Una notte di vento. Ero lì, immobile…

…accan­to ad una don­na. Lei respi­ra­va lie­ve, nel sonno.

Io non dor­mi­vo: ascol­ta­vo.
Ascol­ta­vo il suo­no del ven­to fuo­ri dal­la fine­stra, tra gli albe­ri. Un sof­fio discon­ti­nuo, ine­gua­le e sen­za rit­mo. Più vici­no, quel­lo del respi­ro del­la don­na accan­to a me, rit­mi­co, rego­la­re, e placido.

For­se fu la dif­fe­ren­za tra i due suo­ni, o for­se la straor­di­na­ria somi­glian­za che tro­vai in essi. Fat­to sta che mi tro­vai a per­ce­pi­re lo spa­zio che c’e­ra tra me e il ven­to come qual­co­sa di pieno.

Come se fos­si sta­to in tut­to quel­lo spa­zio, come se il ven­to fos­se sta­to sul­la mia pel­le, anzi che tra le fron­de degli alberi.

Più lon­ta­no, il suo­no del­la piog­gia che avan­za­va in un fron­te lento.

Anche quel suo­no mi rapì e anco­ra riem­pii tut­to lo spa­zio che vi era tra me e la piog­gia. Il ven­to ora era den­tro di me, men­tre la piog­gia mi bagna­va la pelle.

Poi, in quel­la not­te magi­ca, ogni sin­go­la goc­cia d’ac­qua diven­tò me. E allo­ra vidi con la piog­gia. Il suo­no di ogni goc­cia for­ma­va un’im­ma­gi­ne, come in quel film in cui Devil vede il vol­to del­la don­na ama­ta gra­zie al suo­no del­la piog­gia sul suo viso. 

Ma in quel momen­to non fu solo que­stio­ne di suo­no. Fu que­stio­ne di uni­tà. Ero quel­la piog­gia, ero ogni goc­cia. E tut­te quel­le goc­ce toc­ca­va­no qualcosa.

La fore­sta nera dor­mi­va sot­to quel­l’ac­quaz­zo­ne e per un sin­go­lo, mera­vi­glio­so istan­te, potei per­ce­pir­la all’in­ter­no. Quan­ta armo­nia. Quan­te leg­gi espres­se. Quan­te impres­sio­ni in quel sin­go­lo, velo­cis­si­mo momen­to di presenza. 

E quan­ta fati­ca, quan­to dolo­re, quan­ta sof­fe­ren­za… per arrivarci.

Per poi veder­lo andar via… l’i­stan­te suc­ces­si­vo.

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4 Commenti
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primularossa

Grazie…è mol­to bella

Giuseppe

Cre­do di capi­re e…condividere. Atti­mi vera­men­te magi­ci e pre­zio­si, con­qui­sta­ti con la fati­ca. Ma che pos­so­no anche sva­ni­re, così come sono arri­va­ti. Vera­men­te un bel rac­con­to. Gra­zie Franz. Buo­na giornata.

Fede

solo un gran­de cuo­re pote­va vive­re quest’esperienza…
:sha­ke:

cassandra

ho avu­to un ton­fo allo…stomaco. ti augu­ro di spe­ri­men­ta­re altri momen­ti come que­sto nel­l’an­no nuo­vo che per te sta arri­van­do e di scri­ve­re, scri­ve­re anco­ra. gra­zie .buo­na giornata.