Calo inflazione: domanda e offerta, per una volta la legge si frega da sola.

Ieri l’i­stat dava l’in­fla­zio­ne in calo. A par­te il fat­to che il dato non è defi­ni­ti­vo, la noti­zia vie­ne data come posi­ti­va. In real­tà un risvol­to non così nasco­sto è che i prez­zi sono comun­que saliti.

Ma allo­ra come ha fat­to l’in­fla­zio­ne a cala­re? Sem­pli­ce: i prez­zi non sono sali­ti quan­to a Luglio e Ago­sto, per­chè le per­so­ne com­pra­no di meno.

La leg­ge del­la doman­da e offer­ta in que­sto caso impli­ca che l’au­men­to dei prez­zi fre­ni la sua cor­sa per poi, alme­no in teo­ria, inver­ti­re la ten­den­za. Ovvia­men­te lo fa con mol­ta più len­tez­za del calo dei consumi.

Occor­re che pri­ma ter­mi­ni­no le scor­te di magaz­zi­no ai prez­zi attua­li, che ven­ga­no sosti­tui­te da quel­le con prez­zi sen­si­bil­men­te più bas­si, e che ogni pas­sag­gio com­mer­cia­le nel­le varie filie­re veda i pro­pri ven­di­to­ri accor­ger­si che a quel prez­zo il loro mar­gi­ne si ridu­ce. Ma pri­ma o poi i prez­zi devo­no cala­re, se la doman­da scende.

E que­sto è il pro­ble­ma nasco­sto die­tro il calo d’in­fla­zio­ne: i con­su­mi cala­no, ergo ci sono meno sol­di in giro. Quin­di l’in­fla­zio­ne cala per­chè gli ita­lia­ni sono ogni gior­no più poveri.

Il che non mi sem­bra par­ti­co­lar­men­te positivo…

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