Berlusconi nobel per la pace? Maddeche’…

A vol­te la real­tà supe­ra la più fer­vi­da imma­gi­na­zio­ne: da alcu­ni mesi si stan­no rac­co­glien­do le fir­me per can­di­da­re Sil­vio Ber­lu­sco­ni al nobel per la Pace per il 2010, per il suo gran­de impe­gno inter­na­zio­na­le. La cosa è veri­fi­ca­bi­le in rete sul sito dedi­ca­to e se non vi basta pote­te anche ascol­tar­vi l’in­no .

Che dire?

Ma che cosa avreb­be fat­to Ber­lu­sco­ni di così impor­tan­te per meri­ta­re tan­to rico­no­sci­men­to inter­na­zio­na­le? Sicu­ra­men­te è sta­to un impren­di­to­re mol­to abi­le che ha sapu­to sfrut­ta­re mol­to bene i mec­ca­ni­smi emo­ti­vi del­le per­so­ne, seguen­do le leg­gi del­la pub­bli­ci­tà, per il suo suc­ces­so per­so­na­le di imma­gi­ne.

Que­sto gli ha per­mes­so di arri­va­re in poli­ti­ca diven­tan­do pro­ta­go­ni­sta del­la sce­na dal 1994 ad oggi. Nel­l’ul­ti­mo anno però mi sem­bra che sia vera­men­te in decli­no e che come rea­zio­ne stia toc­can­do livel­li di pre­sun­zio­ne e di ego­cen­tri­smo impressionanti. 

Oltre ai con­ti­nui attac­chi a tut­ti colo­ro che dis­sen­to­no da lui, si fa i com­pli­men­ti da solo dicen­do che è il miglior pre­si­den­te del con­si­glio negli ulti­mi 150 anni, cioè dal­la nasci­ta d’I­ta­lia, anco­ra pri­ma che il pae­se diven­tas­se una Repub­bli­ca. A vol­te mi chie­do come fac­cia­no le per­so­ne ad ascol­tar­lo.

Pro­ba­bil­men­te un cau­sa sta nel fat­to che tan­ti al suo segui­to dipen­do­no per la loro vita poli­ti­ca dal suo suc­ces­so e quin­di devo­no difen­der­lo a spa­da trat­ta per difen­de­re la pro­pria posi­zio­ne. Ma non cre­do che que­sto sia suf­fi­cien­te a spie­ga­re il feno­me­no o for­se la cre­scen­te man­can­za di valo­ri in cui rico­no­scer­si per dare un sen­so più vero alla pro­pria vita, uni­to alla recen­te cri­si eco­no­mi­ca, ha aumen­ta­to note­vol­men­te il sen­so di incertezza.

Come in pas­sa­to, quan­do il futu­ro si fa incer­to e ciò in cui si cre­de­va pri­ma non è più così affi­da­bi­le, l’uo­mo for­te si pre­sen­ta sul­la sce­na per sol­le­var­ci dal nostro smar­ri­men­to e dar­ci quel­la par­ven­za di sicu­rez­za che abbia­mo per­so, uti­liz­zan­do cana­li di comu­ni­ca­zio­ne mol­to emo­ti­vi, in gra­do di infiam­mar­ci e di tranquillizzarci.

Pec­ca­to che così facen­do per­dia­mo l’op­por­tu­ni­tà di vive­re in uno sta­to di insi­cu­rez­za emo­ti­va che, se non rifug­gi­to, potreb­be inse­gnar­ci molto.

Arri­va­re cioè alla capa­ci­tà di sta­re in equi­li­brio nel dina­mi­smo, come una sfe­ra che roto­la sem­pre, rima­nen­do sem­pre appog­gia­ta su un uni­co pun­to in peren­ne movi­men­to.

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9 Commenti
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Sciuscia

Sen­ti Franz… se lo han­no dato a Kis­sin­ger, lo può pren­de­re chiunque!

Fede

Io tro­vo che ber­lu­sco­ni abbia segui­to le leg­gi del­la pub­bli­ci­tà che ha CREATO lui stes­so con la sua poten­te mac­chi­na media­ti­ca lascian­do in dispar­te scru­po­li che non si è mai nean­che posto…

EMANUELE VERGHINI

I GIORNALISTI ITALIANI APRONO IL LORO COMITATO SILVIO PER IL NOBEL
Oltre ai Comi­ta­ti del­la Liber­tà ter­ri­to­ria­li (sia ita­lia­ni che spar­si in tut­to il pia­ne­ta), a soste­ne­re la can­di­da­tu­ra del nostro Pre­mier al Pre­mio Nobel per la Pace sono ormai diver­si i Comi­ta­ti di cate­go­ria (fon­da­ti dal­le diver­se cate­go­rie professionali).
Al riguar­do, l’Avv. Ema­nue­le Ver­ghi­ni, Pre­si­den­te del Comi­ta­to del­la Liber­tà ha espres­so “viva sod­di­sfa­zio­ne per l’apertura del Comi­ta­to di cate­go­ria dei giornalisti”.
“Alla fon­da­tri­ce del Comi­ta­to dei gior­na­li­sti ita­lia­ni, Dott.ssa Maria Pia Rea­le – ha pro­se­gui­to Ema­nue­le Ver­ghi­ni – augu­ro i miei miglio­ri augu­ri di buon lavo­ro nel dif­fi­ci­le com­pi­to di con­tra­sta­re il ven­to da ‘Hiro­shi­ma cul­tu­ra­le’, ali­men­ta­to da chi, pur di arri­va­re al pote­re ed instau­ra­re una ‘dit­ta­tu­ra del­la mino­ran­za’, misti­fi­ca la real­tà sino al pun­to di divul­ga­re all’estero noti­zie fal­se, come, ad esem­pio, quel­la di raf­fi­gu­ra­re il nostro Pre­si­den­te del Con­si­glio come un uomo non rispet­to­so del­le leg­gi e del­la Costituzione”.
“La real­tà inve­ce è un’altra – ha con­clu­so Ver­ghi­ni –: Sil­vio Ber­lu­sco­ni oltre ad esse­re fede­le alla nostra Car­ta costi­tu­zio­na­le, è un baluar­do di liber­tà con­tro chi vuo­le ‘nuo­ce­re con le cate­ne del­la Costi­tu­zio­ne’, come ha det­to Tho­mas Jef­fer­son, ed un degno rap­pre­sen­tan­te dell’Italia all’estero per aver scon­giu­ra­to una guer­ra e sal­va­to miglia­ia di vite umane”.

Fede

web­sa­mu­rai
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Bianca

Man­can­za di buon gusto e del­l’u­so del­la liber­tà di paro­la, che non è liber­tà di offen­de­re. Hai fat­to bene, Franz 😉