Sembrava uno sguardo carico d’amore, invece… by Giuseppe

Tem­po di ele­zio­ni comu­na­li e regionali.

Un tizio di cui non so nem­me­no il nome (e col qua­le ci scam­bia­mo solo salu­ti distrat­ti quan­do ci incro­cia­mo per stra­da) que­sta mat­ti­na, veden­do­mi arri­va­re da lon­ta­no, ha comin­cia­to a fis­sar­mi con uno sguar­do diver­so dal solito.

All’apparenza sem­bra­va uno sguar­do cari­co di sim­pa­tia, ose­rei dire d’amore.

Quan­do final­men­te gli sono arri­va­to vici­no l’innamorato mi fer­ma timi­da­men­te e mi sus­sur­ra: “Hai sapu­to che mi sono can­di­da­to alle ele­zio­ni?”

Io, ester­nan­do una fin­ta sor­pre­sa, gli rispon­do: “No, non lo sape­vo”.

Allo­ra lui tira fuo­ri dal­la tasca dei volan­ti­ni con la sua imma­gi­ne e il suo sim­bo­lo poli­ti­co stam­pa­ti sopra e con­clu­de dicen­do­mi (sem­pre con lo sguar­do di un inna­mo­ra­to che lascia una mis­si­va per un appun­ta­men­to segre­to): “Ti pos­so dare qual­cu­no di que­sti?”.

Cer­to!” gli rispon­do io.

E guar­dan­do la sua fac­cia stam­pa­ta sul­la car­ta lo salu­to dicen­do­gli che ci farò un pensierino.

Allo­ra ciao” mi dice teneramente.

Ciao”, gli rispon­do pri­ma di allontanarmi.

Gira­to l’angolo lascio cade­re deli­ca­ta­men­te quel­la “mis­si­va amo­ro­sa” nel pri­mo cesti­no dei rifiu­ti che tro­vo, ahi­me cari­co fino a scop­pia­re di tan­te altre let­te­re d’amore, con­se­gna­te in tan­te mani distrat­te, in que­sti gior­ni di furo­re e fre­ne­sia politica.

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