del­l’e­co­si­ste­ma che potreb­be­ro richie­de­re seco­li, per recu­pe­ra­re, sem­pre ammes­so che acca­da, l’e­qui­li­brio. Nes­su­no vuo­le sot­to­va­lu­ta­re sta caz­zo di iso­la di pla­sti­ca, figu­ra­ti, anzi… Ma non dicia­mo ere­sie, però, altri­men­ti si per­de anche il sen­so del­la discus­sio­ne, suvvia…

bujo
Reply to  Il Veronesi

potrei rite­ner­mi offe­so dal­la tua pri­ma fra­se… da quan­do in qua si valu­ta la com­pe­ten­za pro­fes­sio­na­le di uno sul­la base dei discor­si che fà nel­le noti­zie di cronaca?

ma lascia­mo per­de­re. Ho det­to che potreb­be­ro voler­ci decen­ni per “dimen­ti­ca­re” que­sta marea nera. Se ciò pos­sa appa­ri­re come un las­so di tem­po più o meno este­so è a discre­zio­ne di ognu­no. Per me non lo è. Non lun­go ter­mi­ne, alme­no, al mas­si­mo medio (su sca­la biologica).

E l’ impor­tan­te, che nes­su­no sem­bra coglie­re, è che sono due tipi dif­fe­ren­ti di inqui­na­men­to: uno è “natu­ra­le”, l’ altro arti­fi­cia­le. Caspi­ta, ci sono bat­te­ri che se lo man­gia­no, il petro­lio!! Pro­va inve­ce a dar loro in pasto un bel pez­zo di pla­sti­ca. O di vetro, di mer­cu­rio, di piom­bo. È roba ETERNA, con­ta­mi­na l’ ambien­te, gli orga­ni­smi la assu­mo­no e non rie­sco­no a demo­lir­la, può indur­re muta­zio­ni e compagnia.

Mora­le: sono due disa­stri, gra­vi, peri­co­lo­si e quant’ altro. Ma uno se lo godran­no anche i posteri.

Il Veronesi
Reply to  bujo

Comun­que bujo sono abba­stan­za d’ac­cor­do con te, non pen­sa­re. Solo che non pen­so sia cor­ret­to “sot­to­sti­ma­re” la gra­vi­tà di que­sto disa­stro. Per quan­to con­cer­ne l’i­so­la dei rifiu­ti, che non è la tra­smis­sio­ne di media­set, se vi fos­se la volon­tà sareb­be asso­lu­ta­men­te meno gra­ve di come è ora. Nel sen­so che esi­sto­no dei pro­get­ti di recu­pe­ro del­la pla­sti­ca ed esi­sto­no dei siste­mi di riva­lu­ta­zio­ne dei mate­ria­li recu­pe­ra­ti. Il pro­ble­ma è che al momen­to nes­su­no vuo­le risol­ve­re que­sto pro­ble­ma, tra­sfor­man­do­lo in un cata­cli­sma. Inol­tre, sen­za sta­re a ribat­te­re sul­la dura­ta del pro­ble­ma del petro­lio, che non è di qual­che decen­nio, ma se si sput­ta­na un eco­si­ste­ma è defi­ni­ti­vo, so che esi­sto­no degli stu­di che dimo­stra­no che vi sono dei bat­te­ri che “man­gia­no” la pla­sti­ca tra­sfor­man­do­la in sostan­za orga­ni­ca: anche qui nes­su­no ci ha inve­sti­to una lira e gli stu­di giac­cio­no da oltre 5 anni. Il pro­ble­ma è dun­que eco­no­mi­co: il petro­lio è ovvia­men­te un dan­no eco­no­mi­co imme­dia­to: risol­ve­re subi­to! L’i­so­la al momen­to no. Eppu­re… I Roth­schild ope­ra­no nel cam­po dei rifiu­ti attual­men­te, crean­do un busi­ness di miliar­di di euro. E guar­da caso un ram­pol­lo sta par­ten­do per rag­giun­ge­re l’i­so­la, con un’im­bar­ca­zio­ne da lui costrui­ta, per “sen­si­bi­liz­za­re” il mon­do su tale pro­ble­ma. Vedrai che saran­no loro a “risol­ver­lo” tra­sfor­man­do un gros­so pro­ble­ma in un affa­re milionario.

bujo
Reply to  Il Veronesi

allo­ra mi sa che dob­bia­mo pro­prio arran­giar­ci con i ric­chi “filan­tro­pi”, per così dire, sti­le Shuttleworth… 😉

e sia­mo mes­si bene, si!

bestie umane

a bujo: cer­to, vero quel­lo che dici se non fos­se per il fat­to che a mori­re atro­ce­men­te in mez­zo a quel petro­lio ‘natu­ra­le’ ci sono degli esse­ri viven­ti cha­ma­ti ani­ma­li. ma for­se per te quel­lo e’ un par­ti­co­la­re ininfluente.….

bujo
Reply to  bestie umane

non far­mi la predica.
Gli ani­ma­li muo­io­no anche per gli effet­ti dei rifiu­ti nell’ ocea­no e per altre mil­le cau­se (tut­te di nostra ori­gi­ne, volen­ti o nolen­ti, tue e mie). E sono con­vin­to che ne mori­ran­no anche di più, se è la quan­ti­tà che ti inte­res­sa, a cau­sa di quel trash vor­tex che non del­la marea nera.

Lo dirò un’ ulti­ma vol­ta: guar­da­te gli effet­ti a lun­go ter­mi­ne. Se lo fate pro­ba­bil­men­te sco­pri­re­te che esi­ste roba anche peg­gio­re di ciò che ho det­to. Per­ché – in defi­ni­ti­va – è l’ uomo il pro­ble­ma. Fine dei discorsi.

bestie umane

pur­trop­po e’ quel­la bestia schi­fo­sa erro­nea­men­te chia­ma­ta uomo il vero pro­ble­ma… hai ragione.
io sono vege­ta­ria­na e col­ti­vo il mio pic­co­lo orto bio­lo­gi­co(?), ho eli­mi­na­to l’au­to­mo­bi­le se non per le cose stret­ta­men­te indi­spen­sa­bi­li, anzi sto pen­san­do di ven­de­re pure quel­la, liti­go con i vici­ni di casa per­che spruz­za­no ddt sul pra­to (han­no schi­fo del ragnet­to e del­la for­mi­chi­na) e sui miei lam­po­ni a con­fi­ne, vor­rei rac­co­glie­re l’ac­qua di sor­gen­te ma non c’e’ da fidar­si, a vol­te ha un’o­do­re stra­no, vado al mare e tol­go i sac­chet­ti di pla­sti­ca che gal­leg­gia­no in acqua, fac­cio la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta, rac­col­go il com­po­st per l’or­to e quel che pos­so lo rici­clo, rispet­to e pro­teg­go gli ani­ma­li.…. a me non sem­bra cosi’ dif­fi­ci­le attua­re que­ste cose.…. per­che non pos­sia­mo far­lo tut­ti .…. ma e’ dav­ve­ro cosi’ difficile?

Il Veronesi
Reply to  bestie umane

Scu­sa, ma dove vivi, per­ché i tuoi vici­ni rie­sca­no a pro­cu­rar­si anco­ra del ddt, in Congo?

bujo
Reply to  bestie umane

non è dif­fi­ci­le, è solo.…. noio­so (pas­sa­mi il ter­mi­ne). È trop­po più como­do get­ta­re tut­to in un bido­ne, usa­re l’ auto anche per anda­re al ces­so, tene­re il cli­ma­tiz­za­to­re a pal­la così da gira­re den­tro casa in biki­ni d’ inver­no e in maglio­ne d’ esta­te, ecc, ecc, ecc.….

vuoi met­te­re? Sono iro­ni­co, ma la veri­tà è que­sta. Per non par­la­re del fat­to che, se anche uno deci­des­se di fare il “vir­tuo­so”, ci pen­se­reb­be­ro gli altri anel­li del­la cate­na a man­da­re tut­to in malo­ra.… quan­te vol­te si leg­ge dei rifiu­ti sca­ri­ca­ti ovun­que sen­za rite­gno? A quel pun­to che impor­ta se sei sta­to bra­vo all’ inizio?

Eppu­re da alcu­ne par­ti il siste­ma fun­zio­na… e fun­zio­na dan­na­ta­men­te bene! Se impo­sta­to nel modo giu­sto e se, cosa FONDAMENTALE, fat­ta cam­bia­re abi­tu­di­ne men­ta­le alla gen­te (è quel­lo il nodo gor­dia­no), i risul­ta­ti sono ottimi.

Ma il discor­so è un altro. Sul­la Ter­ra sia­mo 7 miliar­di e rot­ti. Di que­sti ce ne sarà cir­ca un mez­zo miliar­do che vive in con­di­zio­ni “agia­te” (per la serie, bene­stan­ti: non ric­chi ma che non gli man­ca vir­tual­men­te nul­la di uso comu­ne e che pos­sa­no toglier­si qual­che sfi­zio). Ora, imma­gi­na di esten­de­re que­sto sti­le di vita al resto del­la popo­la­zio­ne.….. non esi­ste! Il pia­ne­ta collassa.
La socie­tà civi­le (in sen­so lato), che è ciò che ci carat­te­riz­za, è mol­to inef­fi­cien­te. Ha biso­gno di tan­tis­si­me risor­se che non resti­tui­sce, pen­sa solo al fat­to di ave­re ogni gior­no i super­mer­ca­ti pie­ni di roba fre­sca, le tasche pie­ne di ogget­ti di con­su­mo, sem­pre nuo­vi, sem­pre diver­si, spes­so total­men­te inutili.
È la base del siste­ma capi­ta­li­sti­co, che ha biso­gno di un mer­ca­to sem­pre atti­vo e capa­ce di “ingur­gi­ta­re” ogni pro­dot­to esca dal­le fab­bri­che, la cui pro­du­zio­ne è man­te­nu­ta dal con­su­ma­to­re, in un ciclo infi­ni­to. Che sen­so ha il mar­ke­ting? La pub­bli­ci­tà? Per­ché ci sono 15000 model­li di auto inve­ce di uno solo? E così via…
Ma ciò non è soste­ni­bi­le. Alme­no io non lo cre­do. D’ altra par­te la sola alter­na­ti­va che cono­sco sareb­be l’ orto casa­lin­go e l’ arti­gia­na­to loca­le, cioè l’ oppo­sto del­la glo­ba­liz­za­zio­ne. I qua­li però fer­me­reb­be­ro lo sviluppo.

E allo­ra? Non so, voi che dite?

bestie umane

al vero­ne­si: non me ne inten­do di inset­ti­ci­di, vuoi assag­giar­lo per vede­re se e’ meno tos­si­co del ddt? maga­ri ti cura anche l’influenza

Il Veronesi
Reply to  bestie umane

Mi sa che ne devi aver ina­la­to parecchio…
:shit:

bestie umane

al vero­ne­si: mi sa che ti man­ca la gnocca

Il Veronesi
Reply to  bestie umane

“bestie uma­ne” tu non sai quan­to ti adoro…

bestie umane

ma l’u­ni­ca cosa che sa dire obbbb­ba­ma e’ che la bp dovra’ risar­ci­re le vittime?
(l’e­co­si­ste­ma rin­gra­zia di cuore)
come se quei luri­di dol­la­ri pos­sa­no com­pen­sa­re quel disa­stro immondo!!
ma for­se qual­cu­no e’ piu’ con­ten­to cosi’… si pren­de un po’ di dana­ro e va a vive­re da un’al­tra par­te, maga­ri vie­ne qui in ita­lia, tan­to c’e’ posto. dovrem­mo ribel­lar­ci tut­ti a que­sto siste­ma di distru­zio­ne siste­ma­ti­ca del pia­ne­ta e comin­cia­re a fare qual­co­sa di serio per inver­ti­re la ten­den­za inve­ce stia­mo qui a scan­nar­ci se uno scri­ve ddt al posto di insetticida…
sono pro­prio una pove­ra illusa.…..