Panchen Lama

Lo sco­pro ora, man mano che pas­san­do le ore son­do la rete alla ricer­ca di noti­zie sul­la situa­zio­ne in Tibet.
In ori­gi­ne era un bam­bi­no, Ged­hun Choe­kyi Nyi­ma. Vie­ne rapi­to all’e­tà di sei anni dal­le auto­ri­tà cine­si, “a sco­po preventivo”.

Que­sto acca­de nel 1995. Que­sto bam­bi­no è un impor­tan­tis­si­mo lea­der reli­gio­so. Oggi ha 16 anni, ed è anco­ra pri­gio­nie­ro. Alla fac­cia dei dirit­ti umani.

Ma ho sco­per­to un sito, quel­lo del­l’Asso­cia­zio­ne Ita­lia Tibet, da cui è pos­si­bi­le sca­ri­ca­re due model­li di let­te­ra da invia­re al Con­si­glio dei Mini­stri e alle Nazio­ni Uni­te. Nel­la pri­ma si richie­de che una dele­ga­zio­ne inter­na­zio­na­le pos­sa veri­fi­ca­re le con­di­zio­ni di que­sto gio­va­ne e ascol­ta­re quel­lo che even­tual­men­te può ave­re da dire, men­tre nel­la secon­da si richie­de che la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le si muo­va per otte­ner­ne la liberazione.

Sono let­te­re sem­pli­ci, mol­to bre­vi. Basta sca­ri­car­le, fir­mar­le e inviar­le via fax la pri­ma, via posta ordi­na­ria la seconda.

Nien­te di par­ti­co­la­re quin­di, solo un gesto e pochi minu­ti di tempo.
Ma quel gesto può assu­me­re un signi­fi­ca­to sim­bo­li­co mol­to mag­gio­re, nel momen­to in cui a far­lo non è più un sin­go­lo, ma una moltitudine.

Per­chè quan­do ci si muo­ve assie­me, le cose fun­zio­na­no. Pro­va­re per credere.

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Alberto

Caris­si­mo Franz,
mi fa mol­to pia­ce­re leg­ge­re il tuo blog.
Per­met­ti­mi però una pic­co­la pre­ci­sa­zio­ne: Pan­chen Lama non è “una cari­ca reglio­sa” come scri­ve italiatibet.org. La defi­ni­zio­ne esat­ta la tro­vi su Wiki­pe­dia, ma la aggiun­go qui sot­to per chi leg­ges­se que­sto articolo.

Il Pan­chen Lama o Pan­chen Erde­ni è una del­le due mag­gio­ri cari­che lama del Tibet e mas­si­mo espo­nen­te del Bud­d­hi­smo locale.
Il Pan­chen Lama è la rein­car­na­zio­ne di Ami­ta­b­ha Bud­d­ha e il nome vuol dire “Gran­de Stu­dio­so” e deri­va dal san­scri­to paṇḍi­ta (stu­dio­so) e chen­po (gran­de), e il risul­ta­to è Maha­pan­di­ta; ma con il 5° Dalai Lama si è deci­so di riser­va­re anche il tito­lo di Pan­chen a que­sta rein­car­na­zio­ne, ini­zian­do con il 1° Pan­chen Lama, Khe­drup Je.
Attual­men­te c’è una con­tro­ver­sia su chi sia il vero 11° Pan­chen Lama, visto che Ged­hun Choe­kyi, rico­no­sciu­to dal­le auto­ri­tà tibe­ta­ne è sta­to arre­sta­to dal regi­me cine­se a soli sei anni, nel 1995 ed il suo posto è sta­to pre­so da un cer­to Qoi­gy­i­ja­bu nomi­na­to dal­la Repub­bli­ca Popo­la­re Cine­se. Attual­men­te il legit­ti­mo Pan­chen Lama (quel­lo nomi­na­to dai tibe­ta­ni) è con­si­de­ra­to il più gio­va­ne pri­gio­nie­ro poli­ti­co del mondo.