Sulla legge 194, aborto e dintorni

In Ita­lia esi­ste una leg­ge, la nume­ro 194/78, del 22 Mag­gio del 1978, che si occu­pa di rego­la­men­ta­re l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za volon­ta­ria (IVG per gli amici).

In tut­ta Euro­pa leg­gi simi­li sono arri­va­te in Inghil­ter­ra nel 1967, in Dani­mar­ca nel 1973, in Ger­ma­nia nel 1976, e in Fran­cia nel 1974 (in ver­sio­ne defi­ni­ti­va, dopo esse­re sta­ta “pro­va­ta” sul cam­po per cin­que anni). Il Por­to­gal­lo arri­va l’an­no scor­so, in Irlan­da l’a­bor­to è tut­t’og­gi ille­ga­le (ma è comun­que lega­le anda­re in Inghil­ter­ra per l’in­ter­ven­to) men­tre in Spa­gna è con­sen­ti­to solo in tre casi: mal­for­ma­zio­ne del feto, rischio per la salu­te fisi­ca o men­ta­le del­la don­na, violenza.

In Ita­lia la leg­ge pre­ve­de che:
la don­na che accu­si cir­co­stan­ze per le qua­li la pro­se­cu­zio­ne del­la gra­vi­dan­za, il par­to o la mater­ni­tà com­por­te­reb­be­ro un serio peri­co­lo per la sua salu­te fisi­ca o psi­chi­ca, in rela­zio­ne o al suo sta­to di salu­te, o alle sue con­di­zio­ni eco­no­mi­che, o socia­li o fami­lia­ri, o alle cir­co­stan­ze in cui è avve­nu­to il con­ce­pi­men­to, o a pre­vi­sio­ni di ano­ma­lie o mal­for­ma­zio­ni del concepito,” 

può pro­ce­de­re all’in­ter­ru­zio­ne volon­ta­ria del­la gra­vi­dan­za entro i pri­mi 90 gior­ni dal­l’ul­ti­ma mestruazione.

Nel resto d’Eu­ro­pa più o meno vale lo stes­so, con poche ecce­zio­ni e varia­zio­ni sul tema. Qua­si tut­te le legi­sla­zio­ni di fat­to non fan­no men­zio­ne del caso in cui la don­na sem­pli­ce­men­te deci­da di non voler pro­se­gui­re una gravidanza.

Una mia ami­ca di Mila­no, qual­che mese fa ha sco­per­to di esse­re incin­ta. Non aven­do alcu­na inten­zio­ne di tene­re il bam­bi­no, e non essen­do bene­stan­te, si è rivol­ta ad una strut­tu­ra pub­bli­ca. Qual­che gior­no fa mi ha volu­to rac­con­ta­re l’e­po­pea di quei momen­ti, quan­do a furia di ritar­di, riman­di, varie ed even­tua­li, è riu­sci­ta ad effet­tua­re l’in­ter­ven­to per il rot­to del­la cuf­fia, pochi gior­ni pri­ma del­la sca­den­za dei ter­mi­ni. Sono rima­sto mol­to col­pi­to dal­la sua descri­zio­ne degli even­ti, ma soprat­tut­to dal­la luci­di­tà del­la sua ana­li­si dell’accaduto.

“Sai Franz, quan­do sia­mo in sta­to di gra­vi­dan­za, andia­mo incon­tro a un sac­co di cam­bia­men­ti, soprat­tut­to inter­ni. ” mi ha det­to di fron­te a un caf­fè, in un bar di cor­so Bue­no Aires “Non hai idea del­la tem­pe­sta ormo­na­le che si sca­te­na. E più pas­sa il tem­po, più sei come ‘dro­ga­ta’ dagli ormo­ni, che aumen­ta­no, aumen­ta­no, aumen­ta­no, e ti fan­no vive­re un perio­do vera­men­te mera­vi­glio­so. Poi appe­na hai partorito…Zac! Fine del­la libi­di­ne! Nien­te più ormo­ni. Io lo so per­chè ci sono pas­sa­ta. Mio figlio ha die­ci anni ormai, ma quei momen­ti li ricor­do per­fet­ta­men­te. Se non ci fos­se sta­to il mio com­pa­gno… beh, non so come avrei fat­to. La depres­sio­ne post-par­tum non è cosa rara. Io me l’a­spet­ta­vo, sono un medi­co, ma san­to Dio! Non hai idea di come ti man­ca tut­ta quel­la dro­ga natu­ra­le che hai avu­to in cir­co­lo per nove mesi!”.
Sor­ri­de­va men­tre mi rac­con­ta­va que­ste cose, ma nei suoi occhi pote­vo leg­ge­re parec­chia sof­fe­ren­za. Sape­vo che non ave­va pas­sa­to dei bei momen­ti all’e­po­ca, ma quel­la era la pri­ma vol­ta che ne parlava.

“Comun­que non è per per que­sto che ho deci­so di inter­rom­pe­re la secon­da gra­vi­dan­za. Sem­pli­ce­men­te non me la sentivo.”

“E hai avu­to pro­ble­mi?” Le ho chie­sto. Lei è scop­pia­ta in una risa­ta. Un po’ ama­ra, a dire il vero.

“Pro­ble­mi è dire poco. Pri­ma di tut­to il gine­co­lo­go del­l’o­spe­da­le mi ha dato appun­ta­men­to dopo parec­chio tem­po. Poi mi ha pas­sa­ta allo psi­co­lo­go, ovvia­men­te uomo, poi han­no aspet­ta­to una vita per dar­mi l’ap­pun­ta­men­to per gli esa­mi di rou­ti­ne… insom­ma, han­no fat­to di tut­to per arri­va­re all’ul­ti­mo momento.”

Men­tre par­la­va io non pote­vo cre­de­re a quel­lo che diceva.
“Ma scu­sa, per­chè avreb­be­ro dovu­to fare così?”

“Ma è ovvio… il cor­po di una don­na è strut­tu­ra­to per la mater­ni­tà. Più pas­sa il tem­po, meglio stai, a meno che non ci sia­no pro­ble­mi. A par­te la nau­sea, voglio dire, e i pic­co­li distur­bi, ti sen­ti inva­de­re da una gran­de dol­cez­za. E più pas­sa­no i gior­ni, più ti sem­bra che sco­del­la­re quel­la crea­tu­ra che ti sta cre­scen­do den­tro sia l’u­ni­ca cosa che con­ta. Al di là di tut­to quel­lo che pote­vi pen­sa­re fino a qual­che gior­no pri­ma. Ma non sei tu a voler­lo. Sono gli ormo­ni che lo voglio­no per te. Ecco per­chè te la tira­no in lun­ga, per­chè san­no che il tem­po lavo­re­rà con­tro la tua volon­tà, se hai deci­so di abortire. ”

“Beh, ma allo­ra per­chè non dichia­ra­no obie­zio­ne di coscien­za?” le ho chiesto

“Mol­ti medi­ci dichia­ra­no obie­zio­ne di coscien­za per­chè san­no che così faran­no più velo­ce­men­te car­rie­ra. Altri non lo fan­no per lo stes­so moti­vo. Dipen­de da chi coman­da. Sono pochi quel­li che vera­men­te obiet­ta­no per que­stio­ni ideo­lo­gi­che. E quel­li li rico­no­sci subi­to. Appe­na ti vedo­no comin­cia­no a guar­dar­ti male, a cer­ca­re di far­ti sen­ti­re in col­pa… Non dico che sia­no tut­ti così, ma quell­li che ho cono­sciu­to io si.”

Quel col­lo­quio mi ha vera­men­te dato da pen­sa­re. Io da buon maschiet­to non ho mai dovu­to affron­ta­re il pro­ble­ma, ma oggi mi ren­do con­to che non è affat­to una cosa di poco conto.
Oggi una don­na non ha la liber­tà di deci­de­re vera­men­te se por­ta­re a ter­mi­ne una gra­vi­dan­za. Per far­lo, in real­tà, deve inven­tar­si del­le bal­le, per­chè la leg­ge non con­tem­pla il fat­to che una pove­ra cri­sta rima­sta incin­ta a cau­sa di una “sci­vo­la­ta” al momen­to sba­glia­to, o di un pro­fi­lat­ti­co difet­to­so, o di ogi­no che ave­va sba­glia­to i con­ti, pos­sa sem­pli­ce­men­te espri­me­re la sua non volon­tà di ave­re un figlio.

E’ que­sto che riten­go sia vera­men­te da con­dan­na­re. Oggi la digni­tà di una don­na esi­ste qua­si solo sul­la car­ta. Non sia­mo più ai tem­pi oscu­ri del medioe­vo, si dice, ma ne sia­mo pro­prio sicuri?Nel 1981 i cat­to­li­ci anti­a­bor­ti­sti pre­se­ro un sono­ro schiaf­fo­ne quan­do, ten­tan­do di pro­vo­ca­re l’a­bro­ga­zio­ne del­la leg­ge 194 con un refe­ren­dum, si tro­va­ro­no con­tro cir­ca i due ter­zi degli italiani.

Oggi San­ta Roma­na Chie­sa ci ripro­va. E lan­cia la gran­de offen­si­va con­tro la liber­tà di abor­to, ripro­van­do a pre­ci­pi­ta­re l’I­ta­lia nel­l’o­scu­ran­ti­smo, appog­gia­ta da quei poli­ti­ci che riten­go­no così di poter rac­co­glie­re faci­li voti popo­la­ri. Come già scrit­to in altro arti­co­lo que­sta è la poli­ti­ca suc­cu­be del­la dema­go­gia. Se i poli­ti­ci ita­lia­ni non si pro­sti­tuis­se­ro sem­pre per un voto in più (ma qua­le poli­ti­co ormai non è così…) o alme­no si pro­sti­tuis­se­ro in modo intel­li­gen­te, dichia­ra­zio­ni da par­te del­la Chie­sa, o di Giu­lia­no Fer­ra­ra, non tro­ve­reb­be­ro sem­pli­ce­men­te eco. E se l’in­for­ma­zio­ne non fos­se a sua vol­ta suc­cu­be del pote­re poli­ti­co, le cose avreb­be­ro ben diver­sa risonanza.

La posi­zio­ne del­la chie­sa sul­l’a­bor­to è arci­no­ta, ormai: è un omi­ci­dio pun­to e basta. Ma se que­sta posi­zio­ne venis­se lascia­ta a quel­lo che è, una posi­zio­ne appun­to, non fareb­be del male a nes­su­no. Quel­lo che crea dan­no inve­ce è l’ac­co­gli­men­to, la pre­sa in cari­co di quel­la che non dovreb­ber esse­re nul­la più che l’e­spres­sio­ne di una fede reli­gio­sa, di un con­cet­to ecu­me­ni­co, vol­gen­do­la a base di dirit­to, pren­den­do­ne i pre­sup­po­sti come vali­di, e lascian­do che il con­cet­to fidei­sti­co pren­da il posto di quel­lo razio­na­le in uno sta­to che per defi­ni­zio­ne dovreb­be esse­re laico.

Il fat­to che la chie­sa con­si­de­ri vita anche l’o­vu­lo appe­na fecon­da­to, non anco­ra divi­so, è mera que­stio­ne d’o­pi­nio­ne. Ma in uno sta­to lai­co que­sta defi­ni­zio­ne, quan­do accol­ta, sem­pli­ce­men­te san­ci­sce che un ovu­lo fecon­da­to ha più dirit­to alla vita, alla feli­ci­tà e alla digni­tà, di una don­na più o meno adul­ta e più o meno consapevole.

Io per­so­nal­men­te tro­vo que­sto con­cet­to ripu­gnan­te e ani­ma­le­sco, degno dog­ma di quan­to di più oscu­ro ed oscu­ran­ti­sta da sem­pre afflig­ga l’u­ma­ni­tà, e non solo nel­la reli­gio­ne cat­to­li­ca. Ren­de­re una don­na ogget­to sen­za digni­tà, sen­za nem­me­no la liber­tà di sce­glie­re se fare un figlio o no, è cosa con­tra­ria alla natu­ra e all’in­tel­li­gen­za, oltre che a quan­to di sacro io pos­sa per­so­nal­men­te cogliere.
Sono seco­li che San­ta Madre Chie­sa ci deva­sta i didi­mi con i suoi dog­mi e le sue idio­zie, ten­den­ti a met­te­re il naso in ogni recon­di­to andi­to del­la liber­tà uma­na, con inten­to sof­fo­ca­to­rio e padro­na­le. Tor­que­ma­da ha isti­tui­to qua­si 100.000 pro­ces­si, a segui­to dei qua­li ha ammaz­za­to cir­ca 2.000 per­so­ne, e pra­ti­ca­men­te nes­su­no gli ha anco­ra det­to nien­te, però una don­na che vuo­le abor­ti­re com­met­te “un cri­mi­ne orribile”.
Nel 2005 Ratzin­ger vuo­le met­te­re al ban­do “Har­ry Pot­ter”, ma nel 2008 glie­lo devo­no dire sui gior­na­li che for­se è il caso che si occu­pi di quan­to acca­de in Tibet.

Ma tut­to que­sto più che fasti­dio­so non sareb­be, se non fos­se che i cat­to­li­ci si attri­bui­sco­no il dirit­to di deci­de­re anche per gli altri, sul­la base del­la soli­ta insop­por­ta­bi­le arro­gan­za del­la reli­gio­ne che, guar­da caso, per tut­ti colo­ro che la pra­ti­ca­no, è sem­pre quel­la perfetta.

Oggi nel­le scuo­le supe­rio­ri ita­lia­ne, esi­ste la cosid­det­ta “ora di reli­gio­ne”. Reli­gio­ne come mate­ria di stu­dio. Bel­lis­si­mo, per­fet­to. Pec­ca­to che l’u­ni­ca reli­gio­ne inse­gna­ta sia quel­la cat­to­li­ca. E per­chè non inse­gna­re anche quel­la isla­mi­ca, o indui­sta, o scia­ma­ni­ca o.. o… o…

Un ragaz­zo oggi più che mai dovreb­be poter cre­sce­re cono­scen­do pro­fon­da­men­te le reli­gio­ni in gene­re. Non solo quel­la che per casua­le com­pe­ten­za oro­geo­gra­fi­ca ci tro­via­mo da anni in mez­zo ai pie­di. Chis­sà, maga­ri doma­ni non andrà in giro pen­san­do di esse­re l’u­ni­co depo­si­ta­rio di quel­la veri­tà che anche se solo cer­ca­ta met­te­reb­be auto­ma­ti­ca­men­te al ban­do il con­cet­to stes­so di religione.

Ma for­se, nel momen­to in cui il popo­lo ita­lia­no si meri­te­rà un gover­no diver­so dal­l’at­tua­le mor­chia dera­chi­diz­za­ta, riu­sci­rà ad eleg­ge­re qual­cu­no che se ne fre­ghe­rà dei voti dei cat­to­li­ci, dei gay, dei pen­sio­na­ti, degli ope­rai, dei mana­ger, del­le don­ne, degli uomi­ni, dei pic­co­li impren­di­to­ri, dei gran­di impren­di­to­ri, dei sin­da­ca­ti, dei dipen­den­ti pub­bli­ci, sta­ta­li e non, degli immi­gra­ti e del wel­fa­re, del­la sini­stra e del­la destra, e alla fine si limi­te­rà a fare quel­lo per cui è paga­to: governare.

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Alberto

Hai ragio­ne da ven­de­re! Io sono medi­co, anche se non mi occu­po di IVG ma mol­ti miei col­le­ghi inve­ce si, e si sono dichia­ra­ti obiet­to­ri solo xchè il diret­to­re sani­ta­rio è un cat­to­li­co bigot­to del movi­men­to per la vita.

Patrizia

Ciao, anche io, come la tua ami­ca, ho deci­so di inter­rom­pe­re la gra­vi­dan­za. Giu­ro, è sta­ta un’e­po­pea infinita.…finalmente mi han­no dato la data del­l’in­ter­ven­to, sarà vener­dì 27 marzo.…appena pri­ma del ter­mi­ne dei 90 gior­ni per poter­lo fare! Non ho paro­le! Mi han­no fat­ta gira­re come una trot­to­la, pren­den­do­mi 1000 per­mes­si dal lavo­ro, trat­tan­do­mi come uno strac­cio! Mer­co­le­dì scor­so, nel­la salet­ta di atte­sa all’o­spe­da­le per ave­re que­sto bene­det­to appun­ta­men­to per l’in­ter­ven­to, un medi­co male­du­ca­tis­si­mo trat­ta­va malis­si­mo tut­te le pazien­ti in fila. E’ sta­to dav­ve­ro umi­lian­te. Lo san­no che c’è una LEGGE in pro­po­si­to???? Mah…non ho paro­le. Comun­que gra­zie per aver por­ta­to alla luce nel tuo blog que­sto toc­can­te argo­men­to. Dopo la fine di tut­ta que­sta sto­ria, scri­ve­rò tan­te bel­le cosi­ne anche io in un blog e, se pos­si­bi­le, anche a qual­che giornale!
Saluti
Patrizia