Ricerca della verità. cos’è la vibrazione 2

Con­clu­de­vo il post pre­ce­den­te sul­l’ar­go­men­to con la seguen­te affermazione.

Se riu­scis­si­mo a distac­car­ci da quel con­cet­to squi­si­ta­men­te occi­den­ta­le che vede la vita come pre­ro­ga­ti­va degli esse­ri ani­ma­li o vege­ta­li, ma con­si­de­ras­si­mo l’”esistenza” come vita, for­se ci avvi­ci­ne­rem­mo mag­gior­men­te ad un con­cet­to più sano, Cer­to, riu­scen­do a com­pren­de­re che noi esse­ri uma­ni abbia­mo con­sa­pe­vo­lez­za di una pic­co­la par­te di ciò che esi­ste, ergo anche del­la vita e del­le leg­gi che di vol­ta in vol­ta ne spie­ga­no il comportamento.

A tut­ti gli effet­ti, uno dei limi­ti più gran­di che afflig­go­no la raz­za uma­na, è pro­prio quel­lo di cre­de­re di ave­re visto più o meno tut­to quel­lo che c’e­ra da vede­re. Il che da un pun­to di vista stret­ta­met­ne fisi­co, potreb­be non esse­re così sbagliato.

Ma se que­sto mon­do popo­la­to da San Tom­ma­so redi­vi­vi si fer­mas­se solo un atti­mo a con­si­de­ra­re che se tut­to ciò che esi­ste altro non è che ener­gia, gli ci vor­reb­be vera­men­te poco a dedur­re che, come nel caso del­le onde radio per esem­pio, o del­le altre radia­zio­ni a noi note, non è det­to che tut­to ciò che esi­ste, sia al momen­to rile­va­bi­le con gli stru­men­ti fisi­ci a nostra disposizione.

Fac­cia­mo un esem­pio: ulti­ma­men­te si vede spun­ta­re ogni tan­to una qual­che noti­zia di qual­che demen­te che deci­de di aver tro­va­to la pil­lo­la per que­sto o quel pro­ble­ma psi­chi­co. Di recen­te ho visto un arti­co­lo in cui si par­la­va di un far­ma­co per “cura­re” la voglia di “tra­di­re” il part­ner… ma si può?

Ora, a par­te che un simi­le far­ma­co potreb­be ave­re suc­ces­so solo sul mer­ca­to nero, ad ope­ra di qual­che coniu­ge bac­chet­to­ne che lo potreb­be voler nascon­de­re negli spa­ghet­ti, la cosa mi fa vera­men­te sorridere.

L’uo­mo ha una con­sa­pe­vo­lez­za di ciò che esi­ste tal­men­te ridot­ta, che non può che pen­sa­re che il mon­do del­le emo­zio­ni e dei sen­ti­men­ti sia ridu­ci­bi­le ad una rea­zio­ne ormonale.

La fre­ga­tu­ra è pro­prio qui. Per­chè per quel­lo di cui l’uo­mo media­men­te è con­sa­pe­vo­le… è pro­prio vero. Il novan­ta­no­ve per cen­to del­le emo­zio­ni pro­va­te dagli esse­ri uma­ni è pura­men­te mec­ca­ni­co, ed è real­men­te il pro­dot­to di una rea­zio­ne chimica.

Pec­ca­to che oltre a quel­le per­ce­zio­ni, ve ne sia­no altre, tal­men­te più “sot­ti­li” e non mec­ca­ni­che da ridur­re l’e­mo­ti­vo medio ad una pale­stra per enzi­mi for­zu­ti e nul­la più.


So che sem­bra incre­di­bi­le, eppu­re è così. L’uo­mo ha la pos­si­bi­li­tà di pro­va­re sen­sa­zio­ni e pia­ce­ri di gran lun­ga supe­rio­ri, e di per­ce­pi­re por­zio­ni di real­tà di gran lun­ga più este­se di quan­to non fac­cia oggi. Ma sic­co­me qua­sta cosa non suc­ce­de da sola, a meno di un col­po di culo, va in giro a dire che non esi­ste nul­la oltre quel­lo che già è in gra­do di vede­re, per giun­ta tiran­do­se­la come un ossesso.

E i pochi sfi­ga­ti (si fa per dire) che per qual­che moti­vo, for­tui­to o frut­to di qual­che anno di appli­ca­zio­ne di mec­ca­ni­che e meto­di vec­chi a loro vol­ta di qua­che mil­len­nio, rie­sco­no ad entra­re in con­tat­to con por­zio­ni più ampie del­la real­tà si sen­to­no dire:

“Puoi pro­va­re di ave­re per­ce­pi­to quel­lo che dici? No? E allo­ra sei un bugiar­do, vat­te­ne a fare in culo”.

E per for­za che non pos­so­no. Per rag­giun­ge­re un cer­to livel­lo di con­sa­pe­vo­lez­za occor­re dedi­car­si con una cer­ta serie­tà ad un cer­to nume­ro di anni. E per giun­ta il risul­tra­to non è nem­me­no così cer­to. Se tu che mi chie­di la pro­va di quel­lo che dico di per­ce­pi­re non sei dispo­sto a usa­re gli stru­men­ti adat­ti per aver­la, alla fine mi spie­ghi cosa caz­zo pre­ten­di esattamente?

Sareb­be come se un abo­ri­ge­no chie­des­se a Rub­bia di pro­va­re le sue affer­ma­zio­ni sul­la fisi­ca suba­to­mi­ca sen­za sape­re nul­la di fisi­ca nuclea­re, e rifiu­tan­do­si di cre­de­re all’e­si­sten­za del­l’a­to­mo. Rub­bia non riu­sci­reb­be in alcun modo a for­nir­gli la pro­va del­l’e­si­sten­za dei Quark.

La stes­sa situa­zio­ne si ritro­va nel­la moder­na socie­tà occi­den­ta­le, quan­do qual­cu­no dice di aver tro­va­to qual­co­sa che va oltre la mate­ria. Inva­ria­bil­men­te gli chie­do­no di pro­var­lo con mez­zi esclu­si­va­men­te mate­ria­li, dopo­di­che van­no in giro a dire che sono tut­te bal­le, anche a costo di nega­re l’evidenza.

Come nel caso del­l’o­meo­pa­tia, ad esem­pio. Con­ti­nua­no a dire che non è vero nul­la, ma solo effet­to pla­ce­bo, ma per veri­fi­ca­re le affer­ma­zio­ni di un omeo­pa­ta, pre­ten­do­no di far­lo usan­do i prin­ci­pi del­la medi­ci­na sin­to­ma­ti­ca, mes­si in ope­ra da medi­ci che di omeo­pa­tia quan­do va bene ne san­no meno di un cazzo.

Dopo­di­che’ pren­do­no tut­ti quel­li che da anni si cura­no con que­sta pra­ti­ca medi­ca, rice­ven­do incre­di­bi­li bene­fi­ci, e van­no in giro a dire che sono solo dei cre­du­lo­ni che bene­fi­cia­no uni­ca­men­te del­l’ef­fet­to placebo.

Como­da la vita, si, pro­prio como­da. Pec­ca­to che in real­tà i cre­du­lo­ni in que­stio­ne stia­no bene, men­tre gli altri cre­pa­no come cani. Con­ten­ti loro…

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Gianluca

Anche io sono uno “scien­zia­to”, ma la nega­zio­ne di una feno­me­no solo per­chè non è pro­va­bi­le con i mez­zi attua­li mi va sem­pre mol­to di traverso.
Ma per for­tu­na lavo­ro in agri­col­tu­ra, dove si accet­ta il fat­to che ci sia­no meto­di sen­za alcu­na base scien­ti­fi­ca che fun­zio­nan­do e che ven­go­no rego­lar­men­te utilizzati.
Grazie