CSI Miami: mi stanno tutti profondamente sulle palle!

In prin­ci­pio era Grissom.

Gar­ba­to e paca­to, genia­le e pro­fon­do, col­to e galante.

Leg­ger­men­te schi­vo, con quel­la riser­va­tez­za simil gay che tan­to pia­ce alle signo­re, in quan­to (come si suol dire, ma andreb­be poi veri­fi­ca­to) si dice si accom­pa­gni in real­tà ad una gran­de sen­si­bi­li­tà e gentilezza.

Di quel­la serie poco rimane.

Del­la bion­di­na un po’ avan­ti con gli anni ma tosta come un gen­dar­me, o degli altri com­pri­ma­ri qua­si si è per­sa la memo­ria, for­se anche oscu­ra­ta in par­te dal­la stel­la Grissomiana.

Ma come sem­pre l’a­me­ri­ca è ter­ra di sequel, pre­quel e rema­ke (e non solo di tet­te), per cui ecco a voi CSI Mia­mi e poi CSI New York.

Ma per­chè non CSI Rho mi chie­do, o CSI Tra­ste­ve­re… for­se che man­ca il fasci­no tran­sal­pi­no e transoceanico?

No, è che noi abbia­mo RIS Par­ma… più o meno lo stesso!

Ma quel che più mi sta sul­le pal­le è la serie CSI Mia­mi. All’i­ni­zio ne ho vista qual­che pun­ta­ta, poi ho inter­rot­to, e recen­te­men­te ne ho vista un’altra.



Ma come fa a piacere?

A par­ti­re dal ros­so atto­re pri­ma­rio, col­to da sin­dro­me cer­vi­ca­le, per­cui non rie­sce mai a sta­re con la testa drit­ta, e guar­da tut­ti di sbie­co, anche da die­tro la can­na del­la pisto­la, per pas­sa­re da quel­le due arpie, la necro­fo­ra (ovvia­men­te di colo­re) e l’a­na­li­sta di labo­ra­to­rio, per fini­re con il gio­va­ne forensic.

Oh… mai una vol­ta che qual­cu­no ne pren­da a sber­le uno di que­sti insop­por­ta­bi­li idioti!

Una mas­sa di per­so­nag­gi cial­tro­ni e figli di buo­na don­na, pron­ti a sbra­na­re chiun­que, che anche nel momen­to in cui chie­do­no a qual­cu­no come si chia­ma sem­bra che gli stia­no già leg­gen­do la sen­ten­za di con­dan­na a morte.

Tra­me assur­de, che coi delit­ti han­no ben poco a che vede­re, come nel­l’ul­ti­ma pun­ta­ta, in cui mez­zo dipar­ti­men­to di poli­zia era dispo­sto a incu­lar­si a san­gue il col­le­ga afroa­me­ri­can­por­to­ri­ca­no, per­chè sospet­ta­to di far­si un paio di canne.

Sal­vo poi sco­pri­re che il tizio non si fa…, ma si intos­si­ca pas­si­va­men­te assi­sten­do la sorel­la, mala­ta ter­mi­na­le, men­tre lei si cala di tut­to per sop­por­ta­re il dolore.

Si, la sorel­li­na è una stra­fi­ga esa­ge­ra­ta con la pel­le di seta, capel­li luci­dis­si­mi e due occhi da cer­biat­ta con truc­co appli­ca­to da visa­gi­sta da 200 dol­la­ri l’o­ra. E que­sta sareb­be una sot­to chemio?

Cer­to che ne è pas­sa­ta di acqua sot­to i pon­ti dal­le pun­ta­te che vede­va­no un bril­lan­te Gil Gris­som impe­gna­to (e inna­mo­ra­to) del­la Lady SM pos­si­bi­le assas­si­na, in una tor­tuo­si­tà di tra­ma ed indi­zi degna di Robert Ludlum!

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Sting

Anch’io ero un “fan” , all’i­ni­zio. Poi ho fat­to un’e­spe­ri­men­to: pri­ma toglie­re l’au­dio per osser­va­re con atten­zio­ne il taglio del­le ripre­se e le moven­ze e le postu­re degi atto­ri, poi oscu­ra­re il video per con­cen­trar­mi sui dia­lo­ghi. Mool­to istruttivo!!!
Ora gua­do solo le pun­ta­te deve c’è la “sorel­li­na” dell’ afroa­me­ri­can­por­to­ri­ca­no; quel­la non me la per­de­rei nean­che se andas­se a sanremo. ;)))