Reagire alla violenza fisica non è facile.

No, deci­sa­men­te non lo è. Pote­te aver fat­to tut­ti i cor­si di dife­sa per­so­na­le che vole­te. Ma difen­der­si fisi­ca­men­te non è facile.

Que­sto per­chè nes­sun cor­so “civi­le” può pre­pa­rar­vi da solo all’ag­gres­sio­ne vera che pre­ce­de quel­la fisi­ca: ovve­ro quel­la psicologica.

I cine­si lo chia­ma­no “Hsing‑I”. Il ter­mi­ne è dif­fi­cil­men­te tra­du­ci­bi­le ma pos­sia­mo con­si­de­rar­lo come l’e­ma­na­zio­ne psi­chi­ca del­la volon­tà di un combattente.

Sostan­zial­men­te, in un cor­po a cor­po, quel­lo che spiaz­za il comu­ne cit­ta­di­no, è la vio­len­za che vie­ne eser­ci­ta­ta pri­ma di tut­to dal­la psi­che del­l’ag­gres­so­re. Se non sia­mo abi­tua­ti a com­bat­te­re per stra­da, a meno di non aver matu­ra­to una sta­bi­li­tà emo­ti­va con altri meto­di, ver­re­mo ine­vi­ta­bil­men­te sover­chia­ti dal­la vio­len­za del­l’ag­gres­sio­ne, pri­ma anco­ra che dal­l’im­pat­to con gli even­tua­li pugni o calci.

Non sia­mo abi­tua­ti a con­trol­la­re l’a­dre­na­li­na, la pau­ra, il timo­re di far­ci male. In più non sia­mo nep­pu­re moral­men­te pre­pa­ra­ti ad accet­ta­re le con­se­guen­ze del­le nostre azioni.

In caso di aggres­sio­ne, nel 99% dei casi, si avreb­be il tem­po di aggre­di­re per pri­mi, pre­ve­nen­do l’at­tac­co, peral­tro ormai ine­vi­ta­bi­le. In que­sto modo l’ag­gres­sio­ne si rove­scia e l’ag­gres­so­re diven­ta aggredito.

Solo che nel nostro io più pro­fon­do, que­sta ipo­te­si è sta­ta can­cel­la­ta da anni di con­di­zio­na­men­ti reli­gio­si, mora­li e da par­te del­la socie­tà civile.

Par­ti­re per pri­mi e stam­pa­re un diret­to in fac­cia ad uno stron­zo che ci sta minac­cian­do non è nep­pu­re lon­ta­na­men­te con­tem­pla­to nel nostro codi­ce genetico.

Per que­sto moti­vo par­tia­mo già con un pie­de nel­la fossa.

In secon­do luo­go c’è la com­ple­ta man­can­za di abi­tu­di­ne ad incas­sa­re col­pi for­ti. E per quel­la c’è poco da fare: l’u­ni­co modo per acqui­si­re que­sta espe­rien­za è esse­re nati in un quar­tie­re in cui si era costret­ti a difendersi.

Per l’uo­mo comu­ne, rice­ve­re un pugno in fac­cia, anche sen­za che sia un col­po da KO, signi­fi­ca comun­que la fine del­lo scon­tro: lo shock pro­dot­to dal col­po rice­vu­to, il dolo­re ed il con­trac­col­po su un emo­ti­vo asso­lu­ta­men­te non pre­pa­ra­to all’e­ve­nien­za, pro­du­co­no una para­li­si qua­si com­ple­ta che lascia libe­ro cam­po all’avversario.

Qual­cu­no ben esper­to nel com­bat­ti­men­to cor­po a cor­po, un gior­no disse:

“Non ha sen­so pen­sa­re di poter usci­re ille­si da un com­bat­ti­men­to vero. Biso­gna capi­re che in uno scon­tro rea­le, vin­ce chi sopravvive.”

Ecco, que­sta fra­se da sola dovreb­be far capi­re che com­bat­te­re, anche solo in un cor­po a cor­po, è un’a­bi­li­tà che non è inna­ta nel­l’uo­mo comu­ne. La vio­len­za si, ma il com­bat­ti­men­to no, per nulla.

Tan­ti film ci han­no abi­tua­to a pen­sa­re il con­tra­rio, che in uno scon­tro per­so­na­le si può usci­re ille­si. Ma nel­la real­tà que­sta è un’e­me­ri­ta caz­za­ta. A meno che la dif­fe­ren­za di dimen­sio­ni non sia enor­me (ma in que­sto caso dif­fi­cil­men­te ver­re­mo attac­ca­ti a mani nude), da un cor­po a cor­po si esce ammac­ca­ti, per ben che vada.

Al pri­mo cedro che ci stam­pa­no in fac­cia, andia­mo giù per lo shock. Ma per vin­ce­re occor­re non solo aspet­tar­si quel col­po, ma esse­re anche in gra­do di con­ti­nua­re a com­bat­te­re fre­gan­do­se­ne totalmente.

L’u­ni­co col­po di cui ci deve impor­ta­re è quel­lo che riu­scia­mo ad inflig­ge­re al nostro avver­sa­rio. Occor­re esse­re spie­ta­ti e bastar­di fino in fon­do per impe­gnar­si in un cor­po a corpo.

Altri­men­ti è mol­to più sag­gio evi­ta­re di tro­var­ci­si in mez­zo, quan­do pos­si­bi­le. La fuga non è un atto diso­no­re­vo­le. Mol­to spes­so è sem­pli­ce­men­te l’u­ni­co modo di soprav­vi­ve­re ad uno scon­tro che può anda­re mol­to oltre l’ag­gres­sio­ne a mani nude.

Ma se pro­prio sia­mo rima­sti inca­stra­ti, oppu­re se non abbia­mo pos­si­bi­li­tà di fuga, allo­ra occor­re com­bat­te­re sul serio. Nien­te spin­to­ni, nien­te pre­av­vi­so, nes­su­na pietà.

Estre­mo pre­giu­di­zio: pic­chia­re per pri­mi, pic­chia­re duro e non fer­mar­si fino alla sconfitta.

Nostra o dell’avversario.

E se pen­sa­te che que­sto modo di pen­sa­re sia ese­cra­bi­le, ricor­da­te­vi che un delin­quen­te che vi aggre­di­sce fisi­ca­men­te inve­ce que­sto pen­sie­ro ce l’ha stam­pa­to nel DNA!

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Walter

Allo­ra l’a­bi­li­ta’ al com­bat­ti­men­to non e’ un “soft­ware” impian­ta­to nel nostro DNA?

Franz
Reply to  Walter

Per quan­to ne pos­so capi­re io… asso­lu­ta­men­te no. L’i­stin­to a difen­der­si, quel­lo di auto­con­ser­va­zio­ne… si. Ma il meto­do, la capa­ci­tà di com­bat­te­re con effi­ca­cia devo­no esse­re costrui­ti con un adde­stra­men­to specifico.
Ci può esse­re un talen­to inna­to, una fero­cia costi­tu­zio­na­le che indub­bia­men­te aiu­ta­no. Ma anche il più fero­ce dei bastar­di ver­reb­be ste­so in pochi secon­di da un fred­do e altret­tan­to fero­ce­men­te adde­stra­to Spetsnatz.
L’u­ni­ca cosa che second me abbia­mo di impian­ta­to nel DNA è un pun­to di rot­tu­ra, diver­so per ognu­no, supe­ra­to il qua­le suc­ce­de quel­la cosa che gli ame­ri­ca­ni chia­ma­no “To Go Ber­serk”, una sor­ta di furia san­gui­na­ria in cui la razio­na­li­tà spa­ri­sce com­ple­ta­men­te per lascia­re il pas­so alla bel­lui­ni­tà primordiale.
Que­sto per quel­lo che pos­so aver capi­to e spe­ri­men­ta­to per­so­nal­men­te, ovvio. :war­rior:

Layla

Miti­co Franz!

1) La miglior dife­sa rima­ne sem­pre la pre­ven­zio­ne… evi­ta­re di espor­si a rischi è impor­tan­tis­si­mo quin­di trat­te­ne­te­vi il più pos­si­bi­le se ave­te pro­ble­mi di tem­pe­ra­men­to per così dire foco­so… il fat­to che usia­te ter­mi­ni rispet­to­si per far vale­re i vostri dirit­ti non sem­pre cor­ri­spon­de ad una rispo­sta altret­tan­to civi­le ed educata.

2) In caso di scon­tro INEVITABILE una don­na media ha UNA SOLA pos­si­bi­li­tà per col­pi­re in modo uti­le un’av­ver­sa­rio uomo e quin­di il col­po (gene­ral­men­te al naso per­chè cau­sa lacri­ma­zio­ne con con­se­guen­te dif­fi­col­tà visiva)deve esse­re il più vio­len­to pos­si­bi­le, dopo di esso si han­no cir­ca 60 secon­di per dar­se­la a gam­be a tut­ta velo­ci­tà… tra­scor­si i 60 secon­di l’av­ver­sa­rio vie­ne “ane­ste­tiz­za­to” dal­l’a­dre­na­li­na pro­dot­ta dal suo cor­po ed è in gra­do di rea­gi­re con vio­len­za inau­di­ta… quin­di meglio esse­re lontani.

3) Urla­re per chie­de­re aiu­to è inu­ti­le… mol­to meglio ave­re un fischiet­to di metal­lo infi­la­to nel por­ta­chia­vi e fischia­re, tut­ti si gire­ran­no… garan­ti­to! Col­lau­da­te voi stes­si il siste­ma in un parcheggio 😉 

Il mio mae­stro che è un gran com­bat­ten­te (anche se l’al­lie­va non è all’al­tez­za) ci inse­gna­va anche a subi­re i col­pi con alcu­ni rudi­men­ti del judo… ergo, dopo che ti ho sca­glia­to a ter­ra una deci­na di vol­te, si ripren­de la lezio­ne di dife­sa… lo sco­po era pro­prio man­te­ne­re la luci­di­tà anche dopo aver subi­to colpi.

Un buon cor­so di dife­sa deve esse­re tenu­to da per­so­na­le mol­to qua­li­fi­ca­to e andreb­be svol­to con con­ti­nui­tà, come un nor­ma­le sport, per man­te­ne­re alle­na­to anche il fat­to­re emo­ti­vo di cui par­la Franz. Dif­fi­da­te di un istrut­to­re che non vi con­si­glia a tut­te le lezio­ni di evi­ta­re in ogni modo pos­si­bi­le lo scon­tro… un buon istrut­to­re inse­gna pri­ma di tut­to la paca­tez­za… solo in ulti­ma ana­li­si e solo se esi­ste un rea­le peri­co­lo per l’in­co­lu­mi­tà per­so­na­le (se vi chie­do­no la bor­set­ta sca­glia­tel­glie­la die­tro!) vi con­si­glie­rà di affron­ta­re uno scon­tro fisico.

Un’ab­brac­cio, Layla.

Walter

OK, gra­zie.
Una vol­ta Andrea ha det­to che un esse­re estre­ma­men­te cal­mo diven­ta mol­to pericoloso.
Cer­to ci vuo­le tut­to un lavo­ro dietro.

Franz
Reply to  Walter

Con­cor­do pie­na­men­te. Un esse­re per­fet­ta­men­te cal­mo in una situa­zio­ne di com­bat­ti­men­to o di con­flit­to in gene­ra­le ha qua­si già vin­to, ovvia­men­te al lor­do del­le capa­ci­tà oggettive.
Il pro­ble­ma è come arri­va­re a man­te­ne­re quel­la cal­ma in una situa­zio­ne di for­te stress, come può esse­re quel­la di un cor­po a corpo.
Giu­sta­men­te come dici tu, ci vuo­le parec­chio lavoro!

msm68c

bel post Franz !

Walter

Allo­ra una for­te con­cen­tra­zio­ne diven­ta anche una com­po­nen­te fondamentale?

Roberto Rini

“Rea­gi­re alla vio­len­za fisi­ca non è facile”.…non è faci­le affatto.
ma si può imparare!!..

e non par­lo solo di cor­si di auto­di­fe­sa da fare due vol­te a set­ti­ma­na in una pale­stra col tatami…no…
si può asso­lu­ta­men­te riflet­te­re e “stu­dia­re” la vio­len­za, come qua­lun­que altro cam­po del­l’e­si­sten­za. e allo­ra avre­mo NOI un’ar­ma in più. per­chè la vio­len­za è cie­ca o quan­to­me­no ottu­sa, spes­so, noi inve­ce pos­sia­mo impa­ra­re a “vede­re”.
non sto facen­do sofismi…affatto…la vio­len­za per­mea qua­si tut­ti gli aspet­ti del­la nostra vita..e pri­ma anco­ra di esse­re fisi­ca , è emo­ti­va e psi­co­lo­gi­ca, è ver­ba­le, è collettiva..è ritua­le, può esse­re orga­niz­za­ta anche quan­do è fol­le… o anche ..è imprevedibile!
c’è dav­ve­ro poco da scher­za­re. Il cri­stia­ne­si­mo e altre for­me di spi­ri­tua­li­tà ci spin­go­no ver­so l’u­ni­tà e la bontà…ma all’al­tro lato del­lo spet­tro c’è la divi­sio­ne e lo scon­tro! La real­tà pre­ve­de entram­bi i poli..e se anche quel­lo del­la sepa­ra­zio­ne fos­se un’il­lu­sio­ne , beh..sarebbe un’il­lu­sio­ne fot­tu­ta­men­te rea­le, che fa un male cane. come un caz­zot­to in fac­cia. E’ dolore!..
cosa fare?
subi­re la vio­len­za no. diven­ta­re del­le mer­de ugua­li a chi fa del male nem­me­no. quindi?
intanto..i van­tag­gi che un pez­zo di mer­da han­no su di noi..
1) lui non ha mora­le, nè eti­ca, nè scrupoli…tu sì
2)lui non ha pau­ra di far­si male, e di far­ti male..tu sì
3)lui non ha pro­ble­mi lega­li, non si pre­oc­cu­pa del­la fedi­na pena­le (ne fa un vanto)..tu sì (devi lavo­ra­re, hai una posi­zio­ne e non vuoi mac­chia­ta la tua vita)!. e qui si apre una paren­te­si sul­la fol­lia del nostro codi­ce pena­le. intan­to se ven­go aggre­di­to e fini­sce in rissa..per la giu­sti­zia sia­mo tut­ti e due colpevoli!..inoltre se spac­co la fac­cia ad un defi­cien­te che mi ha aggre­di­to rischio di dover paga­re io dan­ni di risar­ci­men­to! (credetemi..le mer­de che vi aggre­di­sco­no sono con­sa­pe­vo­lis­si­me di que­sto e sono capa­ci pure di “denunciarvi”..non sto scherzando…è un “must” da un bel pò tra ladri, scip­pa­to­ri e affini..)
““Par­ti­re per pri­mi e stam­pa­re un diret­to in fac­cia ad uno stron­zo che ci sta minac­cian­do non è nep­pu­re lon­ta­na­men­te con­tem­pla­to nel nostro codi­ce genetico.””
e nem­me­no da codi­ce penale!!
stu­pi­da­men­te a me non è con­ces­so di pre­ve­ni­re un attac­co, mi devo bec­ca­re un caz­zot­to pri­ma o una col­tel­la­ta per poter­mi difendere!!!
4)lui ha con­fi­den­za con lo sca­te­na­re gli istin­ti, e col con­tat­to fisi­co violento..voi al mas­si­mo ave­te fat­to a cusci­na­te con vostro fra­tel­lo da pic­co­li, e maga­ri vole­te discu­te­re con la “logi­ca” con uno che del­la tua logi­ca se ne fotte.
5)lui ha una inte­ra comu­ni­tà simi­le a lui che lo sostie­ne, fra­tel­li com­pa­ri ecc..e ha un “codi­ce ritua­le” di com­por­ta­men­to che lo sostiene…cioè lui ha la logi­ca del “branco”.…voi sie­te dei tran­quil­li bor­ghe­si e ve ne sta­te per fat­ti vostri.
6)lui si gio­ca la car­ta del­l’im­pre­ve­di­bi­li­tà e spes­so attac­ca a tra­di­men­to, quin­di ha un van­tag­gio inziale…sia tem­po­ra­le, sia psi­co­lo­gi­co.. men­tre voi sie­te lì che pen­sa­te a fare la spesa.
7)lui ha la logi­ca del­la vendetta…voi no. e que­sta cosa vi fre­na ulte­rior­men­te, pos­sia­mo cavar­ce­la ora…ma non voglia­mo poi dover­ci guar­da­re le spal­le sot­to casa per mesi.
8)lui non ha nul­la da per­de­re, noi tutto..

insomma..tutto fareb­be pen­sa­re che chi non ha le zan­ne e gli arti­gli sia fottuto.

io pen­so di no. non ho rispo­ste certe..affatto..ma so che pos­sia­mo cana­liz­za­re le nostra intel­li­gen­za anche su que­sto. come d’al­tron­de han­no fat­to altri pri­ma di noi.
e so che:

lui può ave­re pau­ra di noi tan­to quan­to noi ne abbia­mo di lui. noi pos­sia­mo orga­niz­zar­ci tan­to quan­to fa lui. noi pos­sia­mo risco­pri­re le nostre for­ze fisi­che, emo­ti­ve e psi­co­lo­gi­che meglio di lui. noi pos­sia­mo stu­dia­re le rea­zio­ni psi­co­lo­gi­che meglio di lui…perchè alla fine lui è ottu­so e mec­ca­ni­co, e noi pos­sia­mo spiaz­zar­lo tan­to quan­to lui vor­reb­be fare con noi. noi pos­sia­mo diven­ta­re “coscien­ti”. que­sto richie­de però una rifles­sio­ne seria e pro­fon­da sul­la natu­ra del­la vio­len­za, sen­za negar­la (è que­sto che dà loro il van­tag­gio, ci sguaz­za­no dentro..e noi sognia­mo inve­ce di esse­re den­tro un film di Walt Disney o den­tro una com­me­dia gen­ti­le con l’hap­py end..salvo poi rima­ne­re para­liz­za­ti quan­do ci aggre­di­sco­no). noi pos­sia­mo fare comu­ni­tà ed esse­re soli­da­li tra noi tan­to quan­to lo pos­so­no esse­re loro. ..

sopra­tut­to, lui è bloc­ca­to in un ruo­lo e si sen­te sicu­ro nei suoi sche­mi (basa­ti peral­tro sul­la nostra inca­pa­ci­tà di risposta)..ma noi pos­sia­mo impa­ra­re a disi­den­ti­fi­car­ci con il ruo­lo di agnel­lo spau­ri­ti e di vit­ti­me (loro que­sto lo sen­to­no!) e svi­lup­pa­re le nostre armi. pos­sia­mo svi­lup­pa­re una capa­ci­tà di rice­zio­ne tale da pre­ve­ni­re gran par­te del­le aggres­sio­ni, per­chè sem­pli­ce­men­te non sia­mo là dove sta per acca­de­re il con­flit­to. altra cosa…loro sono abi­tua­ti ad aggre­di­re, ma non ad esse­re aggre­di­ti o sorpresi…e spes­so una rispo­sta ver­ba­le può esse­re para­liz­zan­te e spiaz­zan­te. insomma..prima di arri­va­re ad uno scon­tro fisi­co ..ci sono dei livel­li che van­no affron­ta­ti e su cui è pos­si­bi­le inter­ro­gar­si. c’è da pre­pa­ra­re un ter­re­no che pre­ve­da la pos­si­bi­li­tà del­la violenza.possiamo impa­ra­re a chie­de­re aiu­to, a rico­no­sce­re le vie di fuga, a sfrut­ta­re la leg­ge a nostro van­tag­gio.. anche a chia­ma­re subi­to e pla­teal­men­te la poli­zia (una cosa che in mol­ti dimen­ti­ca­no di fare!); e infine..qualora ci fos­se un scon­tro fisico..beh..considerato che sono poche le per­so­ne vera­men­te pre­pa­ra­te in que­sto campo…e la mag­gior par­te di noi avrà fat­to a legna­te da bim­bi sì e no un paio di volte..mentre loro maga­ri han­no una vita die­tro di ris­se e col­tel­la­te… però.…però se osser­va­te i video di una ris­sa, o se ave­te assi­sti­to a del­le risse..potrete vede­re sche­mi moto­ri e rea­zio­ni emo­ti­ve, psi­co­lo­gi­che e ver­ba­li mol­to limitate.…
nul­la che non pos­sa esse­re impa­ra­to, affi­na­to e gesti­to con gli inse­gna­men­ti di un buon lavo­ro marziale…Non dico che va sot­to­va­lu­ta­ta, ma che l’ ”aggres­sio­ne” può usci­re da quel­lo sta­to di oscu­ra nebu­lo­si­tà che ci para­liz­za, e diven­ta­re qual­co­sa che si può gesti­re. Impa­ra­re ad esem­pio ad usa­re pic­co­li ogget­ti come arma con­tun­den­te ampli­fi­ca enor­me­men­te le nostre capa­p­ci­tà difen­si­ve facen­do­ci supe­ra­re il gap del­la for­za fisica.
una don­na che sa usa­re bene del­le pic­co­le lame o ogget­ti che ne fan­no le veci è peri­co­lo­sis­si­ma pure per un gigan­te di 2 metri. ma è di una mag­gio­re cen­tra­tu­ra inte­rio­re che abbia­mo biso­gno, tra­mi­te un soli­do lavo­ro fisi­co e psichico.
Risco­pri­re il con­tat­to fisi­co con gio­chi mar­zia­li che via via diven­ta­no sem­pre più inten­si nutre la nostra con­fi­den­za emo­ti­va con la vio­len­za fisica…i cuc­cio­li di leo­ne e di tigre impa­ra­no a diven­ta­re pre­da­to­ri “gio­can­do” alla lot­ta tra loro… pos­sia­mo risco­pri­re cer­te capacità.
insomma…la vio­len­za è il loro ter­re­no, ma il “comabt­ti­men­to” può esse­re il nostro se lo studiamo.
e se diven­tia­mo impre­ve­di­bi­li, anche noi fare­mo pau­ra a loro. per­chè si ha pau­ra di ciò che non si conosce.

scu­sa­te la lun­gag­gi­ne, ma sen­to mol­to que­sto argo­men­to e vole­vo con­di­vi­de­re que­sta visione..
salu­dos :war­rior:

jackll

Caro Roberto,non sò quan­te vol­te ti è capi­ta­to di fare a bot­te ma ti pos­so garan­ti­re che Franz ha pie­na­men­te ragione,Se tro­vi uno stron­zo da solo for­se hai qual­che possibilità,ma ti pos­so garan­ti­re che gli stron­zi non gira­no mai da soli !!
Quin­di se ti tro­vi in una situa­zio­ne del gene­re, sap­pi che ne và del­la tua vita e for­se anche di chi è con tè,per cui col­pi­sci duro,vendi cara la pel­le e for­se hai qual­che speranza.

Roberto Rini
Reply to  jackll

..caro jac­kall.. ti sem­bra che abbia nega­to la peri­co­lo­si­tà di uno stronzo??..ti sem­bra ched abbia nega­to la logi­ca del branco?..ti sem­bra che abbia nega­to il dolo­re di un caz­zot­to?.. dove leg­gi for­se che io dica di non difen­der­si o che difen­der­si si afa­ci­le o altro!?
ma pri­ma di affi­dar­mi a san­t’an­to­nio e incro­cia­re le dita , ci sono del­le cose che io pos­so fare…i van­tag­gi che gli stron­zi han­no su di noi li ho elen­ca­ti sopra. ma sono van­tag­gi fin­chè glie­li con­ce­dia­mo. il pri­mo pun­to è rifiu­ta­re la logi­ca del­l’a­gnel­lo e del­la pre­da incon­sa­pe­vo­le. la vio­len­za esi­ste, e occor­re pren­der­ne atto. Ma non è pre­ro­ga­ti­va degli stronzi!…lui può fare male a me.…ma io pos­so far­ne a lui;). lui può opr­ga­niz­zar­si in branco…e per­chè non dovreb­be­ro far­lo anche i “buo­ni”? (per sme­pli­fi­ca­re). quel­lo che io dico (in un post luuuun­go) è che impa­ra­re a difen­der­si è difficile…ma si può fare!
per cui ricam­bio il con­si­glio, dicen­do­ti che ala vio­len­za ci si pen­sa PRIMA che acca­da (è un cam­po di “studio”)…non quan­do ci si tro­va in mez­zo e si “spe­ra” di saper fare qual­co­sa (come?..improvvisando?)
saluti 😉

Alberto Bertini

Final­men­te qual­cu­no lo ha det­to chia­ro che l’ipmo medio non è taglia­to per il cor­po a cor­po, la ris­sa etc.
Per fare è bot­te ci vuo­le una gran cat­ti­ve­ria inter­na, con pre­di­spo­si­zio­ni delinquenziali.
È intel­li­gen­za evi­ta­re, se inca­stra­to se puoi scap­pa e se pro­prio non puoi allo­ra difen­di­ti al meglio e pre­ga Dio che ti aiuti.
Comun­que novan­ta­no­ve su cen­to la ris­sa si può evitare.