La Chiesa chiarisce su preservativi e AIDS: di bene in meglio

Solo una cosa velo­ce, giu­sto un pic­co­lo aggior­na­men­to.

Poco fa è sta­ta rila­scia­ta una dichia­ra­zio­ne uffi­cia­le in meri­to alla caz­za­ta sui pre­ser­va­ti­vi det­ta dal Papa ieri. La tro­va­te qui.

In sin­te­si, secon­do la chie­sa i pre­ser­va­ti­vi in Afri­ca non ser­vo­no ad argi­na­re l’AIDS per­chè quel­lo ses­sua­le non è l’u­ni­co vet­to­re di infe­zio­ne in quei pae­si in cui le con­di­zio­ni igie­ni­che sono pre­ca­rie.

Mi sem­bra giu­sto. Quel­la ses­sua­le non è l’u­ni­ca via di con­ta­gio, quin­di per­chè non stru­men­ta­liz­za­re la cosa a loro vantaggio?

Nel post pre­ce­den­te mi sono fat­to veni­re un dub­bio, ma a que­sto pun­to me lo tol­go. La chie­sa for­se sa o for­se no qual­co­sa in più, ma una cosa è cer­ta: non glie­ne fre­ga un cazzo.
L’u­ni­ca cosa di cui si inte­res­sa è la pro­mo­zio­ne dei suoi dog­mi.

E poi, se cre­pa qual­cu­no in più o in meno a cau­sa di quel­lo che dice il Papa, chi se ne fre­ga? Tan­to sono pec­ca­to­ri

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Umberto Veronesi

For­se. Sicu­ra­men­te quan­to det­to da Vale­ria nel post pre­ce­den­te è rea­le: come mai le reli­gio­ni si scon­tra­no con il ses­so? La rispo­sta c’è, vi assi­cu­ro, è com­ples­sa e richie­de ana­li­si socio­lo­gi­che, sto­ri­che e con­te­stua­liz­za­zio­ni pesan­ti. Sicu­ra­men­te ne usci­reb­be un qua­dro poco edi­fi­can­te del­le gran­di reli­gio­ni. Ma il pun­to ora è un altro, che inten­do riba­di­re anche in que­sto post: date un’oc­chia­ta ai link del mio com­men­to al post pre­ce­den­te: e se dav­ve­ro non ser­vis­se a nien­te il preservativo?

Valeria

Ciao Vero­ne­si 🙂
C’è qual­co­sa che mi sta sfug­gen­do: ma… “i link del tuo com­men­to al post pre­ce­den­te” vuol dire:
– che il post l’hai scrit­to tu (ma non l’ha scrit­to Franz?)
– che al post pre­ce­den­te c’è un tuo com­men­to (ma non c’è mica)
– che il link che dob­bia­mo guar­da­re è di que­sto post
– che nel tuo com­men­to del post pre­ce­den­te (che non c’è) hai con­si­glia­to un link da guardare…
A me la pri­me­ve­ra scom­bus­so­la, por­ta pazie­na, ma qua­l’è il link che ci stai con­si­glian­do di leggere?
🙂 Grazie

Giovanni Calia

Sal­ve a tutti!
Ho let­to il pre­ce­den­te arti­co­lo sul­la ester­na­zio­ne papa­le e lascio un com­men­to su questo.
L’u­ni­co motivo,secondo me,perche’ il pre­ser­va­ti­vo non sia effi­ca­ce con­tro la lot­ta all’AIDS e’ che le ridot­tis­si­me dimen­sio­ni del virus HIV per­met­ta­no allo stes­so di pene­tra­re la mem­bra­na di lat­ti­ce di cui e’ costi­tui­to il pre­ser­va­ti­vo stesso.
Sape­te se ci sono ricer­che in proposito?

Un salu­to!

Gio­van­ni Calia – mentat@libero.it

Umberto Veronesi

A costo di appa­ri­re sia ripe­ti­ti­vo che impo­po­la­re, ma devo insi­ste­re: sia­mo sicu­ri del­l’e­si­sten­za del­l’­HIV? E se sì, sia­mo sicu­ri che sia dan­no­so per l’uo­mo? Sap­pia­mo per cer­to che non sia una mon­ta­tu­ra? So che la rispo­sta più ovvia sia un sì cate­go­ri­co a tut­te que­ste doman­de, ma ne abbia­mo la cer­tez­za? Scu­sa­te, ma ho let­to fon­ti auto­re­vo­li che sug­ge­ri­sco­no un no come rispo­sta più corretta…

Umberto Veronesi

Non esat­ta­men­te, ad esem­pio il sito uffi­cia­le del dott. Peter Due­sberg (pio­nie­re nel­la ricer­ca dei retro­vi­rus, è sta­to il pri­mo scien­zia­to ad aver iso­la­to un gene del can­cro. Attual­men­te è docen­te di Bio­lo­gia Mole­co­la­re e Cel­lu­la­re pres­so la Uni­ver­si­tà di Ber­ke­ley in Cali­for­nia. Fra il 1968 e il 1970 dimo­strò che il virus del­l’in­fluen­za ha un geno­ma seg­men­ta­to. Que­sto avreb­be for­ni­to una spie­ga­zio­ne alla sua capa­ci­tà di for­ma­re ricom­bi­nan­ti attra­ver­so il rias­sor­ti­men­to dei suoi seg­men­ti sub­ge­no­mi­ci. Ed altre sco­per­te scien­ti­fi­che non irri­le­van­ti. Per dire che non è il pri­mo pir­la com­plot­ti­sta, ma uno che nel suo set­to­re ne ha da dire qual­cu­na) che tro­vi qui (http://www.duesberg.com/news.html) ripor­ta news scien­ti­fi­che a suf­fra­gio di tale teo­ria aggior­na­te al feb­bra­io 2009. Atten­zio­ne: non dico asso­lu­ta­men­te di esse­re con­vin­to di tale teo­ria, però ten­go aper­ta la por­ta anche di quel dub­bio. Ah, vole­vo dir­ti che Ein­stein la pen­saa come te, sul far­si veni­re dei dub­bi, sei in otti­ma com­pa­gnia; dice­va infat­ti: “The impor­tant thing is to not stop questioning.”