Ricerca della Verità e Meditazione 6 – la sfiga della ricerca della sicurezza

E’ un’al­tra del­le gran­di sfi­ghe del nostro seco­lo: la ricer­ca del­la sicu­rez­za, e per con­se­guen­za diret­ta, quel­la del controllo.

Lo si leg­ge ovun­que, si respi­ra pra­ti­ca­men­te dappertutto.

L’oc­ci­den­ta­le ha una pau­ra enor­me di sof­fri­re: per la mor­te, le malat­tie, la man­can­za di sol­di, d’a­mo­re, di ses­so, di liber­tà, per la leg­ge, per le ingiu­sti­zie, per il cibo, per gli inci­den­ti, per il ter­ro­ri­smo, per qua­lun­que cosa.

Il con­cet­to di sof­fe­ren­za vie­ne allon­ta­na­to come il dia­vo­lo in per­so­na. La ricer­ca del­la sicu­rez­za non è altro che la mani­fe­sta­zio­ne del­la pau­ra del­la sofferenza.

E que­sto ha due diret­te con­se­guen­ze: la ces­sa­zio­ne del­la cre­sci­ta indi­vi­dua­le, e il for­ni­re a chi detien­te il pote­re la leva per­fet­ta per ave­re sem­pre più controllo.

La pri­ma è estre­ma­men­te impor­tan­te: l’uo­mo non cre­sce quan­do è sod­di­sfat­to, in pace e tran­quil­lo, lì si ada­gia e basta.

L’uo­mo cre­sce solo quan­do sof­fre, per­chè vuo­le fug­gi­re dal­la sof­fe­ren­za, o per­chè la sof­fe­ren­za lo costrin­ge a guar­da­re alcu­ne cose che altri­men­ti non vor­reb­be nep­pu­re sape­re che esistono.

Ecco per­chè la ricer­ca del­la sicu­rez­za è l’e­sat­ta anti­te­si del­la Ricer­ca del­la Veri­tà. Fug­gi­re dal­la sof­fe­ren­za è un moto di chiu­su­ra ver­so la vita stessa.

Ora, non dico di pas­sa­re la gior­na­ta a pian­tar­si del­le mar­tel­la­te sui testi­co­li, que­sta non è ricer­ca: è idio­zia. Ma accet­ta­re la sof­fe­ren­za, e in alcu­ni casi anda­re a fon­do di essa, sono con­di­zio­ni indi­spen­sa­bi­li per pro­ce­de­re nel­la Ricer­ca del­la Verità.

Per­chè altri­men­ti le uni­che cose che vedre­mo sono quel­le che ci fan­no pia­ce­re. E quin­di non si andrà mai a cer­car­ne del­le altre.

Tut­to il nostro esse­re uma­no si ribel­la costan­te­men­te alla sof­fe­ren­za. E’ insi­to nel DNA.

Ave­te mai pro­va­to a sta­re immo­bi­li, in una qual­sia­si posi­zio­ne, anche como­da, per più di qual­che minu­to? Si sen­te qua­si subi­to l’e­si­gen­za di muo­ver­si. E più si resi­ste, più quel­l’e­si­gen­za aumen­ta. Per­chè l’im­mo­bi­li­tà gene­ra, in un modo tut­to suo, una sot­ti­le sof­fe­ren­za. Non a livel­lo con­scio, ma la gene­ra. E imme­dia­ta­men­te scat­ta il biso­gno di muoversi.

E’ pro­prio su que­sto che fa leva chi detie­ne il pote­re. La pau­ra del­la sof­fe­ren­za gene­ra biso­gno di sicu­rez­za, cosa che a sua vol­ta impli­ca dele­ga del­la respon­sa­bi­li­tà. Ecco per­chè i gover­ni han­no gio­co così faci­le nel met­te­re in pie­di strut­tu­re di con­trol­lo sem­pre più rigide.

La lot­ta al ter­ro­ri­smo, la sicu­rez­za stra­da­le, quel­la del cibo, i far­ma­ci… avreb­be­ro un sen­so se non fos­se­ro tut­te bal­le: il con­trol­lo è tut­to per chi detie­ne il potere.

E sot­to con­trol­lo ester­no, è mol­to dif­fi­ci­le poter acce­de­re alla Verità.

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