Qualche anno dopo, quando iniziai a studiare la natura interna del sistema umano, mi resi conto di quanto fosse in realtà stretto il parallelismo tra sistemi informatici e la mente umana. Cosa logica peraltro, considerato che i primi sono stati e vengono tutt’ora modellati proprio sugli schemi meccanici umani.
La nostra psicologia, le nostre reazioni emotive, quando non strutturate o dirette con cognizione di fatto, rispondono agli stimoli esattamente come un computer: meccanicamente. La mente umana è binaria, tanto quanto quella informatica. Poco importa che il nostro cervello possieda una struttura tridimensionale; la mente ordinaria non può fare a meno di funzionare in termini di “si” o “no”.
Fortunatamente però l’uomo ha qualcosa in più rispetto alla macchina. Peccato che, nonostante quello che la maggioranza di noi ritiene, questo qualcosa sia solo a livello potenziale. Una possibilità che, se non adeguatamente sviluppata, rimarrà tale senza speranza.
Mi guardo intorno in questi mesi, leggendo sui giornali, su internet e tutte le fonti di informazione che mi capitano tra le mani, che non è quasi possibile trovare qualche informazione “vera”, che non sia stata cioè artefattamente posta in un ambito distorto o distorsivo, quando addirittura non si tratti di informazione falsa. I recenti episodi della febbre suina, o nuova influenza che dir si voglia , ad esempio rappresentano bene quello che intendo dire. E’ evidente la distorsione della verità di quello che realmente è accaduto.
Oppure la vicenda di Giuliani e dei suoi studi sulla previsione dei terremoti; prima era uno stronzo, poi le università gli sono andate dietro. Ma la denuncia appioppatagli da Bertolaso and Co. è ancora lì che gli pende addosso.
Alla fine però, basta che i media smettano di parlare di un episodio anche grave, come quelli precedenti, perchè la massa piano piano si riaddormenti, disinteressandosi della faccenda. Questo è un esempio veramente becero, mentre a quanto posso osservare, la manipolazione della pubblica opinione in realtà viene condotta con grande maestria ed attenta pianificazione da coloro che possono. Questo è possibile perchè le reazioni umane ordinarie sono meccaniche e come tali prevedibili e parametrizzabili, e pertanto gestibili, allo stesso modo in cui si programmano le reazioni di un processore alla presenza di dati da elaborare.
Ma la presenza di una meccanica a livello della psiche umana, oltre a rappresentare un punto debole, può essere vista anche come un enorme vantaggio. Se la nostra mente e le nostre reazioni possono essere programmate dall’esterno infatti, questo significa che anche noi abbiamo la possibilità di fare altrettanto su noi stessi.
Occorrono però due elementi per poterlo fare. Il primo è l’essere disposti ad accettare ed ammettere che, senza un’opera assidua sulla nostra mente, essa è completamente meccanica e come tale totalmente “automatica”. Il secondo è imparare il corretto linguaggio di programmazione per il nostro scopo.
Occorre quindi riconoscere prima uno stato di impotenza in cui ci troviamo e poi andare alla ricerca di quei principi che consentono di ovviarvi.
Il che, come disse il bardo, è pur sempre qualcosa.
– Continua
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[…] dal post precedente) Tanto si può paragonare il funzionamento della mente a quello di un computer, quanto […]