Himalaya. L’infanzia di un capo – By Giuseppe

Con que­sto film ci spo­stia­mo sull’Himalaya, nel Dol­po, una pro­vin­cia a nord del Nepal con­fi­nan­te col Tibet.

Il Dol­po – oggi con­si­de­ra­to uno dei rari luo­ghi dove anco­ra soprav­vi­ve la cul­tu­ra tibe­ta­na – è defi­ni­to Bé-Yul, un pae­se nasco­sto (per­ché iso­la­to, essen­do inte­ra­men­te cir­con­da­to da altis­si­me montagne).

Gli abi­tan­ti del­la zona soprav­vi­vo­no gra­zie all’orzo (che però dura solo 4–5 mesi) e ai deri­va­ti degli yak.

Per com­pen­sa­re la caren­za di ali­men­ta­zio­ne, da seco­li, gli abi­tan­ti del Dol­po scam­bia­no il loro sale con l’orzo del sud del Tibet (e per fare que­sto devo­no attra­ver­sa­re mon­ta­gne alte anche otto mila metri.

Ma que­sto stret­to rap­por­to seco­la­re eco­no­mi­co-cul­tu­ra­le tra i dol­po-pa e i tibe­ta­ni è mes­so in serio peri­co­lo dal­la poli­ti­ca di iso­la­men­to cine­se nei con­fron­ti del popo­lo tibetano.

Hima­la­ya nar­ra del­la sto­ria di un vec­chio capo vil­lag­gio – Tin­lé – uomo fie­ro e tena­ce (che met­te la sua for­za al ser­vi­zio del suo popo­lo) e dell’addestramento del suo nipo­ti­no, pro­prio attra­ver­so uno di que­sti dif­fi­ci­li viag­gi attra­ver­so le mon­ta­gne innevate.

Que­sta è dun­que una sto­ria di tena­cia, di determinazione…di resi­sten­za alla fatica:

Quan­do hai davan­ti due sen­tie­ri sce­gli sem­pre il più arduo”;

ma anche di intel­li­gen­za, capa­ci­tà di adat­ta­men­to e di sot­to­mis­sio­ne al vole­re divino:

“Un capo coman­da ai suoi uomi­ni ma rice­ve i suoi ordi­ni da Dio”.

Diret­to da Eric Val­li e con la stu­pen­da colon­na sono­ra di Bru­no Cou­lais que­sto film – gira­to inte­ra­men­te sul posto – è vera­men­te un viag­gio straor­di­na­rio sul­le pen­di­ci dell’Himalaya (per­ciò con­si­glio di guar­dar­lo con il cami­no acce­so, per­ché ad un cer­to pun­to di neve ce n’è dav­ve­ro tanta).

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