Clandestini rispediti in Libia: qual’è il punto? By Ilia

Su que­sta vicen­da dei clan­de­sti­ni respin­ti c’è qual­co­sa che non qua­dra. Ne par­la­no da 3 gior­ni i gior­na­li, sot­to­li­nean­do le pesan­ti cri­ti­che che il nostro pae­se sta­reb­be rice­ven­do dal­la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le, in par­ti­co­la­re dal con­si­glio di Euro­pa, secon­do cui l’azione ita­lia­na met­te­reb­be in dub­bio il rispet­to dei dirit­ti uma­ni, e le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li come quel­la di Ginevra.

Fini affer­ma inve­ce che così non è, anche se poi argo­men­ta che biso­gne­reb­be cer­ca­re di distin­gue­re tra colo­ro che han­no dirit­to all’asilo poli­ti­co, e non respin­ger­li, e gli altri da respin­ge­re sen­za esitazione

L’articolo però non appro­fon­di­sce più di tan­to il con­tra­sto tra il gover­no ita­lia­no e la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le, dan­do qua­si l’impressione che alla fine il dis­sen­so non sia mol­to for­te, con­clu­den­do con alcu­ne affer­ma­zio­ni di Frat­ti­ni secon­do cui il pare­re osti­le all’Italia era pre­ve­di­bi­le, ma anche qui sen­za approfondire.

Frat­ti­ni cer­ca di giu­sti­fi­ca­re il com­por­ta­men­to del gover­no con le sta­ti­sti­che e cer­ca di ammor­bi­di­re la posi­zio­ne invi­tan­do l’alto com­mis­sa­ria­to dell’Onu ad apri­re un uffi­cio ad hoc in Libia affin­ché i clan­de­sti­ni in tran­si­to pos­sa­no chie­de diret­ta­men­te asi­lo poli­ti­co. Fine! L’articolo non fa alcu­na rifles­sio­ne cri­ti­ca che per­met­ta al let­to­re di riflet­te­re e pro­va­re a far­si un’opinione che non sia neces­sa­ria­men­te quel­la di aval­la­re l’azione del gover­no ita­lia­no, o meno, a secon­da del pro­prio colo­re poli­ti­co.

Inve­ce rifles­sio­ni da fare ce ne sono. La pri­ma è che in Libia i clan­de­sti­ni non pos­so­no chie­de­re asi­lo poli­ti­co, altri­men­ti le paro­le di Frat­ti­ni non si spie­ga­no. Que­sto mi vie­ne inol­tre con­fer­ma­to da un arti­co­lo, tra­scu­ra­to dal­la stam­pa ita­lia­na, sul­la stes­sa que­stio­ne, sull’Herald Tri­bu­ne di vener­dì scor­so, in cui si cita Bru­ce Leim­si­dor, pro­fes­so­re di leg­ge per l’immigrazione all’università di Venezia:

“ Man­da­re poten­zia­li bene­fi­cia­ri del­lo sta­to di asi­lo poli­ti­co ver­so un pae­se come la Libia, che non ha rtti­fi­ca­to il trat­ta­to di Gine­vra, è una vio­la­zio­ne di ogni dirit­to uma­no san­ci­to dagli accor­di in seno alla comu­ni­tà Europea”

Ecco il pun­to quin­di; non è il respin­gi­men­to dei clan­de­sti­ni, ma il far­lo ver­so un pae­se che non da garan­zie sul modo in cui tali clan­de­sti­ni ver­ran­no trattati.

A parer mio, si dimo­stra un cer­to egoi­smo nel cer­ca­re di disfar­si di un “impic­cio” come quel­lo dell’immigrato clan­de­sti­no, poten­zia­le rifu­gia­to poli­ti­co, sen­za por­si il pro­ble­ma ver­so qua­le pae­se vie­ne man­da­to, e come ver­rà trat­ta­to. L’importante è sca­ri­ca­re la pata­ta bol­len­te. Cer­to alcu­ni diran­no che se l’Italia non faces­se così con­ti­nue­reb­be ad esse­re, vista la sua posi­zio­ne geo­gra­fi­ca, inva­sa dai clan­de­sti­ni. Alla fine è solo una que­stio­ne di sce­glie­re tra prio­ri­tà per­so­na­li ed uma­ni­tà.

In ogni caso è da sot­to­li­nea­re il modo super­fi­cia­le e appros­si­ma­ti­vo, sen­za alcu­na for­ma di pen­sie­ro cri­ti­co, in cui que­sta vicen­da è sta­ta trat­ta­ta dal­la nostra stam­pa, alquan­to indi­ca­ti­vo del­la poca liber­tà di stam­pa nel nostro pae­se, come affer­ma­to recen­te­men­te dall’agenzia indi­pen­den­te ame­ri­ca­na Free­dom Hou­se, di cui ho trat­ta­to in un pre­ce­den­te post.

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Oni-to-Rin-Co

Non capi­sco cosa cen­tri la liber­tà di stam­pa con il con­te­nu­to di que­sto post. Ma, fat­to sal­vo que­sto, la mia opi­nio­ne è che se l’I­ta­lia ini­zias­se a riman­da­re indie­tro i clan­de­sti­ni con rego­la­ri­tà, il feno­me­no ini­zie­reb­be ine­vi­ta­bil­men­te a calare.
In Spa­gna non esi­ste qua­si immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na. I bar­co­ni ven­go­no fer­ma­ti in mare, soc­cor­si e rispe­di­ti al mit­ten­te. In Gre­cia li han­no pre­si a can­no­na­te la pri­ma vol­ta, e da allo­ra non ci han­no più pro­va­to. Quan­to meno da par­te del mare, han­no risol­to il problema.

Ilia Musco
Reply to  Oni-to-Rin-Co

Riman­do al com­men­to che homan­da­to come rispo­sta a “msm68c”.

Umberto Veronesi

Cre­do sia­no rifles­sio­ni inte­res­san­ti. Tut­ta­via abbia­mo for­se tra­vi­sa­to il sen­so del­le fron­tie­re. Fino a ven­t’an­ni fa, se si fos­se cer­ca­to di pas­sa­re dal­l’I­ta­lia alla Fran­cia sen­za i requi­sti, sarem­mo sta­ti rispe­di­ti indie­tro. La cosa non ci avreb­be stu­pi­ti. E se aves­si­mo cer­ca­to di pas­sa­re di nasco­sto in grup­po for­se ci avreb­be­ro spa­ra­to con­tro. E la cosa non avreb­be desta­to stu­po­re. Ora inve­ce le fron­tie­re non ci sono più. Chiun­que deve ave­re il dirit­to di entra­re in Ita­lia. E se pro­vi a far vale­re il dirit­to di rispe­di­re indie­tro chi non ha i requi­si­ti di leg­ge per entra­re si sca­te­na un puti­fe­rio. Sen­za con­si­de­ra­re il fat­to che men­tre l’Eu­ro­pa ciar­la su quan­to sia­mo raz­zi­sti, la stes­sa Unio­ne Euro­pea con l’ap­po­si­to nucleo di poli­zia di fron­tie­ra costi­tui­to nel 2006, fa sape­re che ad oggi sono sta­ti respin­ti 150.000 clan­de­sti­ni che han­no ten­ta­to di entra­re clan­de­sti­na­men­te. Ma aggiun­go una cosa, a pro­po­si­to di far­si vei­re i dub­bi. Si vuo­le a tut­ti i costi l’in­te­gra­zio­ne, le case popo­la­ri ven­go­no rega­la­te agli stra­nie­ri, le scuo­le sono pie­ne di bam­bi­ni stra­nie­ri, i mez­zi pub­bli­ci, le azien­de… Bene tut­to. L’in­te­gra­zio­ne è in mano ai cit­ta­di­ni. Ok. Ma lo sape­te che esi­ste anco­ra oggi una leg­ge che vie­ta l’as­sun­zio­ne di cit­ta­di­ni stra­nie­ri nel­la PA?

Oni-to-Rin-Co

Con­fer­mo, quo­to e sottolineo.
L’UE fa la voce gros­sa quan­do si trat­ta di far­si bel­la con dema­go­gia, ma sot­to sot­to, se non vado erra­to, nes­su­no degli sta­ti costi­tuen­ti è trop­po tene­ro con i clandestini.
Fata sal­va l’I­ta­lia natu­ral­men­te, il pae­se del “por­gi l’al­tra guan­cia” così non vedi chi te lo met­te nel culo!

Ilia Musco

Riman­do alla rispo­sta che ho inse­ri­to al comemn­to di “msm68c”.

msm68c

è neces­sa­rio gesti­re que­sto flus­so migra­to­rio incon­trol­la­to. Fin­chè le per­so­ne ven­go­no accol­te sen­za se e sen­za ma tut­to con­ti­nue­rà ad anda­re avan­ti sen­za sosta.

La Libia non avrà rati­fi­ca­to i trat­ta­ti inter­na­zio­na­li .. ok … ma che dicia­mo sul­le per­so­ne che rischia­no la vita su que­sti bar­co­ni per veni­re in euro­pa? mor­ti per inci­den­ti (peral­tro fre­quen­tis­si­mi) o di sten­ti, man­can­za d’ac­qua, malat­tie ecc

Quan­ti cada­ve­ri (e spe­ran­ze) ha accol­to il nostro bel mediterraneo?

Oltre­tut­to una vol­ta che arri­va­no ci sono gra­vis­si­mi pro­ble­mi di igie­ne e con­se­guen­ti malat­tie, di comu­ni­ca­zio­ne e di non ulti­mi di ordi­ne pub­bli­co (vedi caso delin­quen­ti rume­ni, che si sono fion­da­ti in ita­lia in massa).

Qual­cu­no che vuo­le veni­re a vive­re da noi dovreb­be ade­guar­si allo sti­le di vita nostro, cono­sce­re la nostra lin­gua, le nostre leg­gi, usi e costu­mi. Non vor­rei che dopo­do­ma­ni comin­cias­si­mo a discu­te­re se dare l’ok pure al burqa!

Il vero pun­to a mia opi­nio­ne è dare un rea­le aiu­to a que­ste popo­la­zio­ni in casa loro, non depre­dar­ne la ter­ra anco­ra in una logi­ca di colo­nia­li­smo capitalistico.

e … se pro­prio qual­che pae­se euro­peo li vuo­le acco­glie­re ad ogni costo .. nes­sun pro­ble­ma … pos­so­no costrui­re dei cen­tri di acco­glien­za nei loro paesi !

Ilia Musco
Reply to  msm68c

Esat­to, hai toc­ca­to il pun­to, aiu­ta­re que­ste per­so­ne a casa loro e non depre­da­re inve­ce il loro pae­se con le nostre mul­ti­na­zio­na­li, Ma fin­chè non lo fare­mo e con­ti­nue­re­mo a sfrut­tar­li, respin­ger­li per me rima­ne un atto di egoi­smo ed ipocrisia. 

Mi fac­cio una doman­da: chi defi­ni­sce che una per­so­na sia una clan­de­sti­no? Un pae­se ric­co a spe­se di altri? Ma per favo­re! Per­so­nal­men­te cred­so che il con­cet­to di clan­de­sti­no in se sia una fes­se­ria alla qua­le ormai ci sia­mo adat­ta­ti sen­za riflet­te­re, e ren­der­ci con­to che se un’or­da di dispe­ra­ti inva­de le nostre coste a costo del­la pro­pria vita, è anche a cau­sa di quel­lo che abbia­mo pro­dot­to e con­ti­nuia­mo a pro­dur­re i quei pae­si. E’ inu­ti­le che nascon­dia­mo la testa sot­to al sab­bia e non guar­di­mao le nostre respon­sa­bi­li­tà. Tut­to l’oc­ci­den­te “civi­liz­za­to” è quan­to­me­no cor­re­spon­sa­bi­le del­l’o­gno­ran­za e mise­ria di tan­ti pae­si del ter­zo mon­do da cui arri­va­no que­ste per­so­ne. Quan­do comin­cie­re­mo a pren­der­ne atto, for­se tro­ve­re­mo il modo giu­sto di affron­ta­re il pro­ble­ma, tra­mi­te una visio­ne uma­na e rispettosa. 

E smet­tia­mo­la di fare esem­pi assur­di. Nes­su­no pro­po­ne l’u­ti­liz­zo del bur­qua nel nostro pae­se. In inghil­ter­ra, dove gli isla­mi­ci sono una comu­ni­tà mol­to for­te il rpo­blee­ma non si pone. Chi vuo­le usa­re il bur­qua lo fa e basta, e maga­ri, a con­tat­to di tan­te don­ne che non lo fan­no, for­se si fa qual­che doman­da sul vero sen­so di que­sto indumento.

Umberto Veronesi

Scu­sa­mi ma hai esa­ge­ra­to con le assur­di­tà. E lo fai pro­prio citan­do l’In­ghil­ter­ra. Bene. Il Gior­na­le 11/02/08 “Vio­len­za isla­mi­ca in Inghil­ter­ra: vit­ti­me ogni anno 17mila don­ne” leg­gi. Mani­fe­sta­zio­ni in tut­to il regno uni­to con­tro il siste­ma demo­cra­ti­co e per la leg­ge isla­mi­ca in par­lam­ne­to: http://lisistratablog.wordpress.com/2008/01/07/linghilterra-cede-allislam/
Movi­men­ti vio­len­ti con­tro i gay in UK, leg­gi: http://www.queerblog.it/post/2555/in-inghilterra-gli-islamici-fanno-propaganda-contro-i-gay
Divie­to per la poli­zia di usa­re i cani con­tro la dro­ga o gli esplo­si­vi in quan­to bestie impu­re„ leg­gi: http://www.axnet.it/forum/linghilterra-e-al-t315850.html?s=9e9f9054c65d2b6bb1cb0c79b87c0d7a&
Un arti­co­lo pub­bli­ca­to sul­le pagi­ne del set­ti­ma­na­le bri­tan­ni­co Sun­day Times non potreb­be esse­re più espli­ca­ti­vo per spie­ga­re la nuo­va real­tà del Regno Uni­to. Da qual­che anno, infat­ti, la popo­la­zio­ne bri­tan­ni­ca mus­sul­ma­na può rivol­ger­si alle sha­ria courts, tri­bu­na­li spe­cia­li che fan­no rife­ri­men­to alla leg­ge isla­mi­ca, la sha­ria appun­to, per cau­se di divor­zi, dispu­te finan­zia­rie e di ere­di­tà. Leg­gi: http://www.loccidentale.it/articolo/l’inghilterra+ha+ufficialmente+adottato+la+sharia,+ma+era+necessario%3F.0058526
Il gover­no Blair ha reso obbli­ga­to­rio lo stu­dio del­la reli­gio­ne isla­mi­ca nel­le scuo­le del regno unito.
La BBC, per non incor­re­re nel peri­co­lo di disor­di­ni con le comu­ni­tà isla­mi­che, ha deci­so di non par­la­re più di anti­se­mi­ti­smo nel­la sua rete.
Allo­ra pri­ma di dire cer­ti spro­po­si­ti, apri gli occhi e guar­da­ti attor­no. Ucci­de mol­to di più l’i­gno­ran­za del­la fame.

Fede

17000?????!!!

Ilia Musco

Caro Umber­to, lo sti­le vio­len­to di alcu­ni tuoi com­men­ti si com­men­ta da se. Ti aggrap­pi ad aspet­ti secon­da­ri e per­di di vista l’es­sen­zia­le. Come nel­la sto­riel­la zen, del­la dito che indi­ca la luna, tu ti foca­liz­zi sul dito per­den­do di vista l’og­ge­to prin­ci­pa­le, cioè la luna. Se hai scon­fit­to l’i­gno­ran­za nel­la tua vita, spe­ro tu pos­sa aiu­tar­ci illu­mi­nan­do il mon­do. Io nel frat­tem­po con­ti­nuo a far­mi del­le doman­de, cer­can­do con tut­ti i miei limi­ti di dar­mi del­le rispo­ste, che sicu­ra­men­te qua­si mai saran­no veri­tà assolute.

Umberto Veronesi

Esat­to, lo sti­le for­se si com­men­ta da sè, ma io ora sto pun­tan­do al cin­te­nu­to, sul qua­le inve­ce mi sem­bra tu non abbia mol­to da dire. Quan­do dici “smet­tia­mo­la di fare esem­pi assur­di” e poi citi UK per dimo­stra­re quan­to non sia peri­co­lo­so l’in­gres­so mas­si­vo di isla­mi­ci in un Pae­se fai un’o­pe­ra­zio­ne di logi­ca che, a livel­lo di con­te­nu­to, si com­men­ta da sé. In quan­to poi a que­sta pre­sun­zio­ne di supe­rio­ri­tà mora­le che con­trad­di­stin­gue deter­mi­na­te per­so­ne e che, per tan­to ti met­to­no nel­la posi­zio­ne di dire che tu cer­chi la veri­tà die­tro il bur­qa e ti fai bel­lo met­ten­do cita­zio­ni pseu­do zen qua e là, cre­do sia­no atteg­gia­men­ti che nascon­do­no fon­da­men­tal­men­te un sen­ti­men­to di intol­le­ran­za che poco han­no a che vede­re con le idee espo­ste. Resto per tan­to in atte­sa di con­te­nu­ti sul tema da te cita­to: cosa suc­ce­de in UK? Affe­ron­tia­mo l’i­sla­miz­za­zio­ne del Pae­se in atto oppu­re sia­mo tut­ti fra­tel­li che ci voglia­mo cosmi­ca­men­te bene e chiu­dia­mo gli occhi davan­ti alla distru­zio­ne in cor­so? Che la demo­cra­zia abbia poche armi con­tro un’in­va­sio­ne mas­si­va come quel­la in atto è cer­to. Ma lascia­re che le poche armi a dispo­si­zio­ne non ven­ga­no uti­liz­za­te per­ché sia­mo tut­ti ami­ci e fra­tel­li que­sto no. Accad­de qual­co­sa di simi­le duran­te i pri­mi anni di asce­sa del nazi­smo: tut­ti vede­va­no, ma si face­va fin­ta che non fos­se vero, poi si con­ta­ro­no i mor­ti a milio­ni. Appro­fod­ni­te negli arti­co­li di cro­na­ca, non solo in Ita­lia. Cer­ca­te la veri­tà, anzi­chè ave­re opi­nio­ni pre­co­sti­tui­te e det­ta­te da mode. Grazie.

Umberto Veronesi

Ed aggiun­go un que­si­to, per­chè a riem­pi­ri­ci la boc­ca di paro­le come “soli­da­rie­tà”, “fra­tel­lan­za”, etc. sia­mo tut­ti bra­vi, ma nel­la fat­ti­spe­cie, con i bar­co­ni che arri­va­no in con­ti­nua­zio­ne sul­le nostre coste, tu esat­ta­men­te cosa fare­sti? Li fare­sti entra­re tut­ti? Vor­rei una rispo­sta con­cre­ta, non accen­ni psi­co­zen, che però non risol­vo­no i pro­ble­mi, vor­rei sape­re esat­ta­men­te cosa fare. Fac­cia­mo pas­sa­re tut­ti? Oggi 800 milio­ni di per­so­ne rischia­no di non arri­va­re a doma­ni a cau­sa di fame e sete. Tut­ti in Ita­lia? Rispo­ste con­cre­te, gra­zie. Di gen­te che si fa bel­la con le paro­le riser­van­do­si la pos­si­bi­li­tà di cri­ti­ca­re chi ten­ta una solu­zio­ne sono cir­con­da­to ogni gior­no del­la mia vita, for­se è per que­sto che il mio tono non è esat­ta­men­te con­ci­lian­te, mi scu­so per que­sto, ma con­fi­do nel­la tua intel­li­gen­za di saper anda­re al pun­to: con­te­nu­to, sostanza.

Valeria

Fra i com­men­ti alla noti­zia a cui ci riman­da il post di Ilia, ne ho tro­va­to uno che ripor­to di segui­to inte­gral­men­te per­ché invi­ta a fare una rifles­sio­ne più che rea­li­sti­ca, pra­ti­ca, e il raz­zi­smo non centra…:
“…Quan­ti immi­gra­ti può ospi­ta­re com­ples­si­va­men­te l’I­ta­lia, in modo decen­te con sus­si­di, lavo­ro, assi­sten­za socia­le e sani­ta­ria, abi­ta­zio­ne, istru­zio­ne? Quan­ti, secon­do Lei, volen­do fare un discor­so mini­ma­men­te rea­li­sti­co e di buon sen­so? Pro­vi un po’ a rispon­de­re in modo logi­co, con­cre­to ed atti­nen­te. Fac­cia uno sfor­zo, mi interessa.”

Ilia Musco

Caro Umber­to, scu­sa se rispon­do solo ades­so, a cau­sa di mol­ti impe­gni, dopo più di una set­ti­ma­na dal tuo ulti­mo com­men­to. Lo fac­cio con pia­ce­re visto che hai modi­fi­ca­to un po’ il tuo approc­cio rispet­to al tuo com­men­to pre­ce­den­te. Cer­che­rò di esse­re con­cre­to come tu mi chiedi.

Pen­so che il pro­ble­ma del­l’imm­mi­gra­zio­ne (clan­de­sti­na e non) pos­sa esse­re vera­men­te affron­ta­to solo in un otti­ca inter­na­zio­na­le, pren­den­do pri­ma di tut­to atto del fat­to che noi apper­te­nen­ti al mon­do occi­den­ta­le abbia­mo sfrut­ta­to per anni, e con­ti­nuia­mo a far­lo anco­ra, la stra­gran­de mag­gio­ran­za del­le risor­se del pia­ne­ta, spes­so con azio­ni che sono al limi­te del­la lega­li­tà se non al di fuo­ri, in una visio­ne asso­lu­ta­men­te egoi­sti­ca e di sfrut­ta­men­to. Più pre­ci­sa­men­te mi rife­ri­sco a tut­te le mul­ti­na­zio­na­li occi­den­ta­li che sfrut­ta­no, con il nostro aval­lo, la pover­tà di quei pae­si, effet­to anche del­la poli­ti­ca colo­nia­li­sta del pas­sa­to, per fare gran­di gua­da­gni a prez­zi e rischi irri­so­ri. Que­ste mul­ti­na­zio­na­li, con il nostro col­pe­vo­le assen­so che non dicia­mo qua­si nul­la, estrag­go­no mate­rie pri­me, inqui­na­no, paga­no una mse­ria, e forag­gia­no gover­ni dit­ta­to­ria­li che ne copro­no le male­fat­te e man­ten­go­no lo sta­tus quo che per­met­te loro di con­ti­nua­re a fare faci­li pro­fit­ti. Ogni tan­to appa­io­no inchie­ste su quel­lo che acca­de, ma poi non suc­ce­de mai nul­la. I gover­ni non pren­do­no alcu­na posi­zio­ne, fan­no fin­ta di nien­te. E poi noi, dopo aver sfrut­ta­to que­ste popo­la­zio­ni, con­ti­nuan­do così ad ali­men­ta­re la loro situa­zio­ne di mise­ria e dispe­ra­zio­ne, abbia­mo anche il corag­gio di lamen­tar­ci se alcu­ni di que­sti, la pun­ta di un ice­berg, scap­pa­no da tut­to ciò e ven­go­no da noi a cer­ca­re con­di­zio­ni di vita miglio­ri? Che sia­no clan­de­sti­ni o meno, in que­st’ot­ti­ca per me fa poca differenza. 

Per quan­to mi riguar­da, se si vuo­le con one­stà affron­ta­re il pro­ble­ma del­l’im­mi­gra­zio­ne biso­gna pri­ma di tut­to smet­ter­la di sfrut­ta­re que­sti pae­si con le nostre poli­ti­che, e solo dopo si può vera­men­te discu­te­re di come sia giu­sto gesti­re i flus­si migra­to­ri, che in un otti­ca di non sfrut­ta­men­to, avreb­be­ro pro­ba­bil­men­te un rit­mo diver­so, mol­to meno problematico. 

Caro Umber­to, gli immi­gra­ti che ci arri­va­no, e l’I­ta­lia per la sua posi­zio­ne paga chia­ra­men­te un prez­zo mol­to alto rispet­to alle sue sin­go­le respon­sa­bi­li­tà, sono anco­ra una mise­ra con­se­guen­za di quel­lo che abbia­mo semi­na­to nel pas­sa­to come occi­den­te, e di quel­lo che anco­ra fac­cia­mo. La situa­zio­ne è desti­na­ta a peg­gio­ra­re, come l’in­cre­men­to costan­te del nume­ro degli sbar­chi dimo­stra, e non sarà cer­to qual­che respin­gi­men­to a risol­ve­re il pro­ble­ma. Cree­rà sem­pli­ce­men­te mag­gior ten­sio­ne socia­le ed inter­na­zio­na­le da dover gesti­re. E anche gli attac­chi ter­ro­ri­sti­ci pos­so­no in par­te esse­re visti atra­ver­so que­st’ot­ti­ca. La situa­zio­ne è desti­na­ta pri­ma o poi ad esplo­de­re se non inver­tia­mo la tendenza.

Non pos­sia­mo risol­ve­re il pro­ble­ma come sin­go­lo sta­to, inu­ti­le far­si illu­sio­ni. Dob­bia­mo pren­de­re atto del­le vere cau­se che gene­ra­no que­sto feno­me­no e ave­re l’o­ne­sta intel­le­tua­le di comi­cia­re ad inver­ti­re la ten­den­za, geten­do come è pos­si­bi­le l’e­mer­gen­za. Per me non è una que­stio­ne di soli­da­rie­tà di cui riem­pir­mi la boc­ca, ma solo di uma­ni­tà riguar­do a per­so­ne che han­no avu­to la sfor­tu­na di nasce­re nel­la par­te del moen­do sba­glia­to, ver­so la qua­le io come occi­den­ta­le mi sen­to debi­to­re e mi ver­go­gno un po’ per come ci sia­mo e ci stia­mo comportando.

Que­sto il mio pen­sie­ro, spe­ro di aver rispo­sto al tuo com­men­to, sen­za fra­si zen, ma con argo­men­ta­zio­ni razio­na­li, con­di­vi­si­bi­li o meno.

Ilia

Valeria
Reply to  Ilia Musco

Caro Ilia, capi­sco bene il tuo desi­de­rio di sot­to­li­nea­re l’importanza di saper acco­glie­re nel nostro pae­se per­so­ne che arri­va­no qui rischian­do la vita, in con­di­zio­ni di indi­gen­za, che scap­pa­no dal­la pover­tà a qual­sia­si costo per­ché non han­no più nul­la da per­de­re; sono anche d’accordo sul fat­to che la mise­ria in cui ver­sa­no la devo­no – alme­no in par­te – all’occidente che si arric­chi­sce sfrut­tan­do le risor­se dei loro pae­si (nel­la fat­ti­spe­cie mul­ti­na­zio­na­li e gover­ni consenzienti).
Imma­gi­no che i tuoi com­men­ti a que­sto arti­co­lo sia­no sta­ti scrit­ti con l’intenzione – asso­lu­ta­men­te con­di­vi­si­bi­le – di tra­smet­te­re un mes­sag­gio di com­pas­sio­ne che non lasci adi­to a dub­bi rela­ti­va­men­te al fat­to che va por­ta­to rispet­to a qual­sia­si uomo e don­na di que­sto pia­ne­ta indi­pen­den­te­men­te dal colo­re del­la sua pel­le, dal luo­go di pro­ve­nien­za, dal suo cre­do religioso.

Pre­mes­so tut­to ciò riten­go tut­ta­via che una rifles­sio­ne su quan­to acca­dreb­be (e in par­te già sta acca­den­do) qua­lo­ra doves­se entra­re in Ita­lia un flus­so incon­trol­la­to di immi­gra­ti, costi­tui­sca un dove­ro­so atto di respon­sa­bi­li­tà ver­so tut­ti, ver­so gli stes­si immi­gra­ti e anche ver­so i cit­ta­di­ni italiani.
Li si lascias­se entra­re tut­ti, anche con le miglio­ri inten­zio­ni, allo sco­po di con­sen­tir­gli una vita digni­to­sa (e non di sfrut­tar­li) dav­ve­ro cre­di che que­sto sareb­be possibile?
O non si cor­re inve­ce il rischio che fini­sca­no sul­le stra­de, a men­di­ca­re o peg­gio spac­cia­re… quan­te sono le ragaz­ze stra­nie­re obbli­ga­te a pro­sti­tuir­si? Che fac­cia­mo? Ci sen­tia­mo gene­ro­si quan­do le guar­dia­mo but­ta­te in mez­zo a una stra­da dopo che sono sta­te basto­na­te ed è sta­to loro seque­stra­to il passaporto?
Ci sen­tia­mo gene­ro­si quan­do vedia­mo ope­rai immi­gra­ti che lavo­ra­no sen­za rego­le, sen­za tute­le, in qual­che can­tie­re edi­le, in nero, per quat­tro sol­di e rischian­do la vita?
Poi non biso­gna dimen­ti­ca­re un fat­to: l’immigrazione col­pi­sce in qual­che modo le fasce socia­li più debo­li del nostro paese.
Insie­me all’immigrazione è arri­va­ta la pre­ca­riz­za­zio­ne del lavo­ro, anche per noi cit­ta­di­ni ita­lia­ni. Atten­zio­ne, per­ché que­sti peg­gio­ra­men­ti del­le con­di­zio­ni di vita sca­te­na­no guer­re, non dirit­ti, non dignità.
Cre­do vada dun­que tro­va­to un giu­sto equi­li­brio attra­ver­so rego­le pre­ci­se che tute­li­no i dirit­ti di tut­ti, alme­no nel nostro paese.

mohamed

:pac­man:

Il Veronesi

Tut­to mol­to con­di­vi­si­bi­le. La mia doman­da resta: allo­ra cosa si fa? Li si fa entra­re tut­ti? Al mon­do oltre un miliar­do di per­so­ne sof­fro­no la fame. Que­sto non mi pia­ce. Li fac­cia­mo veni­re tut­ti qui? Vor­rei leg­ge­re una rispo­sta pra­ti­ca, ossia: no, i respin­gi­men­ti no, pro­por­rei di.….. Que­sto non avvie­ne. Se esi­sto­no le fron­tie­re è per­ché chi è den­tro a tali linee figu­ra­te deve rispon­de­re ad un deter­mi­na­to ordi­na­men­to giu­ri­di­co del­lo Sta­to sovra­no entro le stes­se. E per far­lo lo Sta­to deve sape­re chi è den­tro e chi fuo­ri, se no il gio­co non fun­zio­na. Ora ripe­to, che si fa? Se fac­cia­mo entra­re indi­scri­mi­na­ta­men­te tut­ti, vor­rei sape­re come gesti­re il poten­zia­le miliar­do, se no, in che modo? For­se favo­ren­do l’im­mi­gra­zio­ne di chi chie­de di entra­re e facen­do­lo for­ni­sce docu­men­ti che ne giu­sti­fi­chi­no la pre­sen­za nel pae­se? E chi vie­ne coi bar­co­ni vie­ne in rego­la? No. E quin­di, se non fac­cia­mo entra­re tut­ti indi­scri­mi­na­ta­men­te, mi pare ovvio ini­zia­re con il non fare entra­re chi vie­ne sicu­ra­men­te in modo con­tra­rio alla leg­ge. Sbaglio?