Via informatica dalle scuole: ci vogliono sempre più ignoranti!

Un arti­co­lo serio oggi su “Repub­bli­ca”, lo tro­va­te qui.
Una del­le con­se­guen­ze di dare in mano il mini­ste­ro del­l’i­stru­zio­ne a qual­cu­no dal­la dub­bia pre­pa­ra­zio­ne, che più che con l’edu­ca­zio­ne dei gio­va­ni ha dime­sti­chez­za con i fogli del bilan­cio, e anche quel­la a rit­mo ridot­to: il taglio sui fon­di all’istru­zio­ne è quan­to di più anti­e­co­no­mi­co esi­sta.

Ma que­sto gover­no, che non sa più da che par­te girar­si per non far vede­re che non sa più, appun­to, da che par­te girar­si, non mol­la. Con i nuo­vi tagli, e la stron­za­ta del mae­stro uni­co, sal­ta­no anche quel­le poche ore di infor­ma­ti­ca a cui ave­va­no dirit­to i nostri figli.

E’ una bar­ba­rie, ma non è altro che l’espres­sio­ne inge­nua­men­te pale­se di un gover­no che, come tut­ti i gover­ni asso­lu­ti­sti, vor­reb­be il popo­lo così bue da dover chie­de­re il pro­prio nome all’asinello.

L’o­ra di infor­ma­ti­ca non ci sarà più. Costa trop­po. Cer­to, per­chè men­tre l’Eu­ro­pa chie­de a tut­ti gli sta­ti di aumen­ta­re que­sta cono­scen­za già dai pri­mi anni, edu­ca­re dei bam­bi­ni e pre­pa­rar­li ad un futu­ro in cui l’in­for­ma­zio­ne “vera” sarà vita­le, di cer­to non con­vie­ne ad un gover­no come il nostro: gli impren­di­to­ri di doma­ni por­treb­be­ro sco­pri­re trop­po facil­men­te quan­to sono sta­ti pre­si per il culo!

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