Burkini, divieti e idiozia: quando la democrazia va a puttane.

Ha pian­ta­to un bel casi­no la sto­ria del­la don­na musul­ma­na pre­sen­ta­ta­si in “bur­ki­ni” in pisci­na e ho pro­va­to a capi­re cosa ci fos­se alla base del­le rea­zio­ni del­le per­so­ne.

Intan­to un dato di fat­to: se una don­na desi­de­ra far­si il bagno con un abbi­glia­men­to come quel­lo in ogget­to, non vedo che pro­ble­ma ci sia. Non spa­ven­ta i bam­bi­ni, non dicia­mo caz­za­te. Non si ren­de irri­co­no­sci­bi­le, quin­di non fa pro­prio nul­la di ille­ga­le.

In più que­sta don­na non pre­ten­de che le altre fac­cia­no altret­tan­to e non cer­ca di impor­re la pro­pria visio­ne reli­gio­sa a chi di quel­la cor­ren­te non fa par­te. Sem­pli­ce­men­te ha tro­va­to un esca­mo­ta­ge per riu­sci­re ad anda­re in pisci­na sen­za incor­re­re in qual­che fat­wa, tra l’al­tro dimo­stran­do due cose: pri­mo, di ave­re il cer­vel­lo col­le­ga­to e, secon­do, di ave­re anche un discre­to paio di pal­le.

Dal­l’al­tro lato le “signo­re del­la socie­tà per bene” che si sono scan­da­liz­za­te e han­no fini­to per impor­re a que­sta don­na di non fre­quen­ta­re la pisci­na.

Io non sono uno che ama le reli­gio­ni ma qui riten­go che sia sta­ta per­pe­tra­ta una vio­len­za incre­di­bi­le nei con­fron­ti di que­sta don­na che non solo si è tro­va­ta a rischia­re la fusti­ga­zio­ne o peg­gio da par­te dei suoi con­na­zio­na­li, ma è sta­ta pure costret­ta da quat­tro spe­lac­chia­te mege­re ad allon­ta­nar­si dal­la pisci­na, sen­za il mini­mo rispet­to per ciò in cui, volen­te o nolen­te, si ritro­va a dover credere.

Ma que­sti quat­tro mora­li­sti del caz­zo, si sono resi con­to del­lo sfor­zo fat­to da quel­la don­na? Si sono resi con­to che tut­to ciò cui han­no dato fia­to non sono sta­te altro che le trom­be puz­zo­len­ti del­la paura?

No, cer­to che non se ne sono resi con­to. Così come non se n’è reso con­to chi ha auto­riz­za­to que­sto com­por­ta­men­to, raz­zi­sta, mora­li­sta e bece­ro nei con­fron­ti di un altro esse­re uma­no.

La demo­cra­zia non è dare ascol­to a chi gri­da di più, altri­men­ti diven­ta dema­go­gia (lo so, sarà la quin­ta vol­ta che cito Pla­to­ne) e la demo­cra­zia va a put­ta­ne.

Come in que­sto caso.

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6 Commenti
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Giuseppe

Con­di­vi­do la tua visione.

federica sgaggio

Ti ricam­bio la visi­ta con piacere.
Ma non ce l’hai un «about», o sono io che non rie­sco a vederlo?
Ciao

federica sgaggio

Ok, scu­sa.
Ho tro­va­to tutto.
È che ho sonno…

Sting

Pau­ra, pau­ra paura.
Dio voglia che un gior­no l’es­se­re uma­no pos­sa “toc­ca­re” l’on­ni­pre­sen­te pau­ra che lo satu­ra e lo con­di­zio­na.. al pun­to da esse­re per­ce­pi­ta come con­di­zio­ne normale.
Il raz­zi­smo, che ovvia­men­te è uno spic­chio del­la Pau­ra, è anche sin­to­mo di pro­fon­da igno­ran­za e chiu­su­ra, oltre che esse­re a “dop­pio sen­so di cir­co­la­zio­ne”. Quan­do i segua­ci di una tra­di­zio­ne (o reli­gio­ne) impon­go­no i loro costu­mi diven­ta­no tiran­ni. Sempre.
In que­sto, cri­stia­ne­si­mo e islam stan­no bel­li bel­li in per­fet­to equilibrio.
Buo­na set­ti­ma­na ai “blog­ga­ta­ri” dal Fran­z’s Blog.