Uno dei peggiori disastri ambientali della storia diventa sempre più grave.

Intan­to che in Ita­lia si discu­te di fat­ti del tut­to ini­qui, e si lascia che il gover­no attua­le vari una poli­ti­ca ener­ge­ti­ca nuclea­re, con­tro ogni logi­ca e soprat­tut­to con­tro i risul­ta­ti di un cer­to refe­ren­dum, a quan­to pare a tut­ti sta sfug­gen­do un disa­stro mostruo­so che rischia di cam­bia­re l’e­co­si­ste­ma planetario.

Negli Sta­ti Uni­ti infat­ti la piat­ta­for­ma petro­li­fe­ra affon­da­ta 8 gior­ni fa a cau­sa di una miste­rio­sa esplo­sio­ne, con­ti­nua a but­ta­re in mare cir­ca 5.000 bari­li di petro­lio al gior­no. Sostan­zial­men­te par­lia­mo di 795.000 litri! Sono un’enormità.

La mac­chia di petro­lio ha rag­giun­to oggi le coste del­la Lou­sia­na, esten­do­si sul­l’a­rea più este­sa nel­la sto­ria degli inci­den­ti petroliferi.

Si trat­ta di un disa­stro ambien­ta­le il cui impat­to pro­dur­rà dei cam­bia­men­ti enor­mi nel­l’e­co­si­ste­ma ame­ri­ca­no ma che non si limi­te­ran­no a quel­le zone.

Gli ani­ma­li a rischio a cau­sa di que­sto even­to sono tal­men­te tan­ti da non riu­sci­re nep­pu­re a con­tar­li. Un’in­te­ra eco­no­mia se ne andrà a put­ta­ne, per­chè in quel­le zone non ci sarà più nul­la da pesca­re per anni.

Uno shock eco­lo­gi­co così vio­len­to rischia di cam­bia­re la fac­cia del pia­ne­ta. Maga­ri non subi­to ma, nel giro di pochi anni, i risul­ta­ti di que­sto inci­den­te faran­no risen­ti­re le loro con­se­guen­ze a tut­to il mondo.

E que­sto a cau­sa del­la soli­ta com­pa­gnia petro­li­fe­ra, in que­sto caso la BP, al seco­lo Bri­tish Petro­leum, di cui la piat­ta­for­ma anda­ta a fon­do era proprietà.

Ma la respon­sa­bi­li­tà non è solo del­la com­pa­gnia . Basta leg­ge­re le dichia­ra­zio­ni, a dir poco idio­te, del­la guar­dia costie­ra subi­to dopo i pri­mi segni di ver­sa­men­to del petro­lio, che defi­ni­va la per­di­ta “leg­ge­ra”, o che addi­rit­tu­ra nega­va l’e­vi­den­za, quan­do già cen­ti­na­ia di bari­li sta­va­no inqui­nan­do a rit­mo con­ti­nuo la zona mari­na circostante.

Nel mon­do esi­sto­no alme­no una deci­na di fon­ti ener­ge­ti­che alter­na­ti­ve al petro­lio. Se il pia­ne­ta non fos­se in mano a pochi delin­quen­ti e a qual­che milio­ne di idio­ti che non vedo­no al di là del pro­prio naso, sta­rem­mo già da anni inve­sten­do fon­di nel­la ricer­ca di fon­ti ener­ge­ti­che alter­na­ti­ve e nei pos­si­bi­li modi di ren­der­le con­ve­nien­ti anche da un pun­to di vista economico.

Ma l’in­te­res­se eco­no­mi­co lega­to al petro­lio, dai pae­si del­l’O­pec in pri­mis per poi pas­sa­re alle com­pa­gnie petro­li­fe­re, le famo­se “set­te sorel­le”, impe­di­sce da sem­pre qual­sia­si ricer­ca in tal senso.

Tesla, già nel seco­lo scor­so, ave­va tro­va­to il modo di pro­dur­re ener­gia e tra­smet­ter­la a distan­za sen­za l’u­so del petro­lio e dei cavi. Ma tut­ti i suoi stu­di in tal sen­so sono secre­ta­ti dagli sta­ti uniti.

La fusio­ne fred­da, di cui Pons e Flei­sch­man sem­bra­va­no aver tro­va­to un siste­ma di pro­du­zio­ne, è spa­ri­ta nel nul­la. Nes­su­no ci pro­va più. I due scien­zia­ti sono sta­ti deni­gra­ti su sca­la mon­dia­le e sono del tut­to spa­ri­ti dal pano­ra­ma scien­ti­fi­co. Ripo­si in pace la fusio­ne fredda.

Il moto­re a idro­ge­no è già una real­tà da qual­che deci­na di anni, per non par­la­re di tut­te le altre pos­si­bil­tà di pro­du­zio­ne ener­ge­ti­ca eco­so­ste­ni­bi­le, dal­l’eo­li­co al foto e ter­mo­vol­tai­co, dal geo­ter­mi­co all’idroelettrico.

Cer­to, il ren­di­men­to di que­sti impian­ti è mol­to bas­so, il che signi­fi­ca che il costo di pro­du­zio­ne supe­ra il valo­re del­l’e­ner­gia prodotta.

Ma se inve­ce di spen­de­re miliar­di nel­lo svi­lup­po di tec­no­lo­gie OGM, nel­l’in­du­stria far­ma­ceu­ti­ca, nel­la ricer­ca mili­ta­re, nel­le tec­no­lo­gie assur­de come quel­la nuclea­re i gover­ni spen­des­se­ro anche solo il die­ci per cen­to nel­lo svi­lup­po tec­no­lo­gi­co del­le ener­gie alter­na­ti­ve, in poco tem­po avrem­mo impian­ti ad alto ren­di­men­to e a impat­to ambien­ta­le nullo.

Ma fin­tan­to che il mon­do sarà sot­to il domi­nio del Dio Euro­dol­la­ro, nul­la di tut­to que­sto potrà accadere.

Ecco il per­chè del­la cri­si eco­no­mi­ca che sta col­pen­do tut­to il mon­do. L’e­co­no­mia attua­le si fon­da sul­lo sfrut­ta­men­to, da par­te di un quar­to del­la popo­la­zio­ne, del­le risor­se del­l’in­te­ro pianeta.

Un siste­ma che non pote­va anda­re avan­ti per sem­pre. Pri­ma o poi il gio­cat­to­lo si dove­va rom­pe­re. Il pro­ble­ma è che, pri­ma di rom­per­si defi­ni­ti­va­men­te, rischia di ammaz­zar­ci tutti.

E per come la vedo io, non ci sono gran­di vie d’u­sci­ta. O le per­so­ne cam­bia­no dal­l’in­ter­no, rapi­da­men­te e in modo pro­fon­do, cam­bian­do i gover­ni che le rap­pre­sen­ta­no, oppu­re ci pen­se­rà la vita.

Solo che se a far­lo sarà que­st’ul­ti­ma non sarà ne una cosa dol­ce ne una cosa lenta.

Il rischio che stia­mo cor­ren­do come uma­ni­tà è pal­pa­bi­le: la ten­sio­ne socia­le va cre­scen­do, soprat­tut­to nei pae­si del ter­zo mon­do. I con­flit­ti ideo­lo­gi­ci, reli­gio­si e cul­tu­ra­li diven­ta­no sem­pre più evi­den­ti, la natu­ra stes­sa sta ini­zian­do a ribal­tar­si con cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci sem­pre più evidenti.

Pochi indi­vi­dui sen­za scru­po­li stan­no facen­do caz­za­te imma­ni, gio­can­do in modo irre­spon­sa­bi­le con virus, ato­mo, inqui­na­men­to, medi­ci­na e scienza.

Una nutri­ta serie di coglio­ni con­ti­nua a rema­re con­tro qua­lun­que ten­ta­ti­vo di evo­lu­zio­ne scien­ti­fi­ca che non cor­ra lun­go i bina­ri del mate­ria­li­smo più sfre­na­to, con­fon­den­do la testa di quel­le poche per­so­ne che comin­cia­no a chie­der­si se tut­to que­sto abbia un senso.

In que­ste con­di­zio­ni mi pare assai evi­den­te il deli­near­si di uno sce­na­rio in cui uno shock a livel­lo pla­ne­ta­rio sia l’u­ni­ca pos­si­bi­le pre­vi­sio­ne sensata.

Maga­ri non oggi, maga­ri non domani.

Ma nascon­de­re la testa nel­la sab­bia negan­do l’e­vi­den­za è da idioti!

Con­di­vi­di
4 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Ailinen

Pur­trop­po l’u­ma­ni­tà è trop­po attrat­ta da Dio Dena­ro che muov eil mon­do, solo che pri­ma o poi la natu­ra si ribel­la, e secon­do me ha già inzia­to a far­lo. Per lei sia­mo come la feb­bre da debel­la­re, anche per­chè sen­za vivreb­be sicu­ra­men­te meglio.

L’in­se­gna­men­to di que­sto disa­stro non potre­rà a nul­la, tan­to chi se ne fre­ga del­la nostra Ter­ra? Non cer­to i nostri “ama­ti” poli­ti­ci e non solo Italiani.

Per cre­ra­re l’e­ne­ri­gia ce ne sono di cose, tut­te insab­bia­te, come hai det­to tu. Fin­chè non si capi­rà che pri­ma o poi la nostra Ter­ra mori­rà a cau­sa nostra e mori­ran­no per­so­ne per cau­sa nostra non cam­bie­rà nul­la. Ed anche se i poten­ti lo capis­se­ro, loro avran­no i mez­zi per salvarsi.

Hai vito il film “2012”, vero?

ignazio

:cof­fee: :cat: :bye: :smo­ke­red: :shit:

stefano

per­chè le auto a pro­pul­sio­ne elet­tri­ca o a idro­ge­no, anco­ra in fase sperimentale,nn esco­no mai o cmnq tar­di sul mer­ca­to?? per­chè nn pro­via­mo ad inve­sti­re di più nel­la ricer­ca? NN pos­sia­mo con­ti­nua­men­te but­ta­re via spaz­za­tu­ra!!! Pen­sia­mo un poco anche a noi stes­si, voglia­mo­ci bn!Io ho deci­so di anda­re in moto­ri­no ed in mac­chi­na di far­mi accom­pa­gna­re, e così la sto­ria del riscal­da­men­to glo­ba­le nn mi tan­ge più!!