Democrazia e palle

E’ di alcu­ne set­ti­ma­ne or sono la noti­zia che in UK qual­cu­no ha avu­to la bril­lan­te idea di vie­ta­re ai bam­bi­ni a scuo­la di usa­re le paro­le papà e mam­ma, che van­no sosti­tui­te dal neu­tro “geni­to­re”. Que­sto per­chè qual­cu­no ha rite­nu­to omo­fo­bi­co l’u­so di ter­mi­ni dai pre­ci­si con­no­ta­ti ses­sua­li, e non doven­do man­ca­re di rispet­to a nes­su­no, se per ipo­te­si un alun­no fos­se figlio di una cop­pia gay, que­sto potreb­be offen­der­ne la sensibilità.

In Ita­lia, alcu­ni mesi fa, in una scuo­la qual­cu­no vole­va toglie­re il cro­ce­fis­so, non per­chè la scuo­la dovreb­be esse­re lai­ca, si badi bene, ma per non offen­de­re la sen­si­bi­li­tà reli­gio­sa degli allie­vi musul­ma­ni.
Mol­to più di recen­te, a segui­to del­la con­ver­sio­ne dal­l’I­slam al Cat­to­li­ce­si­mo di Mag­di Allam, lo stes­so, inter­vi­sta­to su diver­si gior­na­li e in sva­ria­ti pro­gram­mi radio­fo­ni­ci e tele­vi­si­vi, defi­ni­sce l’I­slam come una

“reli­gio­ne fisio­lo­gi­ca­men­te vio­len­ta e ideo­lo­gi­ca­men­te conflittuale”.

L’I­slam lo minac­cia di mor­te per que­sto, e la stam­pa ita­lia­na lo cri­ti­ca per aver espo­sto il pro­prio pen­sie­ro, per ave­re det­to male di un’al­tra reli­gio­ne (Mag­di Allam vive da anni sot­to scor­ta armata).

In Tibet ormai i mor­ti non si con­ta­no più, ma l’U­nio­ne Euro­pea non fa asso­lu­ta­men­te nul­la, il Vati­ca­no dopo una set­ti­ma­na si sve­glia e “esor­ta i popo­li alla tol­le­ran­za”, ed è mor­ta lì (in sen­so non metaforico).

Non capi­sco come, ma la demo­cra­zia, per qual­che stra­no moti­vo, è diven­ta­ta sino­ni­mo di diplo­ma­zia. La vio­len­za è sem­pre sba­glia­ta, la guer­ra è sem­pre sba­glia­ta, le opi­nio­ni altrui van­no sem­pre rispet­ta­te (anche se dico­no pale­si caz­za­te)… insom­ma sem­bra che l’oc­ci­den­te non si stia accor­gen­do che a furia di non voler mai offen­de­re nes­su­no (cosa di cui a tut­ti gli altri non fre­ga una cip­pa) si sta tra­sfor­man­do nel per­fet­to ter­re­no di con­qui­sta.La demo­cra­zia non vuo­le dire esse­re dei debo­li. La demo­cra­zia, che per altro non è mai sta­ta una real­tà, ma una poten­zia­le rea­liz­za­zio­ne, un’a­spi­ra­zio­ne, se volu­ta, deve esse­re dife­sa e soste­nu­ta. Con le pal­le sot­to, non sopra.

A furia di voler esse­re “poli­ti­cal­ly cor­rect”, gli omo­ses­sua­li han­no fini­to per ave­re più dirit­ti di quel­li che infi­la­no il coso nel­la cosa, e non ll coso nel coso, o la cosa con­tro la cosa. Gli han­di­cap­pa­ti sono diven­ta­ti “diver­sa­men­te abi­li”. Per­chè così non li discri­mi­nia­mo. Gli isla­mi­ci pos­so­no con­dan­na­re pub­bli­ca­men­te a mor­te un uomo di altra nazio­na­li­tà e far­lo sape­re al mon­do inte­ro, e noi ci pre­oc­cu­pia­mo di non offen­der­li. I cine­si pos­so­no schia­viz­za­re il pro­prio popo­lo e veni­re a ven­de­re i loro pro­dot­ti sot­to­co­sto in Euro­pa, sicu­ri di ave­re un mer­ca­to aper­to. Un medi­co del ser­vi­zio sani­ta­rio nazio­na­le può per­met­ter­si di rifiu­ta­re la pil­lo­la abor­ti­va a una don­na, per­chè lui è cat­to­li­co e lo sta­to lai­co non si per­met­te di dir­gli quel­lo che si meriterebbe.

La demo­cra­zia non è tut­to que­sto. Non può e non deve esser­lo. Per­chè anche se la socie­tà si è evo­lu­ta, vige sem­pre la leg­ge del più for­te: negli affa­ri, nel­la vita poli­ti­ca di un pae­se, nei rap­por­ti inter­na­zio­na­li. Biso­gna esse­re for­ti, mol­to for­ti, se si vuo­le esse­re demo­cra­ti­ci. Occor­re aver­lo il pote­re, e poi sce­glie­re di appli­car­lo con demo­cra­zia. Per­chè se il pote­re non ce l’hai, oltre a logo­rar­ti, la diplo­ma­zia, la tolleranza,la com­pren­sio­ne e l’a­per­tu­ra, non sono altro che scel­te obbli­ga­te, det­ta­te dal­la pau­ra.

E allo­ra, inve­ce di sta­re drit­ti davan­ti a chiun­que voglia impor­re la sua fol­lia, sia egli gay o ete­ro, cat­to­li­co o musul­ma­no, cine­se o ame­ri­ca­no, noi pie­ghia­mo il capi­no alla ragion di sta­to, e nel far­lo ci pie­ghia­mo a 90°.

E la con­se­guen­za è scontata.

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3 Commenti
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andrea

semplicemente:…giusto.

Enrico

Come potrei non esse­re d’accordo!
Ma leg­gen­do le tue con­si­de­ra­zio­ni mi ven­go­no subi­to in men­te tut­te le vol­te che ho sen­ti­to fare que­sti discor­si tra per­so­ne al bar, tra col­le­ghi in uffi­cio o dal­la mas­sa­ia che fa la spe­sa nel nego­zio sot­to casa. Scri­vo que­sto per­chè, pur­trop­po, ho spes­so sen­ti­to con­clu­der­si que­ste con­ver­sa­zio­ni con toni ras­se­gna­ti per­chè nes­su­na per­so­na ritie­ne di ave­re il “pote­re” per far­si sen­ti­re e per far cam­bia­re la situa­zio­ne. Ho visto parec­chie per­so­ne lamen­tar­si ma poi… Fin­chè sono pochi quel­li che cre­do­no nel cam­bia­men­to e che cer­ca­no di pro­muo­ver­lo sono faci­li da zit­ti­re e met­te­re alla gogna.
Chi ha avu­to dei pri­vi­le­gi e si tro­va in posi­zio­ni domi­nan­ti all’in­ter­no del­la socie­tà è mio­pe e mira a man­te­ne­re il suo sta­tus e non ha nes­su­na voglia di met­te­re in atto una “rivo­lu­zio­ne” cul­tu­ra­le che ine­vi­ta­bil­men­te com­pro­met­te i pri­vi­le­gi che si sen­te di avere.
Sono solo con­si­de­ra­zio­ni, se vuoi un po’ ama­re, ma con un bri­cio­lo di spe­ran­za affin­chè que­sti malu­mo­ri e un desi­de­rio di giu­sti­zia che ser­peg­gia nel­la socie­tà, rie­sca­no ad emer­ge­re con tut­ta la poten­za neces­sa­ria al cam­bia­men­to. (e anche que­sto blog è un modo!)